Titolo: La profezia del lupo. L'eredità dell'ombra
Autrice: Marilù Monda
Editore: Piemme
Collana: Freeway
Dati: 2012, 382 p., rilegato
Prezzo di copertina: € 14, 90
Descrizione:
Il cielo è un'oscurità impenetrabile, i corvi e
le cornacchie lanciano le loro stridule grida, nubi di pipistrelli
riempiono l'aria: sono tutti presagi di guerra e morte perché il Clan
dell'Ombra ha conquistato il mondo e sta seminando caos e distruzione.
La salvezza è nascosta tra le righe di una profezia, che allude a
quattro Prescelti che non potrebbero essere più diversi: Faloan,
l'irruente erede del regno dell'Acqua; Aidan, la malinconica e
bellissima principessa del regno del Fuoco; Derry, un umile contadino
che viene dalle verdi lande del regno della Terra; e Kyla, una
pastorella ribelle del regno dell'Aria. I quattro ragazzi, che tengono
tra le mani il destino del mondo, hanno una sola certezza: trovare la
Creatura dagli Occhi Verdi, un misterioso guerriero che li accompagnerà
nella difficile impresa di sconfiggere le forze del male...
L'autrice:
Marilù
Monda, detta Missi, ha 19
anni e studia filosofia. Nata in Italia ma residente a New York,
adora leggere, seguire le serie tv poliziesche ed è curiosa di
tutto. I suoi autori preferiti sono C.S. Lewis, J.R.R. Tolkien,
Vladimir Nabokov, Stephen King e Philip Roth. Ha scritto questo
romanzo quando aveva 17 anni.
La recensione di Sara:
Immaginate il Regno Unito diviso in quattro regioni, ognuna
delle quali corrispondente a un elemento naturale. Questo è lo scenario che fa
da sfondo alle vicende de La profezia del
lupo. L’eredità dell’ombra.
I quattro regni sono minacciati dalle Creature dell’Ombra,
esseri spregevoli che fanno capo a un malvagio sovrano di cui non si conosce
l’identità. I regni dell’Aria, del Fuoco, dell’Acqua e della Terra sono
disperati, sembra non esserci più via di scampo per loro. Fortunatamente
qualcuno penserà alla loro salvezza.
Quattro druidi ricorderanno un’antica profezia secondo cui
quattro giovani ragazzi, uno per ogni regno, si incontreranno per
salvare i loro popoli dalla crudeltà delle Creature dell’Ombra.
Inizierà così il viaggio di Faloan, Derry, Aidan e Kyla alla
ricerca della misteriosa Creatura dagli Occhi Verdi che li condurrà verso la
libertà.
Il plot risulta abbastanza semplice e poco originale. La
storia, tipicamente sword and sorcery, non presenta nessun elemento
particolarmente innovativo rispetto ai grandi classici del genere. Incisiva
sembra essere l’influenza di Tolkien sull’autrice, elemento che si fa notare
soprattutto nelle descrizioni, lunghe e
dettagliate ma che, spesso, appesantiscono la lettura.
Anche il ritmo risulta piuttosto lento rispetto agli standard
del fantasy.
Quella che però, a mio parere, è la vera pecca del romanzo è
l’incongruenza di alcuni elementi.
La storia è ambientata in un periodo che, se pur non specificato,
richiama quello pre-medievale. L’autrice sottolinea più volte nel corso delle
vicende l’appartenenza dei personaggi al popolo celtico e alla tradizione
pagana. Tuttavia da un certo punto in poi del romanzo ci si ritrova davanti
particolari che spiazzano e confondono.
A ricordarsi della profezia sono quattro druidi, sacerdoti
pagani per eccellenza che operano attraverso la natura per il bene della
comunità di cui fanno parte. L’autrice però sottolinea anche la loro capacità
di “scacciare le streghe”. Com’è possibile che un pagano possa scacciare una
strega? Questo termine ha acquisito accezione negativa solo dopo le prime
persecuzioni da parte della Santa Inquisizione, se facciamo riferimento a tutto
il periodo precedente, la parola “strega”, non indica assolutamente nulla di
diverso da un druido. Cacciare una strega, per loro, significherebbe
allontanare se stessi.
L’incongruenza continua quando i quattro ragazzi scoprono di
essere i prescelti per salvare i Quattro Regni. A svelare loro il destino sarà
un Deluagh Sluagh, creatura celtica che annuncia la morte degli umani. Una
Banshees insomma, indicata in Irlanda anche con il nome di Fata.
Ne La profezia del Lupo, la Sluagh si presenta inizialmente
come fata, poi come angelo o spirito buono. Nella cultura celtica-pagana non
possono assolutamente esistere creature come gli angeli, appartenenti alla
tradizione cristiana e, per di più, provenienti dal paradiso, luogo inesistente
per i popoli nordici.
Quello che più mi ha spiazzata è stata la reazione dei
ragazzini alla vista della fata. Tutti loro si spaventano e per allontanarla
utilizzano un crocifisso. Com’è possibile che un popolo che fa riferimento
alla cultura gaelica abbia in casa un crocifisso e lo utilizzi contro una fata?
E, cosa ancor più assurda, com’è possibile che una fata si lasci spaventare da
un simbolo che non le appartiene minimamente?
Il romanzo ha sicuramente del potenziale tra le pagine, la
storia è simpatica e Marilù Monda ha un buono stile, se pur ancora acerbo. Non
si può negare che certi particolari, per chi non è appassionato di mitologia
gaelica e di tradizione pagana possano passare inosservati, senza influenzare
il giudizio sull’opera ma, per chi non è nuovo a questa cultura, possono
rappresentare un elemento di disturbo.
Ho iniziato adesso a leggerlo! Poi ti farò sapere ;)
RispondiEliminaSì Stefi, facci sapere, siamo curiose di conoscere anche la tua opinione.
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