martedì 29 marzo 2016

Blogtour La mappa della città morta: ultima tappa (recensione+GA)

Bungiorno a tutti! Oggi abbiamo il piacere di ospitare la tappa conclusiva del blogtour dedicato a La mappa della città morta di Stefano Santarsiere (Newton Compton).
Il viaggio virtuale alla scoperta di questo bellissimo romanzo si conclude con la nostra recensione.
Prima di lasciarvi alle nostre impressioni sul libro, vi ricordiamo che al tour è abbinato un Giveaway che vi dà la possibilità di vincere ben due copie copie cartacee, gentilmente offerte dall'editore.
In coda al post trovate tutte le istruzioni per partecipare. 

Titolo: La mappa della città morta 
Autore: Stefano Santarsiere 
Editore: Newton Compton 
Collana: Nuova Narrativa Newton 
Pagine: 336 
Prezzo cartaceo: 12 euro 
Prezzo Ebook: 4,99
Descrizione:
Il manoscritto di un esploratore del Settecento e un antico planetario: due oggetti che sembrano un regalo dall’oltretomba, ma che per il professor Laurenzi sono la prova che il figlio Angelo, archeologo scomparso fra le montagne del Mato Grosso, è ancora vivo. Convinto dal professore ad affrontare un’impresa ai limiti dell’impossibile, Charles Fort, direttore di un giornale online che indaga tutto ciò che è avvolto dal mistero, abbandona la sua casa bolognese e si mette in viaggio, con l’intenzione di svelare un enigma inseguito per secoli da avventurieri, studiosi e criminali: cosa ha provocato l’improvvisa glaciazione dell’Antartide e la scomparsa del popolo degli Oltolechi? Quali segreti sono custoditi nell’ultimo luogo in cui sarebbero vissuti, e le cui rovine si nasconderebbero nella giungla brasiliana? Per rispondere a queste domande, Fort dovrà superare l’inferno amazzonico e sfuggire a una potente compagnia mineraria, disposta a tutto pur di assicurarsi una conoscenza in grado di garantire un dominio incontrastato sul mondo…

La recensione di Miriam:

