Blogtour "I Medici. Un uomo al potere" - terza tappa: recensione

Buongiorno a tutti e benvenuti alla terza tappa del blogtour dedicato al secondo romanzo della fortunata serie storica che fa rivivere una delle più potenti famiglie del Rinascimento italiano.

I Medici. Un uomo al potere di Matteo Strukul  (Newton Compton).
 
Oggi ho il piacere di condividere la mia recensione.

Titolo: I Medici. Un uomo al potere
Autore: Matteo Strukul
Editore: Newton Compton
Pagine: 384
Prezzo cartaceo: 9,90
Prezzo eBook: 4,99

Descrizione:
Firenze, 1469. Lorenzo de’ Medici sta vincendo il torneo in onore della sua sposa, Clarice Orsini, appena giunta a Firenze per le nozze con l’uomo che diventerà il Magnifico. Questo matrimonio non è un passo facile per Lorenzo: il suo cuore – ne è convinto – appartiene e sempre apparterrà a Lucrezia Donati, donna di straordinaria bellezza e fascino. Eppure asseconderà il volere della madre e rafforzerà l’alleanza con una potente famiglia romana. Chiamato a governare la città e ad accettare i costi e i compromessi della politica, diviso fra amore e potere, Lorenzo sottovaluta i formidabili avversari che stanno tramando contro di lui per strappargli la guida di Firenze. Girolamo Riario, nipote di papa Sisto IV, dopo aver sobillato Jacopo e Francesco dei Pazzi, storici nemici della famiglia de’ Medici, e stretto alleanza con Francesco Salviati, arcivescovo di Pisa, concepisce una congiura il cui esito per Lorenzo sarà terribile: il fratello Giuliano verrà brutalmente ucciso davanti ai suoi occhi. E da quel momento si aprirà un periodo di violenza e vendetta da cui in pochi si salveranno…

L'autore: 
Matteo Strukul.
È nato a Padova nel 1973. Laureato in giurisprudenza e dottore di ricerca in diritto europeo, ha pubblicato diversi romanzi (La giostra dei fiori spezzati, La ballata di Mila, Regina nera, Cucciolo d’uomo, I Cavalieri del Nord, Il sangue dei baroni). Le sue opere sono in corso di pubblicazione in 20 Paesi e opzionate per il cinema. Nel 2016 ha pubblicato con la Newton Compton il primo romanzo della trilogia sui Medici, Una dinastia al potere: il libro è stato il caso editoriale della Fiera di Francoforte, i diritti di traduzione sono stati venduti in vari Paesi (tra cui Germania, Spagna e Inghilterra) ed è stato sin dall’uscita ininterrottamente in cima alle classifiche italiane di vendita. Matteo Strukul scrive per le pagine culturali del «Venerdì di Repubblica» e vive insieme a sua moglie Silvia fra Padova, Berlino e la Transilvania. Il suo sito internet è www.matteostrukul.com

La recensione di Miriam: 

La saga dei Medici prosegue con un romanzo incentrato sulla figura di Lorenzo, che passerà alla storia come il Magnifico. Morto Cosimo il Vecchio, saltiamo una generazione e ritroviamo il nipote che, dopo la dipartita del padre Piero, si ritrova, giovanissimo, ad assumere le redini della Signoria.
Un compito gravoso e che, insieme agli onori, comporta una serie di rinunce, a cominciare dall’amore. Salito al potere, infatti, Lorenzo è costretto a seguire il volere della madre e a sposare Clarice Orsini per rinsaldare l’alleanza con la nobile famiglia romana. Sebbene sia una donna bellissima, lui sa di non poterla amare perché il suo cuore appartiene a Lucrezia Donati, sua amante già da diverso tempo.
Una debolezza, questa, che i suoi avversari non esiteranno a usare come arma per tentare di isolarlo e farlo cadere. I nemici della famiglia Medici, infatti, sono ancora tanti e sono agguerriti. Usciti di scena gli Albizzi, sono rimasti i Pazzi che continuano a covare i vecchi rancori, e con il supporto di Girolamo Riario, nipote di Sisto IV, e Francesco Salviati, arcivescovo di Pisa, ordiscono una congiura che sfocerà nel sangue.
Questo a grandi linee il canovaccio storico che, intrecciandosi con la fiction, fa rivivere dei personaggi d’eccezione.
Vibrante è il ritratto del Magnifico che emerge con forza da queste pagine. Con grandissima efficacia l’autore riesce a tratteggiarlo non solo in relazione al ruolo politico ma anche nella sua umanità. Da un lato pone in evidenza la vivacità intellettuale e la lungimiranza di un Signore che riesce a dare tanto alla sua città e a farsi amare. Dal nonno Cosimo, Lorenzo eredita l’amore per l’arte, proseguendo sulla linea del mecenatismo e accogliendo a corte menti brillanti, come Leonardo Da Vinci, con cui instaura anche un profondo legame di amicizia. Nello stesso tempo comprende che il popolo può essere un valido alleato per combattere e vincere i nemici. E proprio in virtù di questa convinzione spalanca le porte ai cittadini comuni, predisponendosi ad ascoltarli e a fornire loro il suo supporto. Questa, in effetti, si rivelerà la sua arma vincente quando la congiura rischierà di far cadere la Signoria.
D’altro canto affiora il tormento interiore di un uomo costantemente diviso fra il senso del dovere e le sue aspirazioni più intime; di un ragazzo costretto a rinunciare alla donna che ama e alla spensieratezza della sua giovane età per assumersi un pesante carico di responsabilità.
Di riflesso, si delineano le personalità delle due donne che gli gravitano attorno: Lucrezia dalla bellezza quasi selvaggia, che rappresenta l’amore puro, incondizionato e Clarice il cui animo è travagliato dalla consapevolezza di non poter conquistare  il cuore del marito. Si tratta di due figure contrapposte ma entrambe accomunate dalla sofferenza e da un destino beffardo: la prima votata ad amare ed essere ricambiata senza però poter vivere appieno la sua storia d’amore, la seconda condannata ad amare un uomo che non la corrisponde, a rivestire un ruolo di mera facciata che la mortifica nel suo essere donna.
Accanto alla figura di Lorenzo spicca poi quella di Leonardo, che qui gioca un ruolo quasi da coprotagonista. Anche nel suo caso, Strukul non si ferma alla superficie, ai cliché che ci sono stati tramandati, ma prova a ritrarre l’uomo dietro il genio. Ce lo mostra giovanissimo, mentre si forma presso la bottega del Verrocchio, studia la natura nel tentativo di carpirne i segreti, insegue il sogno del volo. Mette in luce la genialità e l’ecletticità del grande artista e nello stesso tempo ne delinea la personalità, enigmatica quanto salda su fermi principi.
Mentre gli eventi che scandiscono la storia fiorentina dal sacco di Volterra fino alla congiura dei Pazzi scorrono, assistiamo al cementarsi di una bellissima amicizia fra il Magnifico e Leonardo. Amicizia che, non meno dell’amore clandestino per Lucrezia, verrà utilizzata dai suoi rivali come arma per decretarne la sconfitta. Trascineranno infatti Da Vinci in un processo per sodomia, nel tentativo di infangare l’onore stesso e la credibilità di Lorenzo.
Ancora una volta l’autore trova il giusto equilibrio fra finzione e realtà, non mancando di riprendere alcuni personaggi e macchinazioni che avevano arricchito il plot nel libro precedente. Ritroviamo Laura Ricci con il suo odio per i Medici, per nulla sopito, e conosciamo anche un nuovo personaggio, strettamente connesso a lei e altrettanto diabolico.
Amori, tradimenti, intrighi, colpi di scena si rincorrono scandendo il ritmo di una narrazione che riesce a fondere il fascino della storia con l’alta tensione del thriller, mostrandoci anche gli aspetti più cupi del Rinascimento che, a dispetto delle connotazioni da manuale, si caratterizza anche come periodo violento e sanguinoso. Una combinazione che rappresenta un po’ la cifra stilistica di questo autore e che si rivela doppiamente vincente, perché capace di trascinarci nel passato e nel contempo di svecchiarlo, investendolo di una insospettabile modernità.
Appassionante  e sorprendente, se possibile, ancor più del primo.

Non perdete le altre tappe. Di seguito il calendario completo del blogtour













Commenti

  1. bella recensione, è un genere che amo, come il periodo storico e tutta la catena di intrighi che ruota attorno a questa nobile famiglia!
    ciao :))

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