Titolo: Memorie e Peccati – L’amante di papa Borgia
Autrici: Elena e Michela Martignoni
Prefazione di Maria Teresa Casella
Illustrazione di copertina di Daniele Serra
Editore: Mezzotints Ebook Collana: Fleurs
Formato ebook (epub, mobi)
Pagine: 98 Prezzo di copertina: € 2,99
Prefazione di Maria Teresa Casella
Illustrazione di copertina di Daniele Serra
Editore: Mezzotints Ebook Collana: Fleurs
Formato ebook (epub, mobi)
Pagine: 98 Prezzo di copertina: € 2,99
Descrizione:
Memorie
e peccati. L'amante di papa Borgia è un breve romanzo inedito che segna
l’esordio della collana di narrativa Fleurs, dedicata ad approfondire
l'aspetto più sensuale e ambiguo della vita interiore dell'essere umano:
l'erotismo. In linea con la vena noir che segna l'intera produzione
Mezzotints, le storie di Fleurs raccontano legami carnali, amori virati
in passioni folli e oscure. Indagano gli aspetti più nascosti del dark
eros e l'animo dei suoi protagonisti.
Inizi
del XVI secolo: Giovanna «Vannozza» Cattanei, madre di Cesare e
Lucrezia Borgia, appare ormai anziana e sfiorita, ma rimane la donna
sensuale e vitale che è sempre stata. Rievoca la sua storia con Rodrigo,
poi papa Alessandro VI, dal primo incontro nella bottega d’arte dei
Cattanei: lui è un celebre cardinale di sangue spagnolo, lei
un’affarista e una donna sposata. Ma questo, nel clima amorale e
godereccio della Roma di fine Quattrocento, non impedirà loro di
intraprendere una relazione segnata da una rara e profonda intesa e da
un travolgente erotismo. È in un maggio profumato di rose che si consuma
il loro primo amplesso, e Rosa sarà per sempre il nomignolo esclusivo
di Rodrigo per Giovanna. Il marito si fa da parte di fronte
all’importante amante della consorte, così come faranno i due successivi
sposi di Vannozza. E la sua storia è anche quella degli amatissimi
figli avuti da Rodrigo, in particolare Cesare, il bel tenebroso che
ammalia le donne e primeggia sui campi di battaglia, e Lucrezia,
l’archetipo della dark lady, seduttrice ma anche pedina nei giochi
di potere del padre e dei fratelli. Vite segnate tutte in egual misura
da sensualità, tragedia e intrighi, ammantate da un velo di nera
leggenda.
Le Autrici:
Le
sorelle milanesi Elena e Michela Martignoni sono autrici di romanzi
storici di ambientazione rinascimentale incentrati sulla famiglia Borgia
(Requiem per il giovane Borgia, Tea 2004, Vortice d'inganni, Corbaccio
2007, Autunno rosso porpora, Corbaccio 2010). Le loro opere
sono
state pubblicate con successo anche in Spagna (Algaida Historica Ed.).
Oltre al romanzo storico, scrivono racconti di genere noir, tra i quali
Il gallo di Ferrara, antologia Eros &Thanatos Supergiallo Mondadori
2010, e Mannaia, Milano Nera 2012. Nel 2013, sotto pseudonimo, hanno
pubblicato con Corbaccio una serie poliziesca che ha ottenuto il Premio
delle Arti e della Cultura. Curano una rubrica di recensioni letterarie
per la rivista Storia in rete. Di prossima uscita per Mondadori un
romanzo storico imperniato sulla figura di Guidobaldo
di Montefeltro. Sito web: www.elenaemichelamartignoni.com
di Montefeltro. Sito web: www.elenaemichelamartignoni.com
La recensione di Miriam:
Il nome dei Borgia, nell’immaginario collettivo, richiama
intrighi, crudeltà, lussuria al punto che imbattersi in un romanzo che li ha
come protagonisti e presagire una trama intrisa di oscurità sono azioni quasi
simultanee. Di memorie e peccati narra infatti questo libro ma, la storia in
esso contenuta, va ben al di là di qualsiasi aspettativa riuscendo a spiazzare e
a sorprendere. Inedita è la voce narrante così come il peculiare punto di vista
a partire dal quale la vita privata dei Borgia viene osservata. A dar fiato ai
suoi ricordi è Vannozza Cattanei, l’amante di Rodrigo nonché madre dei tre
figli, Cesare, Juan e Lucrezia.
