sabato 7 aprile 2012

Recensione: Sentieri di luce, sentieri d'ombra

Titolo: Sentieri di luce, sentieri d'ombra
Autore: Flavio Graser
Editore: Lulu
Dati: 2012, 495 p.,brossura
Prezzo di copertina: 18, 50
Descrizione:
Oltre i Confini che l'uomo non dovrebbe superare, 
Tra i sussurri di Coloro che attendono, 
Cerca il luogo delle cinque Pareti. 
Ricorda però, incauto cercatore di Sapienza: 
Mente, Anima e Corpo siano ben saldi. 
Solo in tal modo la tua Brama sarà soddisfatta. 
Tutto inizia con questa profezia che Georg trova in un antico testo custodito a Melk. La curiosità spinge il giovane, aiutato dall’amica Christine, a ricercare informazioni sulle vicende del libro e sul recondito significato di quelle parole. Cosa nascondono quei versi? E quanto si è disposti a sacrificare per carpirne i segreti? Le risposte verranno svelate in un viaggio tra luoghi di sapere e ricordi di un passato dato per morto, e mostreranno a Georg che la realtà non è quello che sembra e che la vera libertà può avere un prezzo molto alto.

L'autore:
Flavio Graser nasce nel 1976 a Vicenza, dove tutt’ora risiede; nel 2000 si laurea in Fisica presso l’Università di Padova e dal 2001 lavora nel settore dell’Information Technology presso un’azienda del fashion.
Fino alla fine del 2008 partecipa ad alcuni concorsi letterari e scrive parecchi racconti brevi; tra questi sono da ricordare “Perle”, segnalato nell’ambito del concorso “In Xanadu” (2004) della Kult Virtual Press, e “L’ultima notte”, pubblicato nella raccolta “Vamp 2005” della Ferrara Edizioni.
E’ un accanito lettore e un appassionato di narrativa che predilige soprattutto il fantastico, il fantasy e l’horror; si interessa anche di saggistica, soprattutto legata a religioni, antropologia, occultismo e storia antica. Altra sua passione sono i giochi di ruolo, che per anni gli hanno permesso di inventare e raccontare storie.

La recensione di Miriam:
Una crisalide. È questa la prima immagine che mi viene in mente pensando all’opera di Flavio Graser.
Primo volume di una saga, Sentieri di luce, sentieri d’ombra prende il via all’insegna del thriller. Georg, un ragazzo viennese, sta per laurearsi in storia antica ed è alle prese con la stesura di una tesi sulle profezie e i vaticini del Tardo Antico e del Seicento. Grazie al suo relatore ottiene il permesso di consultare la biblioteca dell’Abazia di Melk. Qui si imbatte in un libro che attrae subito la sua curiosità. Si tratta del De infernorum Sussurris, un testo che, a parte il titolo, non reca alcuna informazione sul frontespizio. Anonimo è il suo autore così come il suo donatore. All’interno campeggiano i versi di una strana profezia. Lo studente ne rimane colpito al punto di ricopiarne i versi mai immaginando di dover presto tornare a imbattersi nel misterioso volume.
Il mattino seguente viene infatti risvegliato dal capo della polizia federale. Georg apprende che fratello Wilhelm, il monaco responsabile della biblioteca, è stato assassinato nel corso della notte. Lui è l’ultima persona ad averlo visto vivo. Il De infernorum Sussurris è stato trafugato. Appurata la sua estraneità al delitto, la polizia lo lascia andare ma il giovane non riesce a distogliere la mente dall’antico libro. Si confida con l’amica Christine, appassionata di occultismo, e insieme decidono di indagare per scoprine la provenienza e, possibilmente, l’autore del furto.
Ha inizio così un’indagine, assolutamente fuori dagli schemi, condotta dai due ragazzi. Man mano che il giallo si dipana e i due provetti investigatori sembrano approssimarsi alla verità, nuovi misteri affiorano. A quanto pare il vecchio tomo non è solo un semplice libro, è un oggetto che racchiude un potere inestimabile in grado di scatenare forze oscure. Anche i Figli di Persefone gli danno la caccia e i due ragazzi sono in pericolo.
Ma c’è di più: ci sono gli strani sogni che Georg ha cominciato a fare dal momento in cui ha letto i versi della profezia e c’è un buco di quattro anni nella memoria di Christine il cui coinvolgimento nell’intera vicenda appare tutt’altro che casuale.
Quella che inizialmente sembrava una ricerca razionale, benché connessa all’oscuro  mondo delle sette esoteriche e della negromanzia, presto si trasforma in un vero e proprio viaggio in una dimensione altra nella quale lo scettro del potere è conteso da creature che hanno ben poco di umano.
È a questo punto che la crisalide si trasforma in farfalla, l’involucro del thriller si squarcia e un dark fantasy davvero sorprendente dispiega le ali.
La sorpresa coglie il lettore al pari del protagonista. Proprio come Georg ci si ritrova a intraprendere un percorso con determinate aspettative che d’improvviso vengono disattese dischiudendo un orizzonte immaginifico molto più vasto di quello preventivato in partenza.
L’autore gestisce con padronanza un plot complesso quanto originale. Immagini dal sapore onirico si alternano a descrizioni di una crudezza agghiacciante. La meticolosità del processo investigativo, pian piano, cede il passo all’azione e all’irruzione del soprannaturale nella nostra realtà. Il ritmo narrativo si sviluppa in un crescendo, lento nella prima parte (che forse si sarebbe potuta snellire), acquisisce progressivamente velocità riuscendo infine a catturare del tutto l’attenzione.
Lo stile forbito ma non ridondante risulta godibile sebbene i dialoghi, a volte, suonino un po’ artificiosi. Una piccolissima pecca che comunque non incide in maniera significativa sulla qualità dell’opera.
Interessanti i protagonisti, soprattutto Christine che si connota per i suoi tratti enigmatici e riserva parecchie sorprese. Nonostante l’autore ricostruisca con dovizia di particolari il suo background facendo affiorare anche il passato più remoto della sua famiglia, la donna rimane una creatura sfuggente. Più si approfondisce la sua conoscenza e più ci si rende conto di non conoscerla affatto.
Gli appassionati di esoterismo non mancheranno di subire il fascino di questo romanzo che attingendo da varie fonti propone un connubio di occultismo e mitologia non rinunciando a un’incursione nella teoria dei multiversi.
Particolarmente affascinante è l’ipotesi per cui il nostro mondo coincide con la dimensione dei Campi Elisi e la funzione che svolgono i sogni nella dinamica degli avvenimenti.
Trattandosi del primo volume di una serie, il finale non è autoconclusivo, lascia diversi interrogativi irrisolti e ne pone di nuovi creando grandi aspettative per il seguito che, viste le premesse, si preannuncia assai promettente.



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