martedì 16 maggio 2017

Recensione: Elial. Il figlio dei due popoli

Titolo: Elial. Il figlio dei due popolo
Autore: Giovanni Nikiforos
Editore: Atene
Dati: 2016, 408 p., bossura
Prezzo di copertina: 19,90 euro

Descrizione:
Un male assoluto sta sorgendo su lande un tempo pacifiche: arcane potenze devastano la Natura, seminando la desolazione fra i popoli liberi. In un universo dominato dalla magia, che si manifesta attraverso i doni della madre, a una strana Compagnia viene affidata una missione dal Principe Drago, garante di pace e armonia, contrapposto all'oscuro gemello. La missione si trasformerà ben presto in un'epica vicenda che deciderà le sorti del mondo, sul filo di una profezia che ha due facce e che può significare vita oppure morte. Tutto ruota intorno alla figura del giovane Elial, il figlio dei Due Popoli, erede inconsapevole di stirpi che affondano le proprie radici negli elementi primordiali. Il potere di cui è depositario potrà portare alla sopraffazione totale di ogni cosa buona o al ristabilirsi dell'equilibrio e del benessere. Età di lettura: da 13 anni.

L'autore:

Giovanni NikiforosNaturalista, illustratore, saggista.
Ha lavorato a lungo in campo naturalistico in varie parti del mondo, collaborando alla realizzazione di progetti di salvaguardia ambientale.
Per parecchi anni ha poi lavorato per per diverse ONG dedite allo sviluppo socioeconomico compatibile in vari Paesi del Terzo Mondo. Ha illustrato diversi libri, di vario genere, e scritto articoli, saggi e guide, sia su argomenti naturalistici, sia su argomenti culturali o inerenti le problematiche relative ai Paesi in via di sviluppo. Per quanto concerne le tematiche naturalistiche, si ricordi, a titolo d'esempio, la Guida alla Fauna del Mediterraneo, edita da Giunti, della quale ha scritto i testi e realizzato le oltre 5.000 illustrazioni.
In campo narrativo, ha partecipato alla stesura del libro "Io scrivo per voi" finalizzato alla raccolta fondi per le vittime del terremoto di Amatrice e la raccolta "Racconti asimmetrici e altre incongruenze", per i tipi di Atene  Edizioni. Dopo vari pellegrinaggi, è tornato di recente a vivere a Bordighera, nel ponente ligure.

La recensione di Sara:
Elial è un ragazzino molto particolare, il suo volto è diviso in due da colori decisamente diversi tra loro, i suo capelli sono per metà rossi e per metà neri, i suoi occhi di colori differenti. Ma non è solo questo a renderlo speciale, il ragazzo è in grado di comprendere il linguaggio degli animali e di comunicare con loro.
È il Dono che la Madre Terra gli ha offerto e chissà quanti altri ancora lo aspettano!
Qualcosa però cambia completamente la sua vita: delle figure oscure approdano nella casetta in cui vive con suo padre per cercarlo. Vogliono qualcosa da lui, qualcosa di cui neppure Elial sa.
Il ragazzo è costretto a scappare mentre il cielo comincia a scurirsi e gli animali a morire, come se una nube di morte li inseguisse.
Contemporaneaente il Prinicpe Drago incarica la Compagnia di trovare Elial che sembra essere il fulcro di un’antica e misteriosa profezia.
Inizia così un viaggio che terminerà con l’eterna lotta tra bene e male.
Il plot riprende i temi del fantasy classico, mescolando gli elementi che hanno caratterizzato un po’ tutti i master piece di questo genere.
La stessa Compagnia fa inevitabilmente pensare alla Compagnia dell’anello.
Sono molte le scene che ricordano proprio il capolavoro tolkeniano, altrettante quelle che rimandano alla saga di Terry Brooks.
Tuttavia, sebbene non originalissima, la storia presenta degli elementi distintivi, che la caratterizzano come unica.
Particolarmente interessante è la riflessione sull’importanza e il rispetto della Natura, la Madre che offre Doni speciali solo a chi davvero ha qualcosa in più nella sua anima per meritarli.
I personaggi sono molto divertenti, i dialoghi strappano spesso e volentieri un sorriso al lettore.
La pecca, a mio avviso, è nello stile narrativo.
Il racconto risulta poco scorrevole, le descrizioni abbondando e rischiano di distrarre il lettore dalla storia in sé.
Il linguaggio scelto è altalenante, nello stesso capitolo si passa da discorsi colloquiali a elucubrazioni infarcite di termini complessi che stonano nel contesto.
Considerando che i protagonisti sono piuttosto giovani, sembra poco verosimile che possano utilizzare alcuni termini o strutturare un discorso in maniera così complessa e arzigogolata.
Nonostante le descrizioni meticolose dell’ambiente circostante e delle fisicità dei personaggi, ho trovato superficiale la caratterizzazione degli stessi.
Le personalità  sono appena abbozzate  e si limitano ai  tratti essenziali ed esteriori ma non si riesce davvero a entrare nella psicologia.
Il romanzo avrebbe potuto dare sicuramente di più se fossero stati approfonditi meglio i temi più innovativi e si fosse distaccato un po’ dai libri  più famosi  dello stesso genere.
Se strutturato in maniera diversa sarebbe stato probabilmente più  godibile.

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