domenica 7 dicembre 2014

Recensione: Bet

Titolo: Bet
Autore: fabio Tacchi
Editore: Dunwich Edizioni
Collana: Crime
Dati: 2014, 138 p., brossura
Prezzo di copertina: 9, 90 euro
Prezzo e-book: 2, 99 euro

Descrizione: 
"E dire che era soltanto una scommessa. Niente di più. Quando la proposi ai miei amici del forum mi sembrava la cosa più semplice del mondo. Io, Bet, eccentrica impiegata londinese dall'animo cinico e introverso, avrei dovuto uccidere qualcuno. Se ci fossi riuscita avrei ricevuto mille sterline da ognuno di loro, in caso contrario avrei dovuto tirare fuori i soldi e abbandonare il sito per sempre. Ovviamente non era mia intenzione assassinare nessuno, non in quel momento. La mia idea era quella di creare un'identità fasulla - un nome, una foto, un documento, qualche traccia qua e là - e poi farla sparire. Sentivo già il sapore della vittoria, poi tutto si è incasinato. Adam, frutto della mia innata abilità con la fotomanipolazione e della mia infinita pazienza con le trafile burocratiche, ha iniziato a esistere davvero." 

L'autore: 
Nato nel maggio 1984 a Foligno, Fabio Tacchi lavora nel campo della grafica da alcuni anni. Interessato fin da giovane età alle arti visive in genere, coltiva con costanza le passioni per la scrittura, la fotografia, il video editing e la pittura partecipando a numerose mostre in giro per l’Italia. Da alcuni anni scrive e disegna illustrazioni per «Chiaroscuro», un periodico della sua città. Ha partecipato ad alcuni concorsi letterari, comparendo in diverse antologie tra cui La Serra Trema e Morte a 666 Giri editi da Dunwich Edizioni. Bet è il suo primo romanzo. 


La recensione di Sara:

Bet è sociopatica, non ama per niente la gente, tutto quello che le interessa è giudicarla.
L’azienda in cui lavora le permette di farlo senza problemi, il suo ruolo è quello di trovare persone idonee a essere assunte, ha tutto il diritto di trovare difetti.
Passa il suo tempo creando collage, dei piccoli Frankenstein di carta che le fanno compagnia nel suo ufficio, insieme agli amici del forum. Le uniche persone con cui Bet riesce ad avere un contatto sono gli utenti di www.realkill.it, un ritrovo virtuale per appassionati di crimini e delitti.
La sociopatia e il gusto per il macabro sono quello che accomunano Agatha, Hitch, Poe81 e Bet.
Visti dall’esterno potrebbero sembrare null’altro che sadici psicopatici con un insano gusto per la morte, in realtà, in quel forum, c’è molto di più.
Per quanto diversi tra loro i quattro riescono a sfogare la propria frustrazione e il senso di inadeguatezza al mondo parlando di omicidi.
Si improvvisano detective, gli anni di studio hanno fruttato una grande capacità di deduzione, rendendoli piccoli esperti casalinghi in criminologia.
È proprio qui che comincia la strana e agghiacciante avventura di Bet.
La noia la porta a proporre un macabro gioco: mille sterline da ogni utente del forum se riesce a far sparire una persona, pena l’eliminazione a vita dal forum. Non si tratta di uccidere, anche se la ragazza, tutto sommato, sarebbe disposta anche a quello.
Si sente sicura di sé, ha studiato e crede di sapere come fare.
Gli altri accettano.
Bet decide così di inventare un nuovo amichetto di carta, Adam, con tanto di storia personale e indirizzo. Sarà lui a sparire, nulla di più semplice e le tremila sterline saranno in tasca.
Ma… se invece Adam, di punto in bianco, cominciasse a esistere?
Comincia così una discesa grottesca e surreale in un mondo fatto di omicidi e stranezze.
Vita e morte si abbracciano in una danse macabre, scandita dal ritmo di una angosciante riflessione filosofica. 
Bet non è soltanto il riassunto della psicosi che si cela dietro la noia del quotidiano ma è anche un trattato psicologico e sociale sulla solitudine e sul bisogno di avere qualcuno a cui raccontare anche il peggiore dei vizi.
La morte in questo caso è l’unico segno tangibile dell’esistenza, l’unico modo per sentirsi vivi.
Non si tratta di cinismo o sadismo, piuttosto di una paura ancestrale che tenta di nascondersi sotto le maschere più abominevoli.
Un romanzo breve e intenso che vi lascerà con il cuore gonfio di tristezza e un retrogusto ferroso in bocca.

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