Titolo: La maledizione della fiamma
Autrice: Silvia Robutti
Editore: Delos Books
Collana: Odissea Fantasy
Pagine343
Prezzo: 15,90 euro
Descrizione:
Azoleen è sola, gettata nella neve, il
corpo magro, le braccia spezzate, la gola tumefatta. Non sente più il
freddo, non sente più il dolore. Sa che tra poco morirà. Ma c’è qualcosa
al centro del suo essere, qualcosa di rovente, una tempesta di "amma
che brucia con forza inaudita. No, la storia di Azoleen non è ancora
"nita. Anzi, è appena iniziata: il suo sarà un lungo viaggio attraverso
la schiavitù e la vendetta, la disperazione, la redenzione. Incontrerà
maghi ed eserciti, sfferenza e solidarietà umana, violenza e amore.
Alla ricerca del terribile mistero che giace sepolto nel suo passato.
Alla ricerca del terribile mistero che giace sepolto nel suo passato.
L'autrice:
Silvia Robutti ha ventisette anni, vive a
Torino col suogatto (naturalmente nero) e lavora come medico
veterinario. Ama, in rigoroso ordine alfabetico: gli animali, la
scrittura e i viaggi.
L’esercito della "amma è il suo primo romanzo pubblicato, ma dimostra già una straordinario talento nel gestire una trama complessa e nel tenere il lettore incollato alla pagina. Un fantasy fuori dai consueti schemi, di notevole profondità umana e impatto emotivo, vincitore della terza edizione del
Premio Letterario Odissea.
L’esercito della "amma è il suo primo romanzo pubblicato, ma dimostra già una straordinario talento nel gestire una trama complessa e nel tenere il lettore incollato alla pagina. Un fantasy fuori dai consueti schemi, di notevole profondità umana e impatto emotivo, vincitore della terza edizione del
Premio Letterario Odissea.
La recensione di Miriam
Un magma incandescente che le stringe il cuore. È solo
questo che riesce a percepire Azoleen mentre il suo corpo martoriato giace
nella neve. Ha le braccia spezzate, il fisico provato dalle percosse e dalla
fame eppure non sente più niente, neanche il dolore. È più morta che viva
quando Ernek, un mercante di schiavi, la trova in una fossa comune e decide di
provare a rimetterla in sesto per poi rivenderla al miglior offerente. Non c’è
amore nelle sue cure, del resto nella vita della ragazza non ce n’è mai stato
se si esclude il sentimento che l’ha unita a Ehyl. Adesso anche il ragazzo che
le ha insegnato a sorridere non è che un ricordo, una fiamma tra le fiamme che
le bruciano dentro e che, nonostante tutto, le impediscono di arrendersi.
In bilico tra la vita e la morte, Azoleen ripercorre le
tappe della sua esistenza. Le immagini del suo passato tornano con prepotenza
alla coscienza ridisegnando, anche per il lettore, un percorso scandito dal
dolore e da una maledizione che incombe, inesorabile quanto incomprensibile.
Cresciuta in un orfanotrofio, Azoleen ha sempre subito
l’odio di quanti la attorniavano senza conoscerne il motivo. Ha atteso il
compimento dei sedici anni nella speranza di poter lasciare l’istituto e
tornare a essere libera, ma il fatidico giorno le ha riservato una brutta
sorpresa.
Sognava uno zio amorevole, che sbucando dal nulla accorresse
a salvarla, invece sono arrivati i rappresentanti delle Congrega della Bianca
Luce a prelevarla per trasferirla in un centro di detenzione.
Magia Oscura è
l’accusa che sin dall’infanzia grava su di lei rendendola oggetto di
umiliazioni e discriminazioni. Ma in cosa consiste davvero la colpa di cui si è
macchiata? In che modo è legata alla magia, lei che ne ignora del tutto i
poteri?
Scoprirlo per la giovane donna sarà l’unico modo per dare un
senso al dolore e riconquistare, forse, la speranza di una vita migliore.
La storia si sviluppa su due piani narrativi. Gli
accadimenti che si susseguono nel presente a partire dalla cattura di Azoleen
da parte di Ernek si alternano alla ricostruzione dei fatti pregressi che
gradualmente affiorano in superficie ricomponendo il puzzle della sua vita. In
questo modo si delinea il ritratto della protagonista. Pian piano impariamo a
conoscerla, giacché le immagini che scaturiscono dalla sua memoria ci
consentono di comprenderne a fondo la psicologia.
I ricordi irrompono con prepotenza, quasi fossero eruttati
dal fuoco che si agita dentro di lei. Si tratta di immagini vivide che, grazie
alle ottime capacità descrittive dell’autrice, scorrono davanti ai nostri occhi
quasi fossero le sequenze di un film. Attraverso gli occhi di Azoleen riusciamo
a rivivere i momenti salienti della sua infanzia e della sua adolescenza e
anche a mettere a fuoco i diversi personaggi che le gravitano attorno. L’insensibilità
della direttrice dell’orfanotrofio, la cattiveria di Knet, signora della Bianca
Luce, e il cinismo del mercante di schiavi si contrappongono alla dolcezza di
Ehyl, anch’egli detenuto nella stessa prigione di Azoleen. Al pari di un fiore
cresciuto nel deserto, il ragazzo riesce a sorridere delle avversità
contagiando la sua compagna con il suo insopprimibile buonumore. La loro breve
ma intensa storia d’amore ci regalerà passi commoventi e intrisi di dolcezza.
L’introspezione psicologica rappresenta il perno attorno a
cui ruota l’intero romanzo ed è proprio questa la caratteristica che lo rende
particolarmente originale nonostante inglobi gli elementi tipici del genere.
Trama, ambientazioni e personaggi rimandano al fantasy classico
rievocando immagini e atmosfere di matrice tolkeniana, ma l’intero impianto è
messo al servizio di una riflessione più profonda. Sin da subito la storia si profila infatti come un’allegoria che
ripropone in chiave fiabesca la nascita e l’evolversi dei più importanti
sentimenti umani.
Quello narrato tra queste pagine è sì un viaggio avventuroso
in una terra popolata di Troll, maghi, soldati che militano in un misterioso
Esercito della Fiamma ma è, soprattutto, un viaggio simbolico nei meandri della
mente, un cammino che passando attraverso duri addestramenti, combattimenti e
pericoli ci parla di odio e amore, di sconfitta e redenzione.
La vera prova da superare per Azoleen non consisterà tanto
nello sconfiggere un nemico esterno quanto piuttosto nella capacità di
affrontare i fantasmi di un passato traumatico e di imparare a gestire l’odio
fino a trasformarlo in energia costruttiva. Un compito che richiede impegno e
grande coraggio ma con cui chiunque di noi potrebbe essere chiamato a
confrontarsi poiché, come ci spiega Mnemonia:
“ l’oscurità non sta nella magia […] L’oscurità sta nei sentimenti dell’uomo.
L’oscurità sta nell’odio”. Non può dunque esserci luce nel cuore di chi non è
capace di prenderne le distanze.
Letto anch'io, una bella storia davvero, e ben scritta :)
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