Titolo: Io non ti conosco
Autore: S.J. Watson
Editore: Piemme
Pagine: 456
Prezzo: 19 euro
Descrizione:
Da
quando sua sorella Kate è morta, aggreditaa Parigi
da uno sconosciuto, la vita di
Julia Plummer non è più la
stessa: la stabilità che si era
conquistata è in pericolo, e lei sente
il richiamo del suo vecchio insidioso
nemico, l’alcol. L’unica persona con cui Julia può parlare di Kate è
Anna, la
coinquilina di Parigi, la persona che
forse conosceva Kate meglio di tutti. È
lei a confidarle una cosa che nessuno
sa: Kate si divertiva a vivere mille
vite. Andava on-line fingendosi una
persona diversa ogni volta, conosceva
uomini, li incontrava. Così, Julia non resiste alla tentazione e,
usando le credenziali della sorella, decide di provarci anche
lei, e vivere per una volta la vita,
almeno quella virtuale, di Kate, per
capire cosa può esserle successo. È così
che, protetta dal nome falso di Jayne,
Julia contatta Lukas, uno degli ultimi
amanti di sua sorella. All’inizio, lo
tratta con sospetto, poi pian piano tra i due nasce qualcosa che Julia
scambia per
amore. Finché, quando Lukas comincia a
cambiare, Julia sarà costretta a
domandarsi se le mani che adesso la
toccano, con dolcezza ma anche con
violenza, non siano le stesse che hanno
fatto del male a sua sorella… In un vortice
di colpi di scena e rovesci di trama, il
nuovo thriller dell’autore del successo
planetario Non ti addormentare ci racconta com’è facile perdere tutto,
mostrandoci la doppiezza delle vite
degli altri.
L’AUTORE:
S. J. WATSON è nato in Inghilterra,
nelle Midlands. Ha lavorato per parecchi anni nel Servizio Sanitario Nazionale
prima di dedicarsi alla scrittura. Il suo primo romanzo, Non ti addormentare, è stato un assoluto bestseller in tutto il
mondo. http://www.sjwatson-books.com
La recensione di Miriam:
La
perdita improvvisa di una persona cara non è mai facile da metabolizzare: addolora,
sconvolge, spiazza, soprattutto se giunge violenta e inattesa.
Per
Julia, la morte della sorella Kate ha l’effetto di una vera
e propria bomba a orologeria che esplode
nella sua vita, facendo saltare il delicato equilibrio su cui si regge. Destabilizzante
è l’idea che la giovane donna sia stata assassinata e che la tragedia si sia
verificata in un momento in cui le due sorelle erano in lizza, finendo per
fornire la soluzione al problema.
Al
dolore si aggiunge il senso di colpa per non aver saputo appianare le divergenze, per aver
fallito nel compito di proteggere la sorella minore che Julia si era assunta
dopo la morte della madre, avvenuta quando era ancora bambina… e con il senso
di colpa si risvegliano i fantasmi del passato.
Affogare
dolori e problemi in una bottiglia: è questo che Julia ha sempre fatto prima di
incontrare Hugh e trovare, grazie a lui,
la forza di ricominciare. La tentazione di ricaderci gettando alle ortiche anni
di terapia, adesso è più forte che mai.
A
distoglierla dall’insano proposito è solo un bisogno di verità. Forse scoprire
chi ha ucciso Kate e perché potrà renderle giustizia e aiutare anche lei a
elaborare il lutto e a voltare pagina.
È
così che, mentre la polizia si dedica con grande svogliatezza a quello che sin
dall’inizio sembra essere destinato a essere archiviato come un cold case,
Julia comincia a scavare nella vita privata della sorella… e scopre qualcosa
che non avrebbe mai immaginato.
Kate
frequentava un sito di incontri online e intratteneva relazioni a sfondo
sessuale con uomini sconosciuti.
Allo
scopo di indagare, Julia decide di iscriversi allo stesso sito, convinta di
poter agganciare in questo modo qualche partner di Kate e, magari, scovare fra
loro l’assassino.
Quando
però conoscerà Lukas il “gioco” comincerà a sfuggirle dalle mani.
La
pista battuta da Julia è valida o si sta solo creando un alibi per evadere
dalla realtà rifugiandosi in una nuova forma di dipendenza?
Lukas,
per lei, è solo una persona che, più o
meno consapevolmente, può porla sulle tracce dell’assassino e che ha scelto di frequentare per questo suo
secondo fine, oppure significa altro?
Di
certo l’attrazione che prova nei suoi confronti e autentica, così come
autentico è il sesso fra loro che comincia in webcam e prosegue in una camera
d’albergo…
Lasciandosi
ispirare da una tematica di grandissima attualità, come quella degli incontri
in rete e delle false identità dietro le quali ci si può nascondere nell’era di
internet, S.J. Watson imbastisce un thriller psicologico al cardiopalma, di
quelli che inchiodano fino all’ultima pagina e trasmettono un senso di profondo
turbamento.
La
storia è interamente narrata dal punto di vista di Julia, personaggio che
rappresenta anche il fulcro intorno a cui ruota la storia. Uno degli elementi
che caratterizzano e rendono originale il romanzo, consiste nel fatto che
l’autore non focalizza la sua attenzione tanto sull’omicidio e sulla soluzione
del caso, quanto sulle ripercussioni dello stesso nella vita, e soprattutto
nella psiche della sua protagonista.
Leggendo
ci ritroviamo intrappolati con lei in un meccanismo perverso fatto di doppie
vite, false identità, fantasie inconfessabili che, grazie alla rete, trovano
uno sbocco nella quotidianità provocando però effetti collaterali tutt’altro
che piacevoli.
A
emergere con prepotenza è la solitudine di Julia che, nonostante abbia una
famiglia e degli amici alle spalle, rimane schiacciata in una terribile
reazione a catena, finendo per non poter
condividere nulla di ciò che le sta
accadendo con chi le sta intorno, pena la certezza di essere tacciata di
follia.
L’ambiguità
dei personaggi, unitamente ai frequenti ribaltamenti di trama fa sì che fino
all’ultima pagina non si riesca a presagire
minimamente la verità, tale da coglierci davvero impreparati nel finale.
Se
amate le storie ad alta tensione, non vi deluderà.
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