Titolo: La casa a Nazareth Hill
Titolo
originale: The House on Nazareth Hill (1996)
Autore: Ramsey Campbell
Traduzione: Daniele Bonfanti
Revisione: Alessandro Manzetti
Illustrazione di copertina: Daniele Serra
Quarta di copertina: Giampaolo Frizzi
Editore: Independent Legions Publishing
Formato Cartaceo ed eBook
Pagine: 415 - Lingua: Italiano
Prezzo di copertina edizione cartacea: € 19,99
Prezzo di copertina edizione eBook: € 4,99
Disponibile su Amazon
Descrizione:
Il
vedovo Oswald Priestley e la figlia adolescente Amy si tra-sferiscono
in un palazzo ristrutturato. Amy fin da piccola ha sempre chiamato quel
posto, rimasto abbandonato per de-cenni, la casa dei ragni. Nessuno
degli inquilini del nuovo, lussuoso condominio sa che un tempo Nazareth
Hill ospitava una casa di dolore e di tortura, dove la follia è rimasta
incollata alle pareti delle stanze o cammina ancora nei cor-ridoi,
animando la grande pancia di quell’oscuro palazzo rimesso a nuovo.
Durante la permanenza a Nazareth Hill i rapporti tra padre e figlia
diventano sempre più difficili. Oswald sembra risentire dell’essenza
malvagia della casa e del suo spettrale passato, mentre Amy si ritrova a
fronteggiare visioni terrificanti e scopre inquietanti segreti. Ma
forse c’è dell’altro, la morsa del passato sfugge a ogni definizione.
L’autore, attraverso la sua prosa inquietante e soffocante, sposta i
confini tra il bene e il male, tra il reale e immaginario, animando
ombre e visioni, soprannatu-rale e follia, dando vita a una storia
drammatica a sfondo famigliare che spalanca le porte, una dopo l’altra,
delle paure più ancestrali, offrendoci infine una vista unica, terribile
e privilegiata, su un piccolo, immenso inferno. I vecchi orrori di
Nazareth Hill sono solo sopiti, e non aspettano altro che poter
riemergere con tutta la loro forza.
L'autore:
Ramsey
Campbell (Liverpool, 1946) è forse il più rinomato autore di narrativa
horror e sovrannaturale al mondo. Durante una carriera di oltre
cinquant’anni che conta decine di romanzi e di raccolte di racconti (tra
cui La faccia che deve morire, Luna affamata, Alone with the Horrors),
oltre a svariate opere come curatore, ha ottenuto più riconoscimenti di
qualunque altro autore di horror e dark fantasy, tra cui tre volte il
Bram Stoker Award, quat-tro volte il World Fantasy Award e dieci volte
il British Fantasy Award. Nel 1999 ha ricevuto il premio alla carriera
della Horror Writers Association e il Grand Master Award presso la World
Horror Convention. Nel 2007 è stato nominato Living Legend dalla
International Horror Guild, mentre nel 2015 ha ricevuto il World Fantasy
Award alla carriera. Ha ricevuto riconoscimenti anche al di fuori del
mondo dell’horror come il Liverpool Daily Post & Echo Award per la
letteratura, nonché una Honorary Fellowship presso la John Moores
University di Liverpool per “l’eccezionale servizio reso alla
letteratura.” Si tratta dell’unico scrittore horror vivente ad apparire
nell’Oxford Companion to English Literature
Da due dei suoi libri sono stati tratti lungometraggi cinematografici: Nameless tratto dal romanzo omonimo e Se-cond Name tratto da Pact of the Fathers. È stato per anni presidente della British Fantasy Society.
Dopo aver prestato servizio civile e aver lavorato in biblioteche pubbliche, è diventato uno scrittore a tempo pieno dal 1973. Grande appassionato di cinema, per oltre quarant’anni si è occupato anche di recensioni cinematografi-che per la BBC. I suoi libri sono stati tradotti in molte lingue in tutto il mondo, tra cui francese, tedesco, italiano, spagnolo, finlandese, polacco, giapponese, svedese, greco e olandese.
Il noto studioso S.T. Joshi ha dichiarato che “le generazioni future lo considereranno il più importante autore hor-ror della nostra generazione, a tutti gli effetti all’altezza di Lovecraft o Blackwood.”
Tra le sue opere; romanzi e novelle: The Doll Who Ate His Mother (1976); The Face That Must Die (1979); The Na-meless (1981); Incarnate (1983); Obsession (1985); Ancient Images (1989); Needing Ghosts (1990); Midnight Sun (1991); The Long Lost (1993); The One Safe Place (1995); The House on Nazareth Hill (1996); Silent Children (2000); Pact of the Fathers (2001);The Darkest Part of the Woods (2003); The Overnight (2004); The Grin of the Dark (2007); Thieving Fear (2008); The Seven Days of Cain (2010); Ghosts Know (2011); The Last Revelation of Gla'aki (2013); The Pretence (2013);Thirteen Days by Sunset Beach (2015); The Booking (2016); The Searching Dead (2016); raccolte di racconti: The Inhabitant of the Lake and Less Welcome Tenants (1964); Dark Companions (1982); Cold Print (1985); Waking Nightmares (1991) Alone with the Horrors (1993); Told by the Dead (2003); Just Behind You (2009); Holes for Faces (2013); Limericks of the Alarming and Phantasmal (2016).
