Flavio Graser nasce nel 1976 a Vicenza, dove
tutt’ora risiede; nel 2000 si laurea in Fisica presso l’Università di
Padova e dal 2001 lavora nel settore dell’Information Technology presso
un’azienda del fashion.
Fino alla fine del 2008 partecipa ad alcuni concorsi letterari e
scrive parecchi racconti brevi; tra questi sono da ricordare “Perle”,
segnalato nell’ambito del concorso “In Xanadu” (2004) della Kult Virtual
Press, e “L’ultima notte”, pubblicato nella raccolta “Vamp 2005” della
Ferrara Edizioni.
E’ un accanito lettore e un appassionato di narrativa che predilige
soprattutto il fantastico, il fantasy e l’horror; si interessa anche di
saggistica, soprattutto legata a religioni, antropologia, occultismo e
storia antica. Altra sua passione sono i giochi di ruolo, che per anni
gli hanno permesso di inventare e raccontare storie.
La recensione di Miriam:
Una crisalide. È questa la prima immagine che mi viene in
mente pensando all’opera di Flavio Graser.
Primo volume di una saga, Sentieri di luce, sentieri d’ombra prende il via all’insegna del
thriller. Georg, un ragazzo viennese, sta per laurearsi in storia antica ed è
alle prese con la stesura di una tesi sulle profezie e i vaticini del Tardo
Antico e del Seicento. Grazie al suo relatore ottiene il permesso di consultare
la biblioteca dell’Abazia di Melk. Qui si imbatte in un libro che attrae subito
la sua curiosità. Si tratta del De
infernorum Sussurris, un testo che, a parte il titolo, non reca alcuna
informazione sul frontespizio. Anonimo è il suo autore così come il suo
donatore. All’interno campeggiano i versi di una strana profezia. Lo studente
ne rimane colpito al punto di ricopiarne i versi mai immaginando di dover
presto tornare a imbattersi nel misterioso volume.
Il mattino seguente viene infatti risvegliato dal capo della
polizia federale. Georg apprende che fratello Wilhelm, il monaco responsabile
della biblioteca, è stato assassinato nel corso della notte. Lui è l’ultima
persona ad averlo visto vivo. Il De
infernorum Sussurris è stato trafugato. Appurata la sua estraneità al
delitto, la polizia lo lascia andare ma il giovane non riesce a distogliere la
mente dall’antico libro. Si confida con l’amica Christine, appassionata di
occultismo, e insieme decidono di indagare per scoprine la provenienza e,
possibilmente, l’autore del furto.
Ha inizio così un’indagine, assolutamente fuori dagli
schemi, condotta dai due ragazzi. Man mano che il giallo si dipana e i due
provetti investigatori sembrano approssimarsi alla verità, nuovi misteri
affiorano. A quanto pare il vecchio tomo non è solo un semplice libro, è un
oggetto che racchiude un potere inestimabile in grado di scatenare forze
oscure. Anche i Figli di Persefone gli danno la caccia e i due ragazzi sono in
pericolo.
Ma c’è di più: ci sono gli strani sogni che Georg ha
cominciato a fare dal momento in cui ha letto i versi della profezia e c’è un
buco di quattro anni nella memoria di Christine il cui coinvolgimento
nell’intera vicenda appare tutt’altro che casuale.
Quella che inizialmente sembrava una ricerca razionale, benché
connessa all’oscuro mondo delle sette
esoteriche e della negromanzia, presto si trasforma in un vero e proprio
viaggio in una dimensione altra nella quale lo scettro del potere è conteso da
creature che hanno ben poco di umano.
È a questo punto che la crisalide si trasforma in farfalla,
l’involucro del thriller si squarcia e un dark fantasy davvero sorprendente
dispiega le ali.
La sorpresa coglie il lettore al pari del protagonista.
Proprio come Georg ci si ritrova a intraprendere un percorso con determinate
aspettative che d’improvviso vengono disattese dischiudendo un orizzonte immaginifico
molto più vasto di quello preventivato in partenza.
L’autore gestisce con padronanza un plot complesso quanto
originale. Immagini dal sapore onirico si alternano a descrizioni di una
crudezza agghiacciante. La meticolosità del processo investigativo, pian piano,
cede il passo all’azione e all’irruzione del soprannaturale nella nostra
realtà. Il ritmo narrativo si sviluppa in un crescendo, lento nella prima parte
(che forse si sarebbe potuta snellire), acquisisce progressivamente velocità
riuscendo infine a catturare del tutto l’attenzione.
Lo stile forbito ma non ridondante risulta godibile sebbene
i dialoghi, a volte, suonino un po’ artificiosi. Una piccolissima pecca che
comunque non incide in maniera significativa sulla qualità dell’opera.
Interessanti i protagonisti, soprattutto Christine che si
connota per i suoi tratti enigmatici e riserva parecchie sorprese. Nonostante
l’autore ricostruisca con dovizia di particolari il suo background facendo affiorare
anche il passato più remoto della sua famiglia, la donna rimane una creatura
sfuggente. Più si approfondisce la sua conoscenza e più ci si rende conto di
non conoscerla affatto.
Gli appassionati di esoterismo non mancheranno di subire il
fascino di questo romanzo che attingendo da varie fonti propone un connubio di
occultismo e mitologia non rinunciando a un’incursione nella teoria dei
multiversi.
Particolarmente affascinante è l’ipotesi per cui il nostro
mondo coincide con la dimensione dei Campi Elisi e la funzione che svolgono i
sogni nella dinamica degli avvenimenti.
Trattandosi del primo volume di una serie, il finale non è
autoconclusivo, lascia diversi interrogativi irrisolti e ne pone di nuovi
creando grandi aspettative per il seguito che, viste le premesse, si
preannuncia assai promettente.
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