Titolo: Assedio
Autore: Bracken Macleod
Editore: Good Kill
Pagine: 186
Formato: ebook ecartaceo
Prezzo ebook: 3,99
Prezzo cartaceo: 15,29
Disponibile su Amazon
Descrizione:
Ore 14:45. Il ristorante Your Mountain Home Kitchen è ancora
aperto quando una raffica di proiettili infrange i vetri, facendo esplodere il
panico fra i presenti. Dall’altra parte della strada, una donna nell’ombra
osserva, prende la mira, spara. Un cinico uomo d’affari vuole sottrarle la sua
casa e lei è disposta a tutto pur di difendere ciò che le appartiene, anche a
riprendere i vecchi panni da cecchino dell’Air Force e mietere vittime
innocenti. Una partita con la morte fino all’ultimo respiro. Una prova estrema
per le persone assediate, costrette a fare squadra ma anche a esplorare le loro
emozioni, le aspirazioni e le paure più intime nel tentativo di sopravvivere,
perché un proiettile non ha una coscienza con cui fare i conti, ma può scuotere
la tua quando sei sotto tiro.
La recensione di Miriam:
Arroccato nelle Selkirk Mountains, il Your Mountain Home Kitchen è un ristorante di successo. I clienti
non mancano mai e gli affari vanno a gonfie vele, ma Adam Bischoff, il suo
titolare, non è un uomo che si accontenta. La casa che sorge di fronte al suo
locale potrebbe diventare un B&B, offrendogli l’opportunità di espandere il
suo business. L’unico neo è che è occupata ma con i soldi, si sa, si compra
tutto… o quasi. La donna che vi abita, Joanie Myer, non è disposta a vendere, e
pare non esserci nulla che possa farle cambiare idea.
Il passo dalle promesse alle minacce è breve ma lei è un
osso duro, ex cecchino dell’Air Force, non è il tipo che si lascia intimidire,
così la contesa si trasforma in una vera e propria faida destinata a finire in
tragedia, quando la donna, spinta all’esasperazione e ormai in procinto di
perdere ciò che le appartiene, esplode in un raptus di follia.
Il romanzo comincia proprio da qui, dal punto di rottura,
ovvero dal momento in cui, Joanie imbraccia il fucile e, dalla finestra di casa
sua, comincia a sparare sul ristorante pieno di gente. È l’inizio di un assedio
che coinvolgerà tutti i presenti perché la sua rabbia ha rotto gli argini e non
si rivolge più a un bersaglio preciso ma, al pari di uno tsunami, è pronta a
travolgere e distruggere qualsiasi cosa o essere vivente si pari sul suo
cammino.
È una storia ad altissima tensione quella che prende vita
fra le pagine, un’autentica partita con la morte in cui ogni mossa deve essere
studiata attentamente giacché basta un singolo passo o un respiro di troppo per
finire all’altro mondo. Ma è anche una storia fortemente introspettiva perché
la situazione estrema in cui protagonisti si trovano fa emergere pregi e
difetti di ciascuno, fa salire a galla paure e debolezze e, nel contempo, li
costringe a interagire al fine di elaborare una strategia comune che possa
metterli in salvo.
L’autore pone due contenitori di fronte: il ristorante con
gli assediati e la casa in cui è barricata Joanie e ci fa rimbalzare dall’uno
all’altro, lasciandoci scoprire che non si tratta solo di due edifici ma di due
microcosmi gravidi di fantasmi ed emozioni.
Trovarsi a un passo dalla fine significa ripercorrere la
propria esistenza, fare bilanci, confrontarsi con la propria coscienza, ed è
proprio quello che i diversi personaggi fanno.
Man mano che le ore scorrono e la suspense aumenta, si
delineano le esperienze e i caratteri delle persone coinvolte, si animano
storie nella storia che parlano di coraggio e di sconfitte, di sogni mancati e
altri ancora da inseguire, di rivalità e tradimenti, di amore e di amicizia.
Lyn, una ragazza dal passato difficile alla ricerca del suo
posto nel mondo; Neil e Hunter, un padre e un figlio che sgomitano per
conquistarsi del tempo da condividere; Carol con la sua compagna Sylvie,
emblema di un amore solido tanto da vincere il pregiudizio; Luis, schiacciato
dal suo egoismo; Bryce dilaniato dai sensi di colpa per aver tradito la
famiglia… sono solo alcuni dei personaggi che, muovendosi su uno sfondo
catastrofico, ci accompagnano in un virtuale viaggio di esplorazione dei
sentimenti e dell’umanità, in senso più ampio, che resiste ed emerge proprio
nei momenti più critici.
Sull’altro fronte ci attende invece Joanie, il presunto orco
cattivo che, pur rimanendo nel suo ruolo fino alla fine, ha a sua volta una
storia da sussurrarci, che narra di guerra, stupri, violenza. Attraverso dei
flashback davvero toccanti, ci porterà in Afghanistan, sul campo di battaglia e
poi giù, nell’abisso della sua anima sfigurata dagli orrori che ha vissuto.
Il ritmo narrativo è incalzante al punto da tenerci in apnea
ma ci riserva anche piccole pause in cui l’ironia smorza la tensione, e altre
in cui la parola diventa quasi musica regalandoci dei passi descrittivi o
introspettivi che sono pura poesia; momenti in cui ci si può fermare idealmente
a riprendere fiato, e si ha la sensazione che gli spari, i respiri affannosi,
persino i suoni del bosco circostante si zittiscano per suggerirci che la
consapevolezza di essere parte di qualcosa di più grande può essere la chiave per
non lasciarsi sopraffare dalla paura e trovare il modo di sopravvivere quando
si è nel mirino.
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