giovedì 6 novembre 2014

Recensione: Lacrima d'Ombra

Titolo: Lacrima d'Ombra
Autore: Alessandro Del Gaudio
Editore: Il Foglio Letterario
Pagine: 205
Prezzo: 12 euro

Descrizione:
Lasciai il nostro covo segreto per andare a parlare con lei, ma una volta arrivato alla villa scoprii che non c’era. Provai ad aspettarla per quasi un’ora, poi non vedendola tornare decisi di chiamarla al telefono più tardi.
Fino a pochi giorni prima mi sembrava di non avere fretta, che per prima cosa venissi io, visto il trauma vissuto: non è facile scoprire che tre mesi della tua vita ti sono stati rubati. Ora, invece, temevo che ogni secondo perso fosse un secondo di troppo. Tremavo al pensiero di cosa sarebbe potuto succedere per colpa mia. Dovevamo agire con perizia se volevamo dare una chance a Big City.

L'autore:
 
Alessandro Del Gaudio è nato a Torino nel 1974. Ha pubblicato i romanzi: Il candore dei ciliegi (2001), Lungomare (2002), Italoamericana (2005), Le note di Nancy (2009), Aziza (2011) e Aurora d’Inverno (2012). È autore di un’antologia di racconti - Luna all’alba (2004) - e di due saggi: L’identità segreta (2008) e Kyoko mon amour. Vent’anni di manga giovanili (2009), entrambi editi da Il Foglio. Del 2012 è Metallo d’Ombra. Nascita di un supereroe, il romanzo di cui Lacrima d’Ombra è il sequel. Sempre per le edizioni Il Foglio nel 2013 ha curato l’antologia di racconti fantastici Tonirica.
Collabora con il circolo letterario Letture Corsare di Borgaro Torinese e con la rivista Nuovo Progetto, come curatore della rubrica di fumetto.


La recensione di Miriam:

Sono passati nove anni da quando Wilbur Thun ha scoperto di essere un supereroe e, vestendo i panni di Valkir, si è ritrovato a difendere Big City. Gli anni trascorsi lo hanno visto crescere e scendere a patti con la sua doppia identità, fino a diventare un membro importante della Divisione1, ovvero la squadra di Supereroi incaricata di vegliare sulla città.
Adesso però le cose stanno per cambiare perché Angel Strange, il mentore di Wilbur/Arsian, ha deciso di sciogliere la Confraternita e di dislocare gli eroi per il pianeta in modo che possano vegliare anche su altre città.
Rimasto solo a Big City, Valkir si prepara a svolgere al meglio il suo compito quando cade vittima di un agguato a sorpresa e precipita nel buio.
Si risveglierà, privo di memoria, a Lacrimosa: una sorta di Venezia parallela, particolarmente  cupa,  da cui gli sarà impossibile fuggire e in cui il Doge sta architettando un diabolico piano ai danni dell’intera umanità.
Riuscirà Valkir a impedire che il peggio accada?
Secondo capitolo della saga dedicata al supereroe  Metallo d’Ombra, Lacrima d’Ombra ci fa dunque compiere un lungo salto in avanti per farci assistere a  una nuova importante prova che lo vedrà protagonista. Nonostante vi sia un buco temporale tra il primo e il secondo capitolo, Alessandro De Gaudio riallaccia i fili della trama con maestria, consentendoci di entrare subito in sintonia con la nuova avventura e non mancando di fornirci gli elementi chiave atti a colmare l’intervallo.
Pur partendo da Big City, i riflettori si spostano ben presto su Lacrimosa che rappresenterà il nuovo suggestivo scenario in cui si sviluppa la storia. Qui le atmosfere marcatamente dark si mescolano con la magia tipica della città che tutti conosciamo e con un impianto sociale dal sapore fortemente distopico. Quella posta in essere dal Doge è di fatto una dittatura: a Lacrimosa si respira aria di benessere e tutti si dichiarano felici, a dispetto del fatto che il nome del luogo suggerisca l’esatto contrario, ma nessuno è realmente libero. Il rigido coprifuoco che scatta all’imbrunire, non è che un assaggio delle tacite regole che imbrigliano i cittadini e poi… c’è un canto che quotidianamente, dal teatro, si libra nell’aria esercitando una strana malìa su chiunque lo ascolti, compreso Valkir. Sarà solo perché Fosca – questo il nome della cantante – ha voce d’angelo e strabilianti doti canore  o c’è dell’altro.
È uno dei tanti misteri con cui il nostro eroe dovrà fare i conti.
Le suggestioni fumettistiche che avevo apprezzato e che mi avevano suscitato un pizzico di sana nostalgia leggendo il primo volume della serie, permangono, anzi,  si rafforzano al punto che procedendo nella lettura non potevo fare  a meno di immaginare un albo dedicato a Metallo d’Ombra (a mio parere sarebbe fantastico!). Tuttavia, qui si arricchiscono di ulteriori preziosi dettagli e approfondimenti che rendono l’opera ancor più godibile. Se nell’episodio precedente l’azione occupava quasi l’intero spazio della narrazione sacrificando le emozioni, ora l’autore raggiunge un perfetto equilibrio.
Circa un anno fa concludevo la mia recensione di Metallo d'Ombra esprimendo, appunto, insieme al mio entusiasmo, un po’ di rammarico per non essere riuscita a scorgere l’uomo sotto la corazza di metallo. Ebbene, in Lacrima d’Ombra Valkir si lascia conoscere anche sotto l’aspetto umano, non solo perché lo coglieremo in un momento di debolezza che ce lo mostrerà come supereroe non del tutto infallibile, ma soprattutto perché lo vedremo alle prese con un conflitto interiore di natura sentimentale. La compagna di Wilbur, Betty, sarà ancora al suo fianco dopo i nove anni trascorsi, ma a Lacrimosa Valkir conoscerà anche Kyra, una donna più vicina alla sua natura sovrumana. Pur mantenendo fermo il suo affetto per Betty, Valkir avvertirà il peso della loro “differenza” e del segreto circa la sua vera identità che, suo malgrado, li divide. In Kyra scorgerà il riflesso di quella che potrebbe essere, invece, una relazione tra pari, tra esseri “anomali” in grado di condividere la propria specialità.
Infine, la sfida a cui il supereroe sarà chiamato, si rivelerà essere anche una sfida interiore la cui vittoria, oltre che garantire la salvezza del pianeta, potrà coincidere con la conquista  per l’uomo che veste l’armatura di una maggiore maturità e consapevolezza di sé.
Un sequel che personalmente ho atteso e che ha soddisfatto, se non superato, ogni mia aspettativa.









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