Recensione: Nerve
Titolo: Nerve
Autore: Jeanne Ryan
Editore: Newton Compton
Pagine: 256
Prezzo eBook: 4,99
Prezzo cartaceo: 10,00
Descrizione:
Quando viene selezionata come concorrente per Nerve, un
gioco in diretta online, Vee non è sicura che avrà il coraggio necessario ad
affrontare le sfide via via proposte. Eppure chiunque si nasconda dietro Nerve
sembra conoscerla alla perfezione e sapere esattamente ciò che desidera: i
premi sono allettanti e il suo partner nel gioco è il ragazzo perfetto, il
brillante e sensuale Ian. In un primo momento tutto si rivela incredibilmente
divertente: i fan di Vee e Ian tifano per loro e li spingono ad alzare la posta
con imprese sempre più rischiose. Ma il gioco ha una svolta poco chiara quando
i partecipanti vengono indirizzati verso una località segreta con altri cinque
giocatori per il round del Gran Premio, la finale di Nerve. Improvvisamente
stanno giocando il tutto per tutto e in palio c’è la loro vita. Fino a che
punto il sangue freddo di Vee la sosterrà per andare avanti?
La recensione di Miriam:
Vee si è sempre sentita una ragazza insignificante. Gli
occhi dell’intera scuola sono puntati su Sidney, la sua migliore amica, nonché
attrice protagonista dello spettacolo teatrale organizzato dagli studenti. Lei
è la più bella, colei che tutti i ragazzi desiderano. Vee, al contrario, lavora
al trucco dietro le quinte, sempre in secondo piano, sempre lontano dai
riflettori. Non è invidiosa, eppure un giorno le piacerebbe che i ruoli si
invertissero, le piacerebbe uscire dall’ombra e guadagnare il centro della
scena.
L’occasione si concretizza quando le viene offerta
l’occasione di iscriversi a Nerve, il
nuovo reality game che imperversa sulla rete. Nessuno sa nei dettagli in cosa
consista, i suoi organizzatori sono ignoti, le sue regole segrete. Quel che è
certo è che i partecipanti diventano delle star.
Vee non si sente all’altezza di una simile impresa, dà per
scontato che il gioco preveda prove troppo difficili per lei, inoltre teme che
le sfide non siano del tutto legali ed essendo una brava ragazza non
accetterebbe mai di fare qualcosa di sconveniente.
Tuttavia, quando i misteriosi organizzatori di Nerve le descrivono la prima prova da
sostenere per le qualifiche e le mostrano il suo premio, Vee comincia a
cambiare idea.
È imbarazzante quel che le propongono di fare, ma niente di
pericoloso, illecito o impossibile. Sicuramente qualcosa di accettabile se il
premio in palio sono le scarpe che ha sempre sognato e che non può permettersi.
È così che la ragazza accetta finendo in un meccanismo
perverso. Sì perché, una volta superata una prova, ne viene proposta subito
un’altra. Ogni volta il livello di difficoltà cresce ma il premio si fa molto
più interessante. La celebrità ottenuta strada facendo fa il resto.
Nerve funziona
proprio in questo modo, fa leva sulle debolezze degli adolescenti e
gradualmente li attira in una trappola senza via di uscita. All’inizio li spinge
a commettere scherzi innocui, come versarsi addosso un bicchiere d’acqua in un
bar pronunciando frasi volgari ad alta voce, bravate che non fanno male a
nessuno, ma che li fanno sentire forti, che li convincono di poter superare i
propri limiti. Man mano che si sale di livello, i giochi diventano sempre più
cattivi ma non varcano mai una certa soglia, sicché nessuno fiuta il pericolo.
Quando ciò accade è troppo tardi per tirarsi indietro, a quel punto il gioco si
trasforma in tragedia.
Un tema attualissimo, visto che di recente si parla tanto di
Blue Whale e di giochi perversi che
impazzano in rete mettendo a rischio i giovani più fragili.
Da questo punto di vista, Nerve è un romanzo molto interessante perché, pur prendendo solo
spunto dalla realtà per svilupparsi poi sul terreno della pura fiction, mette
bene in evidenza i meccanismi psicologici che possono scattare nei ragazzi e il
modo in cui gli ideatori di queste sfide perverse riescono a manipolarli.
Jeanne Ryan tratteggia un ritratto psicologico realistico dei suoi protagonisti
e nello stesso tempo ritrae con efficacia alcuni tratti della nuova generazione
adolescenziale, sempre più proiettata nel mondo virtuale e scollata da quello reale.
A volte, debole, insicura e attratta dai guadagni facili.
Il ritmo narrativo è lo stesso del gioco, incalzante e
studiato per mantenere i nervi tesi dall’inizio alla fine. Quando si comincia a
leggere diventa quasi impossibile interrompersi perché la curiosità di scoprire
in cosa consisterà la sfida successiva e dove andrà a parere l’intero gioco è
tanta.
Nonostante ciò, penso che l’autrice non abbia sfruttato al
meglio tutte le potenzialità insite nella trama. Da un lato ho trovato le prove
un po’ deludenti e monotone nella sostanza. Prima della svolta più seria, consistono
per lo più in scherzi di cattivo gusto tutti incentrati sul sesso. Sfide un po’
più articolate e intelligenti avrebbero di sicuro reso più accattivante il tutto.
Ho trovato inoltre un po’ affrettato il finale e ho
avvertito la mancanza di una spiegazione relativa allo scopo del gioco nella
mente dei suoi organizzatori. Mentre comprendiamo perfettamente le ragioni che
spingono i vari ragazzi a partecipare, non ci è dato sapere chi e perché ha
ideato Nerve.
Un esperimento sociale? Il divertimento sadico di alcune
menti malate, il progetto delirante di qualche fanatico o cosa?
Questi interrogativi rimangono tutti senza risposta, per cui
alla fine si ha la sensazione di ritrovarsi di fronte a un giallo risolto solo
a metà.
Un’ottima idea, nel complesso, ma non sviluppata al massimo delle
sue possibilità.
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