Titolo: I mondi del fantasy III
Autori: AA.VV
Editore: Limana Umanit
Pagine: 154
Prezzo: 15,00 euro
Autori: AA.VV
Editore: Limana Umanit
Pagine: 154
Prezzo: 15,00 euro
Descrizione:
Gli autori:
La recensione di Miriam:
I mondi del fantasy
è un concorso che non ha bisogno di grandi presentazioni; giunto ormai alla sua
terza edizione è diventato un appuntamento noto quanto ambito per chi ami
cimentarsi con la scrittura di genere. Nondimeno, le antologie del draghetto che fanno seguito a ciascuna edizione sono
riuscite a ritagliarsi un posticino d’onore nelle fiere di settore destando l’interesse
del pubblico.
Sulla scia dei positivi riscontri fin qui collezionati, prosegue dunque la quest messa in moto dai tipi di Scriptorama e Limana Umanita tesa a scovare giovani talenti rigorosamente nostrani.
La sfida a cui i partecipanti sono chiamati è sempre la stessa, nel rispetto di una formula consolidata e che finora si è rivelata vincente: massima libertà di contenuti, possibilità di spaziare tra i molteplici sottogeneri ascrivibili al fantastico inteso in senso lato con l’unico vincolo di tenersi entro i confini del racconto breve.
Una sfida facile ma solo in apparenza, giacché l’assenza di paletti può rivelarsi un’arma a doppio taglio, ma soprattutto perché racchiudere un mondo di fantasia in poche battute non è un’impresa da poco.
In effetti, leggendo I mondi del Fantasy II (la mia recensione qui) mi era parso che il duplice obiettivo perseguito − dimostrare che gli autori emergenti italiani non hanno nulla da invidiare ai colleghi stranieri e restituire dignità al racconto breve vincendo lo scetticismo del lettore nei confronti di questo genere − fosse stato raggiunto solamente metà. Se i racconti selezionati non lasciavano alcun dubbio sul talento dei loro autori, una piccola perplessità rimaneva sulla loro capacità di conquistare davvero il lettore in poche battute. In più di un’occasione la brevità si rivelava un limite lasciando l’impressione di incipit intriganti in attesa di essere sviluppati in luogo di storie compiute.
Con I mondi del fantasy III, questo ostacolo viene finalmente abbattuto. Organizzatori e partecipanti alzano ulteriormente il tiro confezionando una raccolta davvero degna di nota, in cui l’alta qualità di stile e contenuti si coniuga con l’abilità di gestire al meglio il poco spazio a disposizione.
Poche pagine si trasformano, come per magia, in affreschi capaci di regalare qualcosa in più che il semplice assaggio di un universo immaginario. Ovviamente, sono piccoli scorci di paesaggio o suggestioni lampo quelle che ci arrivano, ma tali da rendere l’idea e fornirci l’impressione di sfiorare davvero lidi di altri mondi.
Ancora una volta è la varietà a farla da padrone. Dalle atmosfere tipiche del fantasy classico che ci accolgono nel racconto di apertura, Il cedro nero di Erban, si passa ai toni più cupi dell’urban e dell’horror − basti pensare all’orso mannaro di Malattia o alla cascina mangia uomini di Storie da bambini. Dalla comicità grottesca di Zombie d’acqua dolce si passa a scenari fantascientifici che ci narrano di inquietanti società in cui l’eterosessualità è un reato (Poesie d’amore) o che rivisitano in chiave futuristica il mito della creazione (Creazioni).
Un panorama decisamente variegato in cui ce n’è per tutti i gusti e che non manca di inglobare anche racconti dal sapore più prettamente fiabesco. Pur avendoli apprezzati tutti, non vi nascondo che è tra questi ultimi che ho individuato i miei preferiti: Il guardiano di Bosco Antico, Rito di passaggio e Ziu Boicu Ballore. Nel primo incontreremo un elfo incarcerato nel petto di un gigante, nel secondo un mago che ha barattato il cuore, nell’ultimo un vecchio contadino alle prese con una Jana. Si tratta di tre testi molto diversi tra loro ma che hanno in comune l’abito della favola, fanno rivivere atmosfere d’altri tempi e sono fortemente intrisi di magia.