Tra le opere tradotte in Italiano: La Setta (The Nameless), Mondadori (1987); Influssi Maligni (The Influence) Sper-ling & Kupfer (1990); Luna Affamata (The Hungry Moon), Mondadori (1991); La Bambola che Divorò sua Madre (The Doll Who Ate His Mother), Mondadori (1992); Sogni Neri (Incarnate), Mondadori (1992); Artigli nella Notte (Night of the Claw), Fanucci (1995); Antiche Immagini (Ancient Images) Sperling & Kupfer (1995); La Faccia che Deve Morire (The Face That Must Die), Urania Horror Mondadori (2015); L’Ultima Rivelazione di Gla’aki (The Last Revelation of Gla'aki), Edizioni Hypnos (2016).
Independent Legions ha pubblicato il racconto dell’autore Il Vecchio Crudele (The Game) nell’antologia Danze Ere-tiche Volume 2 (2016) e, in lingua inglese, il racconto Above the World nell’antologia The Beauty of Death (2016).
Sito Web dell’Autore: www.ramseycampbell.com
Da due dei suoi libri sono stati tratti lungometraggi cinematografici: Nameless tratto dal romanzo omonimo e Se-cond Name tratto da Pact of the Fathers. È stato per anni presidente della British Fantasy Society.
Dopo aver prestato servizio civile e aver lavorato in biblioteche pubbliche, è diventato uno scrittore a tempo pieno dal 1973. Grande appassionato di cinema, per oltre quarant’anni si è occupato anche di recensioni cinematografi-che per la BBC. I suoi libri sono stati tradotti in molte lingue in tutto il mondo, tra cui francese, tedesco, italiano, spagnolo, finlandese, polacco, giapponese, svedese, greco e olandese.
Il noto studioso S.T. Joshi ha dichiarato che “le generazioni future lo considereranno il più importante autore hor-ror della nostra generazione, a tutti gli effetti all’altezza di Lovecraft o Blackwood.”
Tra le sue opere; romanzi e novelle: The Doll Who Ate His Mother (1976); The Face That Must Die (1979); The Na-meless (1981); Incarnate (1983); Obsession (1985); Ancient Images (1989); Needing Ghosts (1990); Midnight Sun (1991); The Long Lost (1993); The One Safe Place (1995); The House on Nazareth Hill (1996); Silent Children (2000); Pact of the Fathers (2001);The Darkest Part of the Woods (2003); The Overnight (2004); The Grin of the Dark (2007); Thieving Fear (2008); The Seven Days of Cain (2010); Ghosts Know (2011); The Last Revelation of Gla'aki (2013); The Pretence (2013);Thirteen Days by Sunset Beach (2015); The Booking (2016); The Searching Dead (2016); raccolte di racconti: The Inhabitant of the Lake and Less Welcome Tenants (1964); Dark Companions (1982); Cold Print (1985); Waking Nightmares (1991) Alone with the Horrors (1993); Told by the Dead (2003); Just Behind You (2009); Holes for Faces (2013); Limericks of the Alarming and Phantasmal (2016).
Tra le opere tradotte in Italiano: La Setta (The Nameless), Mondadori (1987); Influssi Maligni (The Influence) Sper-ling & Kupfer (1990); Luna Affamata (The Hungry Moon), Mondadori (1991); La Bambola che Divorò sua Madre (The Doll Who Ate His Mother), Mondadori (1992); Sogni Neri (Incarnate), Mondadori (1992); Artigli nella Notte (Night of the Claw), Fanucci (1995); Antiche Immagini (Ancient Images) Sperling & Kupfer (1995); La Faccia che Deve Morire (The Face That Must Die), Urania Horror Mondadori (2015); L’Ultima Rivelazione di Gla’aki (The Last Revelation of Gla'aki), Edizioni Hypnos (2016).
Independent Legions ha pubblicato il racconto dell’autore Il Vecchio Crudele (The Game) nell’antologia Danze Ere-tiche Volume 2 (2016) e, in lingua inglese, il racconto Above the World nell’antologia The Beauty of Death (2016).
Sito Web dell’Autore: www.ramseycampbell.com
La recensione di Miriam:
I muri hanno occhi e orecchie: è un modo di dire ma ha un
fondo di verità. Gli edifici, in qualche modo, assorbono l’energia di chi li
abita, ne conservano traccia anche dopo la loro dipartita e continuano a
richiamare gli spiriti inquieti. Ci si può credere oppure no, di certo è
un’idea ricca di suggestioni, non a caso ha ispirato diversi autori in campo
sia letterario che cinematografico.