La donna ci appare distesa su un letto e vestita solo di
petali di fiori. È nel pieno della giovinezza e si accinge a dare piacere all’uomo
di cui è innamorata. L’immagine però non è che un ricordo perché quando
Vannozza comincia il suo racconto è ormai in là con gli anni e si prepara a
dire addio al suo amato. Attuale rimane invece, la sua nudità, sebbene nel
presente sia solo simbolica, giacché rievocando il passato, in una sorta di
confessione, si mette a nudo anche di fronte al lettore.
Seguirla sul filo delle sue reminiscenze è come spiare
attraverso un buco di serratura l’intimità dei Borgia perché è proprio lì che
il suo schietto monologo ci conduce: nelle stanze segrete in cui si consumano
amplessi, negli anfratti fisici e mentali in cui sbocciano e sfioriscono
passioni e sentimenti illeciti prendono forma.
Sin da subito si profila l’immagine di un nucleo compatto,
quasi di una setta, i cui componenti utilizzano un codice di comunicazione
sconosciuto ai più. La dissolutezza, la perversione percepibili dall’esterno,
pur rimanendo tali, entro le mura domestiche, assumono contorni più sfumati.
Vannozza e Rodrigo si amano di un amore passionale e libero e, allo stesso modo
amano i figli che li ricambiano alimentando intrecci incestuosi.
Colpisce la lucidità e il candore con cui Vannozza descrive
atti e legami perversi, quasi fossero la naturale conseguenza di un certo modo
di amare e, che ci crediate o no, è soprattutto il sentimento amoroso, colto
nelle sue mille sfaccettature e in tutta la sua complessità, ad arrivare con
forza incredibile al lettore.
L’eros è il nucleo essenziale intorno a cui ruota la
narrazione ma non è fine a se stesso e non si esaurisce nella sola descrizione degli amplessi. Uno degli aspetti più intriganti di quest’opera è da rintracciarsi
proprio nella particolare valenza che le autrici riescono a dare all’erotismo. Il
modo di esprimere la propria sessualità diviene per ciascun personaggio una sorta
di specchio in grado di rifletterne in maniera impeccabile la personalità.
Rodrigo ama Vannozza, la sua Rosa, ma da uomo potente qual è
non rinuncia al privilegio di poter disporre di qualsiasi donna gli capiti a
tiro e quando si rende conto di invecchiare, ricerca una smentita, rivolgendo le proprie attenzioni a donne molto più giovani. Per lui il sesso non è solo fonte
di genuino piacere ma, un mezzo attraverso cui esercitare il potere a cui è
votato.
Cesare fa strage di cuori, si dedica con ardore ai piaceri
della carne ma non cede all’amore, se non a quello possessivo e perverso per la
sorella Lucrezia.
Juan è il suo opposto, sentimentale e romantico. Non
possiede lo stesso savoir faire del padre e del fratello e si sente più incline al sentimento che ai rapporti carnali.
Particolarmente interessante e fuori dagli schemi è il
ritratto che vien fuori di Lucrezia, passata alla storia come una mangiatrice
di uomini, in questo racconto si profila piuttosto come una vittima presa nella
rete tessuta per lei da Rodrigo e Cesare e condannata a
perdere gli uomini che davvero ama.
E infine c’è lei, Vannozza, personaggio enigmatico e
carismatico all’inverosimile. Interrogando le fonti storiche, colmando le
lacune e dosando con maestria il potere dell’immaginazione, le sorelle Martignini
riescono a ritrarla in maniera credibile e vibrante di vita.
“Madre e amante,
schiava e padrona, massaia e affarista, santa e peccatrice, acqua fresca e vino
speziato”, è impossibile rimanere
immuni al fascino di questa donna straordinaria.
Un racconto intimo, passionale, a tratti poetico,
riuscitissimo intreccio di eros e thanatos, che saprà inchiodarvi alla pagina e
mostravi i Borgia come non li avete mai immaginati.
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