Autore: Leonardo Patrignani
Editore: Mondadori
Collana: Chrysalide
Dati: 2012, 341 p.,rilegato
Prezzo di copertina: 16, 00
Descrizione:
Alex vive a Milano. Jenny vive a Melbourne.
Hanno sedici anni. Un filo sottile unisce da sempre le loro vite: un
dialogo telepatico che permette loro di scambiarsi poche parole e che si
verifica senza preavviso, in uno stato di incoscienza. Durante uno di
questi attacchi i due ragazzi riescono a darsi un appuntamento. Alex
scappa di casa, arriva a Melbourne, sul molo di Altona Beach, il luogo
stabilito. Ma Jenny non c'è. I due ragazzi non riescono a trovarsi
perché vivono in dimensioni parallele. Nella dimensione in cui vive
Jenny, Alex è un altro ragazzo. Nella dimensione in cui vive Alex, Jenny
è morta all'età di sei anni. Il Multiverso minaccia di implodere,
scomparire. Ma Jenny e Alex devono incontrarsi, attraversare il
labirinto delle infinite possibilità. Solo il loro amore può cambiare un
destino che si è già avverato.
L'autore:
Leonardo Patrignani
è nato a Moncalieri nel
1980. Compositore, doppiatore
e lettore appassionato
dei romanzi di Stephen King,
scrive racconti dall'età di sei anni.
Multiversum è il suo romanzo di esordio.
La recensione di Miriam:
Le nostre esistenze sono il risultato di scelte che
quotidianamente siamo chiamati a compiere, linee
che possono prendere miriadi di direzioni diverse, che a seconda delle nostre
decisioni, più o meno consapevoli, possono correre parallele oppure intrecciarsi
disegnando un percorso condiviso.
Salire su un autobus, entrare in un bar in un certo giorno a
una certa ora, svoltare a destra
piuttosto che a sinistra sono dettagli in grado di fare la differenza.
Comunemente diamo per scontato che uno solo dei possibili
tracciati si concretizzi nella vita di ognuno scrivendone la storia.
Ma siamo sicuri che sia proprio cosi?
E se invece tutte le possibilità si attualizzassero? Se la
realtà non fosse una ma fosse la somma
di infinite alternative?
È su questa ipotesi che si fonda la teoria dei multiversi,
una teoria che, per quanto possa suonare bizzarra, è scientificamente
supportata dalla fisica quantistica.
Leonardo Patrignani trae da qui l’ispirazione per il suo Multiversum, un romanzo di matrice
fantascientifica che, a mio avviso, reca una fresca ventata di novità nel
panorama della narrativa attuale. Di certo non è il primo autore a cimentarsi
con questa tematica, ma penso che la sua opera abbia una marcia in più per
diverse ragioni.
Patrignani riesce a tradurre in immagini vivide,
riconoscibili, condivisibili, l’idea astratta di multiverso, ci prende per mano
e ci trascina nelle sue maglie facendoci vivere in prima persona un’esperienza sconvolgente
soprattutto in virtù della sua credibilità. Ma non è tutto. Sfidando le leggi
stesse della fisica, immagina un modo in cui le dimensioni parallele –
destinate per definizione a non incontrarsi mai - possano entrare in contatto.
Protagonisti della storia sono Alex Loria e Jenny Graver.
Lui vive a Milano, lei a Melbourne. I due ragazzi non si nono mai incontrati
fisicamente ma riescono a comunicare per via telepatica. Nei momenti più
inattesi perdono i sensi e, sospesi in uno stato di incoscienza, si sfiorano. Non riescono a vedersi in maniera
nitida, ciascuno coglie immagini frammentarie e sfocate dell’altro (un sorriso,
uno sguardo, un ciuffo di capelli), eppure hanno la sensazione di conoscersi da
sempre. Hanno la chiara percezione di un filo che li unisce e di un sentimento
fortissimo che li spinge a cercarsi. Il bisogno di ricongiungersi e dimostrare a
se stessi di non essere solo vittime di un folle sogno d’amore diviene sempre
più pressante, tanto che, a un certo punto, Alex decide di scappare di casa e
partire per l’Australia alla ricerca della sua Jenny. Sorpresa e delusione lo
accoglieranno sul molo di Altona, lì dove avrebbe dovuto incontrare la ragazza,
perché lei non sarà lì pur essendosi recata all’appuntamento. La verità è che i
due ragazzi non riescono ad avvicinarsi perché vivono in due dimensioni
diverse. Nella dimensione di Alex, Jenny è morta a sei anni e in quella di lei,
lui è un’altra persona.