In quest’opera, Ramsey Campbell ci propone una
reinterpretazione del tema, anche se parlare semplicemente di casa infestata
nel caso di Nazareth Hill sarebbe
riduttivo. Sin dalle prime battute si ha l’impressione che la costruzione
respiri, sussurri, osservi, come fosse una creatura viva e non un mero
agglomerato di mattoni. Non un luogo occupato da oscure presenze ma inquietante
presenza essa stessa, quasi un personaggio fra gli altri, o sarebbe meglio dire
al di sopra degli altri, poiché svolge un ruolo cruciale.
Sua interlocutrice privilegiata è Amy Priestley. Ha nove
anni ai tempi del suo primo incontro
con Nazaril (questo è l’appellativo
familiare con cui la identificano gli abitanti del paese). All’epoca non è che un
rudere abbandonato e il papà la prende in spalla per consentirle di dare una
sbirciatina attraverso i vetri, durante una passeggiata. Quel che la bimba vede
oltre la finestra la terrorizza, ma fa presto a dimenticarsene, o almeno
rimuove tutto fino a che non torna sul
posto in veste di inquilina. A distanza di alcuni anni, l’edificio viene infatti
ristrutturato e suo padre Oswald decide di acquistare uno dei diciotto
appartamenti ricavati al suo interno. Amy, che intanto ha compiuto sedici anni,
non è affatto contenta della scelta: Nazaril
le trasmette un senso di repulsione, la sente intrisa di energie negative ed è
l’ultimo posto al mondo in cui vorrebbe vivere. Tuttavia non è che una
ragazzina, la mamma non c’è più e non ha nessuno che possa darle man forte. Del
resto la sua avversione non ha alcun fondamento, è solo frutto di suggestione,
il residuo di una stupida paura infantile… o forse no?
La verità è che in quello che ormai è diventato un grazioso
complesso residenziale, ben presto, cominciano a verificarsi strani quanto
agghiaccianti fenomeni. A ben guardare tutti gli inquilini di Nazaril manifestano un certo disagio,
sebbene nessuno sembri disposto a riconoscerlo o ad approfondire la questione.
Amy è l’unica a porsi in ascolto, a interrogarsi, ad avvertire
il bisogno di capire, ma il suo atteggiamento non è ben visto da coloro che la
circondano, a cominciare da suo padre, sicché gradualmente le fanno terra
bruciata intorno.
Pian piano Nazaril
diviene una sorta di gabbia psicologica che mette in dubbio la sanità mentale
della protagonista. Quel che Amy scopre sul passato della casa, quel che
osserva e che le fa paura è reale o è il
frutto di un’interpretazione distorta della realtà, un’allucinazione alimentata
dalle sue personali paure?
L’intero romanzo, puntando sul perturbante, si gioca su questo enigma. La trama intreccia
fili che hanno il colore degli incubi ma anche l’odore della solitudine, del
terrore scatenato dal sospetto di aver ceduto alla follia. L’autore non si
limita a sussurrarci una storia horror che parla di fantasmi, ci racconta lo
smarrimento di chi si ritrova solo ad affrontare un pericolo che gli altri
disconoscono ed è proprio questo, più delle creature nascoste negli anfratti
bui, a trasmettere un forte senso di inquietudine. In questo contesto si
inserisce inoltre il tema del rapporto conflittuale fra genitori e figli, nello
specifico assistiamo allo scontro fra Amy e suo padre, schiacciato dalla
responsabilità di allevare la figlia da solo. L’atteggiamento ostile della
ragazza che non accetta il trasferimento a
Nazarhil simboleggia un po’
anche il suo rifiuto di crescere, di spezzare il legame con l’infanzia (che lei
identifica con la figura materna) e di accettare passivamente le regole imposte
dal mondo degli adulti.
D’altra parte, Nazaril
si configura come una bolla che imprigiona tutti i suoi abitanti e li divide dal resto del
mondo, alimentando un senso di non appartenenza da cui trae forza. Tra le altre
cose, è isolata acusticamente, sicché una
volta entrati in uno dei suoi appartamenti, tutti i suoni provenienti da fuori,
ma anche quelli provenienti dalle altre unità abitative, si spengono come per
effetto di un macabro incantesimo. Ciascuno rimane chiuso nel suo microcosmo,
che lungi dall’offrirsi come un bozzolo rassicurante si rivela però una
prigione piena di insidie. Ed è proprio quando i rumori esterni tacciono che la
casa stessa comincia a parlare di segreti orribili, annidati in un tempo
dimenticato, ma che scalpita per tornare alla luce.
Con la stessa abilità di un ragno Campbell tesse la sua tela
nera, un ricamo perfetto in cui si incastrano raffinatezza di stile e solidità
di contenuti. Ci avviluppa con la sua prosa ricercata ma mai ostica,
trascinandoci al centro di un mistero che si identifica con un luogo ma ha
profondi risvolti psicologici, giacché Nazareth
Hill non è solo una casa infestata ma uno specchio in grado di riflettere
la follia. Per rendervene conto vi basterà seguire la piccola Amy e concedervi
un sguardo oltre la finestra. Armatevi di coraggio, però, soprattutto se siete
aracnofobici.
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