Titolo: I Gillespie
Autrice: Jane Harris
Traduzione dall'inglese di Massimo Ortelio
Editore: Beat
Edizione originale Neri Pozza
Pagine: 512
Prezzo: 9 euro
Autrice: Jane Harris
Traduzione dall'inglese di Massimo Ortelio
Editore: Beat
Edizione originale Neri Pozza
Pagine: 512
Prezzo: 9 euro
Descrizione:
Nel 1888 Glasgow è una città culturalmente molto ricca. Ospita l’Esposizione Internazionale ed è la casa degli influenti Glasgow Boys, un gruppo di artisti che annovera tra le sue fila il carismatico Ned Gillespie, pittore ambizioso ma povero, padre di famiglia affettuoso e oggetto ignaro dell’affetto di Harriet Baxter, londinese trentacinquenne capace di sfidare i pregiudizi dell’epoca nei confronti delle donne sole in viaggio.
L’incontro con Ned Gillespie risulta fatale per Harriet Baxter. In lei si fa strada la convinzione, che si muta poi in una missione e, infine, in una vera e propria ossessione, di dover salvare Ned Gillespie. Salvarlo dalla sua indigenza, che gli impedisce di dare libero sfogo alla sua creatività, e salvarlo dalla sua turbolenta famiglia che minaccia di soffocare il suo talento. Una convinzione che, come ogni ossessione, trascina inevitabilmente dietro di sé l’ombra della tragedia.
Bestseller internazionale, I Gillespie parla di arte e mostra come, nell’epoca vittoriana, «nulla era come sembrava».
L'autrice:
Jane Harris è nata a Belfast. I suoi racconti sono apparsi in numerose antologie e riviste. Autrice di cortometraggi premiati nei maggiori concorsi cinematografici internazionali, nel 2000 ha ricevuto il Writer’s Award dell’Arts Council of England. Vive a Londra con il marito Tom. Con Neri Pozza ha pubblicato il suo romanzo d’esordio Le osservazioni (BEAT 2012).
La recensione di Miriam:
Sono
trascorsi cinquant’anni da quando Harriet Baxter ha rischiato di essere
condannata per un crimine che non ha commesso. Cinquant’anni da quando ha visto
per l’ultima volta Ned Gillispie, che le ha negato anche l’ultimo saluto.
Ormai
ultraottantenne, la donna redige il suo memoriale per ripercorrere gli anni
della sua giovinezza e ricostruire le incredibili vicende di cui è stata protagonista,
ma anche per far rivivere, attraverso la memoria, un pittore di talento, finito
ingiustamente nell’oblio.
È
questo l’espediente letterario all’origine de I Gillespie, un romanzo dai toni intimi e le atmosfere vittoriane,
che ricostruisce l’avventurosa storia di un’intera famiglia, e un increscioso
caso di cronaca nera, a partire da un punto di vista molto particolare.
Single,
economicamente autonoma grazie a una cospicua rendita, appassionata d’arte e di
viaggi, Harriet è una donna anticonvenzionale. Il suo stile di vita, le sue
idee, le sue stesse abitudini – non da ultima quella di fumare sigarette – di
certo stridono con lo stereotipo imposto dalla rigida società vittoriana e non
la fanno passare inosservata. Quando, nel 1888, arriva a Glasgow in occasione
dell’Esposizione Universale, non manca di attirare l’attenzione dei Gillespie.
Il suo primo approccio con la famiglia, avviene in maniera del tutto fortuita e
anche piuttosto bizzarra, giacché Harriet si ritrova a soccorrere per caso l’anziana
Elspeth, madre del pittore Ned, colta da un improvviso malore per
strada. Fra le due donne nasce dubito un sentimento di reciproca simpatia che
le spinge a rincontrarsi. È così che Harriet fa il suo ingresso in casa
Gillespie. In realtà sarà un percorso di sola andata perché da quel momento
rimarrà una presenza costante nella vita
dei suoi nuovi amici. Dopo aver conosciuto Ned e aver visto i suoi quadri,
infatti, Harriet prenderà a cuore le sorti del pittore che, a causa delle
difficoltà economiche in cui versa, non riesce a emergere, al punto che
aiutarlo nell'impresa diventerà la sua segreta missione.
Entrata
in punta di piedi in un nucleo familiare dall’equilibrio fragile, Harriet
diventerà una presenza sempre più forte, gradita ma a tratti percepita anche
come invadente, e quando la famiglia sarà investita da un’orribile tragedia,
non potrà che esserne travolta anche lei. Il suo ruolo ambiguo a quel punto le
costerà caro perché la trascinerà sul banco degli imputati con un’accusa
terribile.
Orchestrando
una trama dalle tinte fosche, che si sviluppa con il ritmo incalzante di un
thriller, Jane Harris ci offre uno straordinario spaccato storico-sociale dell’età vittoriana,
mettendone in evidenza luci e ombre, fascino e contraddizioni. Attraverso i
personaggi femminili – Harriet, la moglie di Ned, Annie, sua sorella Mabel e la
madre Elpeth – e il contrasto fra le loro personalità emerge la condizione
delle donne in quel periodo; mentre le vicissitudini legate all’attività
pittorica di Ned ci danno un’idea di quelle che potevano essere le condizioni e
le difficoltà degli artisti dell’epoca.
Il
giallo, che si inserisce nel plot sfociando in un processo di cui siamo
spettatori, ci concede inoltre un sguardo sulla macchina giudiziaria e sul modo
in cui la stampa influenzava l’opinione pubblica.
Pur
rispecchiando fedelmente il periodo storico di riferimento, il romanzo sorprende
per la sua modernità. I temi affrontati, infatti, sebbene riferiti a un tempo
lontano, risultano attualissimi: a cominciare dalle difficoltà fra cui devono
destreggiarsi gli artisti, passando per il dramma di una famiglia costretta a
confrontarsi con il disagio psichico, sino ad arrivare alla macchina del fango
messa in moto dai mezzi di comunicazione ai danni di una persona sospettata di
aver commesso un reato ma non ancora condannata.
A
rendere il tutto più avvincente è la cura, unita al realismo, con cui l’autrice
tratteggia la psicologia dei personaggi facendo emergere le complesse dinamiche
alla base dei loro comportamenti e delle loro emozioni. L’ambiguità, a vari
livelli, sembra essere un tratto distintivo di molti di loro, tanto che dal principio
alla fine risulta difficile farsi un’idea precisa o schierarsi dalla parte dell’uno
o dell’altro. Harriet si propone come una donna altruista, animata da affetto
sincero nei confronti dei Gillespie, tuttavia il suo attaccamento a Ned e ai
suoi cari, a volte, appare morboso, eccessivo, tanto da alimentare il sospetto
che possa andare al di là della semplice amicizia – non a caso, al momento
opportuno, dovrà faticare parecchio per sostenere la sua innocenza. Ma
scostanti e non sempre limpidi nella loro condotta si riveleranno anche Ned e
Annie, sebbene il personaggio più nebuloso e inquietante sia la piccola Sybil, tanto
indecifrabile da rimanere un mistero fino all’epilogo.
Un’opera
dal sapore gotico e il ritmo serrato, un bellissimo quadro dalla cornice
vittoriana per un soggetto che sfugge ai confini del tempo.
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