Charles Fort è un giornalista a caccia di misteri: il chupacabra, l’uomo falena, gli avvistamenti U.F.O., le teorie del complotto… di questo si nutre il suo sito “La voce dei dannati”, ma ormai da tempo l’interesse degli utenti è scemato. Le visite sono in calo vertiginoso e il suo entusiasmo anche. Tutto è cominciato da quando, in seguito a una grave perdita, Charles ha smesso di operare sul campo, limitandosi a pubblicare notizie di seconda mano. 
Nel momento in cui tutto sembra essere  perduto, tuttavia, il giornalista riceve un strano messaggio, un vero e proprio appello, per la precisione, che gli darà una bella sferzata. 
Un certo Aurelio De Laurenzi lo contatta e gli chiede di partire per il Mato Grosso, alla ricerca di suo figlio Angelo, un archeologo scomparso mentre inseguiva le tracce di una civiltà perduta. 
Fort sa di cosa parla il vecchio, perché in passato egli stesso ha inseguito quel mito. La richiesta sembra folle, tanto più perché le autorità preposte hanno fallito nel compito di ritrovare il giovane e lui di sicuro non dispone di mezzi migliori, tuttavia Laurenzi adesso ha nelle mani qualcosa di molto interessante: un manoscritto e un misterioso manufatto che sembrano provare sia che Angelo sia ancora vivo sia l’effettiva esistenza della Citade Encantada edificata dagli Oltolechi, ovvero un popolo presumibilmente vissuto in un’epoca remota, ma detentore di conoscenze e tecnologie addirittura più avanzate delle nostre.  
Un’impresa rischiosa, insomma, ma anche una tentazione a cui Charles non può resistere.
È così che inizia un viaggio avventuroso nella foresta amazzonica, fra indigeni e pericoli di ogni sorta; una ricerca tesa a salvare un uomo ma non di meno una caccia al mito. 
Chiaramente Charles Fort non compirà l’impresa in solitaria ma, con il supporto del vecchio Laurenzi, organizzerà una piccola spedizione sul posto. Il brasiliano Perreira, l’algerino Zevìri, l’anziano indigeno Natal, l’ex compagna di Angelo Anita Salvarani: saranno questi i principali componenti del gruppo, un manipolo di dilettanti in materia di ricerca di persone scomparse, che dovrà improvvisarsi per prestarsi alla causa, ma che non mancherà di sorprenderci in diversi modi.
Intorno al nucleo narrativo della ricerca, Santarsiere tesse, in realtà,  una trama complessa che attraversa millenni, traendo origine dai tempi del diluvio universale e delle prime glaciazioni per poi protrarsi nel corso dei secoli, toccando le grandi esplorazioni della seconda metà del ’700 e quelle della prima metà del ’900, a opera dei nazisti.
Storia e leggenda si fondono armonicamente in questo plot dal ritmo incalzante, affiancando personaggi di pura fantasia – ma ispirati  a persone realmente esistite, come ci viene svelato in appendice – a personaggi storici, quali il famigerato dottor Mengele.
Le atmosfere che si respirano sono quelle tipiche dei grandi romanzi di avventura, non a caso l’autore è stato paragonato a romanzieri come Clive Cussler e James Rollins; in me  ha risvegliato anche suggestioni di tipo cinematografico, ricordandomi i film diretti da Spielberg dedicati a Indiana Jones. Moltissime, tuttavia, sono anche le tematiche affrontate in maniera diretta o rintracciabili fra le righe, in grado di fornire interessanti spunti di riflessione. Esplorando la foresta in compagnia di Charles Fort e il suo seguito, ci imbatteremo, per esempio, in diverse tribù del luogo – come quelle dei Makinwa e dei Kalapalo – toccando con mano i crimini e  le devastazioni messe in atto dai conquistatori o dai cercatori di minerali preziosi e di caucciù. A più riprese ci troveremo a confronto con la prepotenza dell’uomo occidentale che, quasi fosse il padrone del mondo, non esita a distruggere e sterminare per il proprio tornaconto personale.
Allo stesso modo sfioreremo  gli orrori degli esperimenti condotti dai nazisti , spinti dal delirio della razza pura. Tematiche che, a vari livelli, chiamano in causa il rapporto dell’uomo con la natura e con i propri simili, ricordandoci come l’ambizione a possederne i segreti e a dominare il mondo che ci circonda non può che produrre catastrofi se si perde di vista il rispetto per l’ambiente e per il prossimo.
Perché un mistero si sveli ai nostri occhi, probabilmente, dobbiamo prima  fare in modo di esserne degni. Questo è il messaggio rimasto a riecheggiarmi nella mente a fine lettura, una lettura avvincente e stimolante che consiglio vivamente a chi ama i romanzi di avventura ma ancor di più a chi si sente attratto dai grandi misteri in cui il confine fra mito e realtà si perde.

Giveaway







Ecco le semplici regole da seguire per partecipare all'estrazione di due copie cartacee del romanzo:


– Commentate tutte le tappe del tour.
– Diventate follower dei blog partecipanti.
– Mettete “mi piace” alla pagina FB dedicata al romanzo e a quella di NewtonCompton.
–  Inserire il vostro indirizzo email nel commento a questo post in modo da poter essere contatti in caso di vittoria.
Avete tempo fino alla mezzanotte di domani (30 marzo 2016). 
I vincitori verranno estratti su questo blog il 31 marzo 2016 con il sistema random org.

2 commenti:

  1. Avventura e mistero, un mix perfetto!. Recensione molto interessante!
    Partecipo volentieri al giveaway, questa è la mia email ericalibrialcaffè@gmail.com.
    Non ho commentato la penultima tappa su Thriller pages perché non sono riuscita a trovare il post con l'intervista :(

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