venerdì 22 agosto 2014

Recensione: L'ombra del mondo. Il doppio pesce

Titolo: L'ombra del mondo. Il doppio pesce
Autrice: Vittoria Sacco
Editore: De Ferrari
Pagine: 270
Prezzo: 16 euro

Descrizione:
"Attraversando le profondità della Vera Fonte, Dunvel toccherà tutti i suoi demoni per affrontare l’ardua prova dell’investitura a saggio. Nel contempo, la sfrenata corsa delle due fazioni in lotta per riunire il Libro dei Mutamenti, faranno dubitare Dunvel e i suoi compagni delle vere intenzioni dell’A.M.P.. La detentrice del talismano rinnegherà quindi ogni fedeltà all’organizzazione che l’ha cresciuta, lasciando la Waterlandy di nuovo senza comandante. Sarà Cristal ad assumere l’arduo ruolo di guida dell’equipaggio dell’impavido deafano. A spalleggiarla ci saranno i suoi inseparabili compagni, Claus, Chyio, Heiji, Fly e Tobia. Ma ore oscure e sventure si abbatteranno sui membri della Waterlandy. Messa in allarme dal «Risveglio del Simbolo» che inevitabilmente sembra impadronirsi di Erwan, Dunvel partirà alla sua ricerca. Un incontro, movimentato da un viaggio karmico e dai risvolti imprevedibili, sorprenderà i due protagonisti. Dunvel si scontrerà poi con gli abitanti delle ribelli Isole Solidali, imparando la forza della natura umana, dell’unione e della fratellanza. Riuscirà Dunvel a placare la bestia che si è risvegliata in Erwan e a non deludere le aspettative dei compagni della Waterlandy e dell’Alleanza prima che Gareth domini sulla totalità delle Quattro Terre ?"


L'autrice:
Vittoria Sacco nasce a Milano nel 1988. Ricercatrice scientifica e dottoranda dell’Accademia di Giornalismo e dei Media all’Università di Neuchâtel in Svizzera, si occupa di nuove tecnologie e dell’evoluzione del giornalismo nel Web. Dalla prima infanzia ha frequentato il Lycée Standhal di Milano permettendole di divenire madrelingua francese ed italiana. Nel 2006 ottiene la maturità scientifica con specializzazione in matematica. Nello stesso anno ottiene il diploma di istruttore di Karate con lode e la sua cintura nera, approfondendo la filosofia orientale. La palestra diventerà la sua casa ed il suo rifugio dove insegnerà arti marziali fino alla sua partenza dall’Italia. Dopo aver brevemente frequentato l’Università Cattolica di Milano in economia, nel 2008 si trasferisce a Neuchâtel in Svizzera trovando lavoro e continuando in parallelo gli studi. Nel 2009 consegue la laurea triennale in economia con specializzazione in management e nel 2011 si specializza con lode in statistica, intraprendendo la sua attuale attività con pubblicazioni e conferenze nel mondo. 

La recensione di Miriam:

Secondo capitolo della Saga fantasy L’Ombra del Mondo, Il doppio pesce ci conduce nuovamente nelle Quattro Terre, lì dove è in corso una guerra per l’egemonia sull’intero mondo tra L’alleanza del Mondo Parallelo e L’Impalpabile.
Dopo essere stata riconosciuta come la prescelta designata dall’Antica Profezia attribuita al saggio Kadriel, Dunvel viene chiamata ad attraversare la Vera Fonte e a superare la dura prova di investitura che la consacrerà come uno dei Quattro Saggi, nonché nuovo capitano della Waterlandy. Contemporaneamente le due fazioni in lotta avviano una vera a propria caccia tesa a scovare e riunire i quattro volumi che compongono il Libro dei Mutamenti, nella convinzione che il prezioso testo, nella sua interezza, possa consentire una definitiva e corretta interpretazione della Profezia, oltre che assicurare al suo possessore un potere incontrastabile, utile al fine di vincere la guerra. Sempre nello stesso tempo, Erwan si ritrova a fare i conti con il Risveglio del  Simbolo che lo spingerà lontano dalla Waterllandy, nelle grinfie di Hunter – braccio destro del perfido Gareth.
Sostanzialmente sono tre i filoni narrativi che compongono l’intreccio di questo nuovo capitolo della serie. Inizialmente quasi percorsi paralleli che andranno a intersecarsi strada facendo sino a rendere perfettamente decifrabile il disegno d’insieme.
Da un lato l’autrice ci consente di esplorare meglio il complesso mondo immaginario abbozzato nel volume introduttivo, dall’altro arricchisce la sua trama di nuove avventure allargando anche la rosa dei personaggi.
Dalla Waterlandy ci accompagna con Dunvel attraverso la Vera Fonte e da lì alla scoperta del Labirinto di Caran, fino a concederci uno sguardo sulle inquietanti miniere di Blelicka  e poi sospingerci più lontano, alla volta delle Isole Solidali.
Tenendo fede a uno schema che, ancora una volta, si ispira al fantasy tradizionale, Vittoria Sacco incentra il plot sul tema dell’iniziazione e, di nuovo, sul dualismo bene/male, ponendo sempre l’accento sull’impossibilità di scindere nettamente l’uno dall’altro. In questo sequel, più che mai, il conflitto tra i due e la doppiezza dell’essere umano emergono occupando un  ruolo determinante nell’evolversi degli eventi. Non è un caso se a dare il titolo al romanzo sia proprio il doppio pesce,
simbolo che, secondo le Arti Antiche,  rappresenta appunto l’ambivalenza dell’anima.
Così come ne La profezia dimenticata, il tocco di originalità, più che nel plot e nelle tematiche sviluppate, è da ricercarsi nell’ambientazione che mescola, in modo particolarmente suggestivo, vecchio e nuovo, combinando elementi – anche di carattere spirituale – riecheggianti le filosofie orientali con altri di cattare più fantascientifico –a tratti in odore di steampunk.
La carne al fuoco è tanta ma la struttura narrativa, coerente e ben organizzata, ci consente di non smarrire la rotta.
Personalmente ho trovato questo secondo capitolo più scorrevole e più accattivante del precedente. Ho avvertito una maggiore sicurezza e una maggiore scioltezza di fondo che, di certo, denota un  percorso di crescita di questa scrittrice. Lo stile fortemente descrittivo che privilegia il raccontato al mostrato, tuttavia, anche in questo caso ha ostacolato il mio completo coinvolgimento emotivo. Sono riuscita ad appassionarmi di più e a procedere con più curiosità nella lettura, ma non posso ancora dire di essermi emozionata così come avrei potuto, considerate le potenzialità della trama. Chissà che non accada con il volume conclusivo. In fondo questo è un capitolo di transizione che lascia molto in sospeso, non da ultima proprio la sensazione che la parte migliore dell’avventura debba essere ancora narrata. 

E per saperne di più...
Leggi anche la recensione de  
L'ombra del mondo. La profezia dimenticata

1 commento: