Recensione: La Torre della Purezza di carmelo Massimo Tidona
Titolo: La Torre della Purezza
Autore: Carmelo Massimo Tidona
Editore: ilmiolibro
Pagine: 88
Prezzo: 9,00
Descrizione:
Saleria Lindir è egoista, egocentrica, egomaniaca... e sono solo i suoi lati migliori. Quando si mette in testa qualcosa, nessuno può fermarla, neanche una città dove sembra che a nessuno piaccia la sua... esuberanza. Ma sarà poi vero o ci sono all'opera forze più potenti di quanto la nostra eroina possa immaginare? E che dire di chi si ritroverà suo malgrado coinvolto nelle sue peripezie? Tutte le risposte sono in questo breve fantasy umoristico e irriverente ambientato nel mondo di Anhuar.
La recensione di Miriam:
La Torre della purezza si inserisce nel Mondo di Anthuar, ambientazione dell'omonimo
gioco di ruolo fantasy. Si
tratta di un racconto incentrato su un particolare personaggio, la sacerdotessa
Saleria Lindr, ideato e introdotto in quell’ambito dall’autore.
In media res
è un po’ la parola d’ordine di questa insolita lettura, non solo perché la
storia comincia appunto nel bel mezzo di un viaggio, ma perché l’episodio condiviso
su queste pagine fa riferimento a un contesto e a una trama più lunga, più
articolata, di cui è parte.
Se, come me, non conoscete il
gioco, probabilmente vi sentirete spiazzati all’inizio. La sensazione che si ha
cominciando a leggere – nonostante l’introduzione
fornisca qualche coordinata – è proprio quella di essere acciuffati e scaraventati
nel bel mezzo di qualcosa che non si conosce.
Fatta eccezione per i
pochissimi elementi contenuti nella premessa, l’autore non descrive il mondo
fantastico in cui si svolgono i fatti, non fornisce elementi che possano
aiutare il lettore a comprenderne regole e dinamiche, dando quasi per scontato
che sia già preparato in materia (cosa di certo vera per chi ha avuto occasione
di giocare).
Il sipario si alza su una
carrozza in viaggio, a bordo Saleria che sta andando alla ricerca di una cura per una certo Wolfango, che pare
aver subito una trasformazione. Non ci è dato sapere di più sull’argomento,
forse sviscerato altrove; nonostante ciò, superato il primo impatto
disorientante, la storia comincia ad acquisire una certa autonomia dal suo
contesto generale e, sebbene con un po’ di affanno e stordimento, si comincia a
seguirne il filo.
Sostanzialmente seguiamo
Saleria per un breve tratto di un viaggio che si preannuncia solo al suo
inizio; assistiamo al suo incontro rocambolesco con due giovani, Darnel e Jorn,
che loro malgrado finiranno per divenire suoi accompagnatori e la vedremo anche
in azione nel momento in cui, fuggendo da un manipolo di guardie, raggiungerà la Torre della Purezza e si
ritroverà a sventare il piano malefico ordito da una Sacerdotessa di Oon.
Se la trama nel complesso
rimane molto abbozzata a lascia tantissime domande prive di risposta, la
protagonista viene caratterizzata in maniera impeccabile ed è proprio lei a costituire
il punto di forza dell’intero racconto che, in effetti, sembra proporsi più che
altro come una sorta di carta di identità di questo personaggio.
Saleria è un ciclone,
travolge tutto e tutti senza preoccuparsi delle conseguenze. Incapace di tenere
a freno la lingua quanto di ascoltare il prossimo, investe chiunque gli capiti
a tiro con una valanga di parole, traendo spesso conclusioni affrettate ed
errate sulle persone e sugli accadimenti. Questa sua esuberanza, di certo
amplificata da un forte egocentrismo, fa sì che la Sacerdotessa si trovi sempre
al centro di situazioni equivoche, di qui pro quo non scevri di conseguenze, a
volte, tutt’altro che piacevoli.
Nell’episodio specifico, i
due fratelli Darnel e Jorn si ritroveranno a essere braccati dalle guardie
proprio per alcune informazioni, non veritiere, fraintese e condivise a
sproposito da Saleria. Un incontro fortuito e probabilmente destinato a
risolversi in pochi minuti, si trasforma così in un cappio per i due ragazzi
che, volenti o nolenti, rimarranno legati a filo doppio alla donna.
I toni sono scanzonati, la
narrazione procede spedita, irriverente,
all’insegna dell’ironia e del divertimento.
Saleria è il tipico
personaggio tanto antipatico da risultare simpatico, non si può fare a meno di amarla e odiarla allo stesso tempo;
di certo, restare indifferenti alla sua carica esplosiva è assolutamente
impossibile.
È grazie
a lei, oltre che allo stile frizzante e coinvolgente dell’autore, che pur
sentendomi quasi un’intrusa, tirata nel mezzo di una storia già iniziata
altrove, sono riuscita comunque a divertirmi e ad apprezzare la lettura.
Per quel che mi riguarda,
questo racconto ha rappresentato soprattutto un assaggio di un personaggio
strepitoso e di un mondo straripante di potenzialità, un mondo di cui ignoravo
l’esistenza e che non mi dispiacerebbe conoscere meglio. Se amate il fantasy
umoristico, vi consiglio di dare una sbirciatina.
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