E come in tutte le storie fantastiche che si rispettino tanti e stravaganti sono i personaggi che avrete occasione di incontrare qui: prodi guerrieri, cloni, folletti, personaggi di giochi di ruolo e persino un Babbo Natale scippatore. Se vi stuzzica l’idea di conoscerli non vi resta che procurarvi questo libro e spiegare le ali della fantasia. Il viaggio è avventuroso, le tappe sono tante, il divertimento assicurato.
Sulla scia dei positivi riscontri fin qui collezionati, prosegue dunque la quest messa in moto dai tipi di Scriptorama e Limana Umanita tesa a scovare giovani talenti rigorosamente nostrani.
La sfida a cui i partecipanti sono chiamati è sempre la stessa, nel rispetto di una formula consolidata e che finora si è rivelata vincente: massima libertà di contenuti, possibilità di spaziare tra i molteplici sottogeneri ascrivibili al fantastico inteso in senso lato con l’unico vincolo di tenersi entro i confini del racconto breve.
Una sfida facile ma solo in apparenza, giacché l’assenza di paletti può rivelarsi un’arma a doppio taglio, ma soprattutto perché racchiudere un mondo di fantasia in poche battute non è un’impresa da poco.
In effetti, leggendo I mondi del Fantasy II (la mia recensione qui) mi era parso che il duplice obiettivo perseguito − dimostrare che gli autori emergenti italiani non hanno nulla da invidiare ai colleghi stranieri e restituire dignità al racconto breve vincendo lo scetticismo del lettore nei confronti di questo genere − fosse stato raggiunto solamente metà. Se i racconti selezionati non lasciavano alcun dubbio sul talento dei loro autori, una piccola perplessità rimaneva sulla loro capacità di conquistare davvero il lettore in poche battute. In più di un’occasione la brevità si rivelava un limite lasciando l’impressione di incipit intriganti in attesa di essere sviluppati in luogo di storie compiute.
Con I mondi del fantasy III, questo ostacolo viene finalmente abbattuto. Organizzatori e partecipanti alzano ulteriormente il tiro confezionando una raccolta davvero degna di nota, in cui l’alta qualità di stile e contenuti si coniuga con l’abilità di gestire al meglio il poco spazio a disposizione.
Poche pagine si trasformano, come per magia, in affreschi capaci di regalare qualcosa in più che il semplice assaggio di un universo immaginario. Ovviamente, sono piccoli scorci di paesaggio o suggestioni lampo quelle che ci arrivano, ma tali da rendere l’idea e fornirci l’impressione di sfiorare davvero lidi di altri mondi.
Ancora una volta è la varietà a farla da padrone. Dalle atmosfere tipiche del fantasy classico che ci accolgono nel racconto di apertura, Il cedro nero di Erban, si passa ai toni più cupi dell’urban e dell’horror − basti pensare all’orso mannaro di Malattia o alla cascina mangia uomini di Storie da bambini. Dalla comicità grottesca di Zombie d’acqua dolce si passa a scenari fantascientifici che ci narrano di inquietanti società in cui l’eterosessualità è un reato (Poesie d’amore) o che rivisitano in chiave futuristica il mito della creazione (Creazioni).
Un panorama decisamente variegato in cui ce n’è per tutti i gusti e che non manca di inglobare anche racconti dal sapore più prettamente fiabesco. Pur avendoli apprezzati tutti, non vi nascondo che è tra questi ultimi che ho individuato i miei preferiti: Il guardiano di Bosco Antico, Rito di passaggio e Ziu Boicu Ballore. Nel primo incontreremo un elfo incarcerato nel petto di un gigante, nel secondo un mago che ha barattato il cuore, nell’ultimo un vecchio contadino alle prese con una Jana. Si tratta di tre testi molto diversi tra loro ma che hanno in comune l’abito della favola, fanno rivivere atmosfere d’altri tempi e sono fortemente intrisi di magia.
E come in tutte le storie fantastiche che si rispettino tanti e stravaganti sono i personaggi che avrete occasione di incontrare qui: prodi guerrieri, cloni, folletti, personaggi di giochi di ruolo e persino un Babbo Natale scippatore. Se vi stuzzica l’idea di conoscerli non vi resta che procurarvi questo libro e spiegare le ali della fantasia. Il viaggio è avventuroso, le tappe sono tante, il divertimento assicurato.
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