sabato 24 giugno 2017

Recensione: Paradiso Nero

Titolo: Paradiso Nero
Autore: Fabio Galli
Editore: Letetre Animate
Pagine: 346
Prezzo: 16,99

Descrizione: 
Sono passati anni da quando il Risveglio dei morti ha sconvolto il mondo. Neppure il millenario potere dei maghi è riuscito a fermare la catastrofe che ha distrutto, senza alcuna eccezione, le nazioni di umani, elfi e nani. I pochi sopravvissuti cercano ancora di lottare, giorno dopo giorno, per strappare un briciolo di normalità all'incubo in cui sono sprofondati. Il popolo di Askan resiste duramente e orgogliosamente dietro le mura della propria città, forse l'unica rimasta ancora al mondo, mentre all'esterno torme di non-morti infestano le terre; ma all'orizzonte si profilano pericoli molto più antichi dello stesso Risveglio, che minacceranno la precaria stabilità di Askan e dei suoi cittadini.

La recensione di Miriam:
Siamo in piena apocalisse zombie. In un mondo immaginario, in un tempo indefinito, il Risveglio ha causato il ritorno dei morti che ora vagano minacciosi su un territorio divenuto ostile. Askan, forse l’ultima delle città, ospita un nutrito gruppo di superstiti che quotidianamente lottano per tenere il pericolo fuori dalle mura e garantirsi così la sopravvivenza, oltre a una parvenza di normalità.
La situazione si complica quando una nuova minaccia rischia di decretare la fine di tutto: la Morte Rossa, un morbo che potrebbe lasciare la popolazione del tutto priva di cibo. Stando agli antichi testi ancora reperibili, solo un artefatto magico potrebbe fermare questa piaga ma, ammesso che non sia andato distrutto, si trova a Pyran, un luogo molto distante da Askan.
Viene perciò organizzata una squadra di esploratori che dovranno compiere un pericoloso viaggio alla ricerca dell’oggetto magico nella speranza di scongiurare l’imminente catastrofe.
Come si può evincere da questo accenno di trama, lo scenario horror richiama a gran voce una lunga schiera di romanzi e film dedicati allo stesso argomento, non escludendo la nota serie TV The walking dead. Personaggi e canovaccio rimandano invece allo sword and sorcery. Nel mondo immaginario in cui l’autore colloca l’apocalisse zombie convivono tutte le razze tipiche del fantasy classico – elfi, troll, nani, maghi – i cui rappresentati saranno impegnati in una tradizionale quest.
Nell’insieme non propone niente di nuovo, incanalandosi su un sentiero già tracciato e ampiamente battuto in cui l’unico elemento di novità è rappresentato dall’ibridazione fra i due generi. Un connubio intrigante, in ogni caso, e che soprattutto nella parte iniziale riesce a suscitare curiosità.
Purtroppo, andando avanti, il livello di attenzione cala e il mordente scema perché tutto si svolge come da copione e, purtroppo, la narrazione privilegia molto l’azione a discapito delle emozioni e dell’approfondimento psicologico dei personaggi. Leggendo si ha la sensazione di muoversi su un terreno di gioco: abbiamo un percorso accidentato e fitto di pericoli da affrontare, numerosi scontri con nemici temibili, come i troll e gli stessi vaganti, e trappole da evitare, insomma siamo proiettati in una cornice in cui i personaggi si muovono, danno prova delle loro capacità, ma rimangono pedine prive di una caratterizzazione che possa consentirci di conoscerli davvero e affezionarci a loro.
Nebulosa rimane inoltre la stessa apocalisse giacché viene posta come punto di partenza della storia ma non ci è dato sapere cosa l’ha scatenata. Del resto, gli zombie ci sono, lo sappiamo sin dall’inizio, ma rimangono una presenza sullo sfondo. Una volta fuori, in realtà, i prescelti dovranno combattere soprattutto contro altri nemici.
Altra pecca è rappresentata dalla presenza nel testo di numerosi refusi ed errori ortografici che si ripetono sistematicamente, denotando una mancanza di editing.
Sebbene poco originale, nel complesso, Paradiso Nero si propone come un romanzo ricco di potenzialità ma non espresse al meglio. Con un’accurata revisione e qualche modifica potrebbe diventare molto più interessante.



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