Lungi dall’arrendersi a questa difficoltà, i due giovani
seguiteranno a rincorrersi tra realtà parallele nella speranza di
ricongiungersi da qualche parte, inconsapevoli del fatto che una minaccia
terribile incombe mettendo a repentaglio la sopravvivenza dell’intero multiverso.
Una sola la possibilità di salvezza: il raggiungimento di un
luogo che nessuno conosce e che si chiama Memoria.
Addentrarsi tra le pagine di questo libro è come
avventurarsi in un labirinto di specchi. Nel momento in cui Alex e Jenny
cominciano a scivolare da una dimensione all’altra durante la reciproca
ricerca, un reticolato di infinite possibilità si dispiega davanti ai nostri
occhi. Ci ritroviamo a muoverci tra molteplici versioni di una stessa storia,
alcune rassicuranti, altre dai toni decisamene apocalittici. Ogni volta che la
porta di un appartamento si apre o il profilo di una via già battuta si delinea
all’orizzonte, siamo colti da sorpresa perché, appena messo a fuoco, lo
scenario si impone nella sua diversità e ci rendiamo conto che nessun luogo è
mai lo stesso. L’effetto prodotto sul lettore è disorientante ma chiarificatore
nel contempo. Se da un lato ci si sente storditi dal continuo sovrapporsi di
dimensioni, simili quanto diverse, dall’altro si ha una nitida percezione di
cosa possa essere il multiverso. L’impressione è quella di un orizzonte che si
dilata all’infinito insinuando nella nostra mente l’idea che tutto sia davvero
possibile.
La complessità della realtà tratteggiata è bilanciata da un
stile narrativo lineare e da un linguaggio semplice che, avvalendosi di
immagini dal forte impatto cinematografico, ne facilitano la comprensione al
punto che ci si smarrisce nell’ingranaggio degli universi paralleli con una naturalezza incredibile e, quasi
senza accorgersene, ci si ritrova ad assecondarne la logica apparentemente
folle.
Interessante e convincente è anche il modo in cui la fitta
rete di infinite possibilità si riflette sulla sfera dei sentimenti. La storia
d’amore alla base delle vicende narrate ha un potere travolgente. Quella tra
Alex e Jenny, è una tra le più belle storie d’amore in cui mi sia imbattuta nel
corso delle mie innumerevoli letture. L’autore riesce a infondervi tutta la
freschezza, l’irruenza e l’irrazionalità tipiche dell’adolescenza ma, nello
stesso tempo, travalica i confini dell’età. Il sentimento di cui ci parla si
annida nei recessi dell’inconscio, è quell’amore ideale e idealizzato, tanto
forte da ignorare i limiti dello spazio-tempo e fornire l’illusione di poter
sollevare il mondo.
Ci si può innamorare di un sogno? La storia racchiusa tra
queste pagine ci dimostra di sì così come ci suggerisce che niente è impossibile
se riusciamo a liberarci dagli schemi di una certa logica.
Probabilmente, dopo aver letto Multiversum, rimarrete dell’idea che il nostro sia l’unico dei
mondi possibili, ma quando vi ritroverete a compiere la prossima scelta, un
dubbio potrà insinuarsi nella vostra mente: può essere che un alter ego abbia
scelto diversamente in un’altra dimensione? Quali le conseguenze? Quale la
storia altra che pure vi appartiene?
Non vi nascondo che da quando ho letto questo libro non
riesco a fare a meno di pormi simili
domande e che, potendo, cederei volentieri alla curiosità di una sbirciatina
dall’altra parte.
Se pensate che quanto vi circonda non sia tutto, questo
romanzo è la lettura che fa per voi perché vi regalerà una chiave per varcare i
cancelli dell’infinito.
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