Recensione: WAR 2

Titolo: WAR 2  
Autore: Dario Tonani 
Editore: Mezzotints Ebook 
Collana: Raggi 
Illustrazione di copertina di Daniele Gay 
Formato ebook (epub, mobi)
Pagine: 55 
Prezzo di copertina: € 2,49

Descrizione:

Secondo episodio della saga dei militech, iniziata con “W.A.R. – Weapons. Androids. Robots”. Cadaveri rianimati da una tecnologia sconosciuta si muovono attraverso diversi scenari di guerra, camminando con la morte. Soldati perfetti, mossi da un fine misterioso. Nessuna pietà per i vivi. Questa nuova raccolta contiene due racconti inediti, ZombieDrone e Sarajevo Dum-dum. Dalla Russia della seconda guerra mondiale fino alla Sarajevo del futuro i militech restano una presenza fissa, inquietante, che cavalca il tempo e la coscienza.


ZombieDrone

Seconda guerra mondiale, campagne intorno a Demidov, nell’oblast di Smolensk, Russia europea. Un colpo della contraerea abbatte l’aereo del Major Rudolf Ziegler, pilota della Luftwaffe ma soprattutto militech infiltrato tra le file del terzo Reich. Il soldato scampa al disastro, ma la sua missione si trasforma in pura sopravvivenza. Solo, oltre le linee nemiche. Sulle sue tracce, il capitano Friederich Keller, un paracadutista della 7. Fliegerdivision, incaricato da una commissione segreta istituita dal Führer in persona di dare la caccia ai Totengänger, nome in codice dei militech o ZombieDrone. Grazie alla loro misteriosa tecnologia in grado di riportare in vita i morti, la Germania nazista potrebbe infatti conquistare il mondo. E così le loro strade lentamente convergono, tra la neve e il silenzio, verso una casa dove l’imprevisto li attende.


Sarajevo Dum-dum
Anno 2032, Novo Sarajevo. Le neve continua a cadere sui palazzoni martoriati dai colpi d’artiglieria. Gli Snajper si celano nel silenzio di condomini animati da intelligenze artificiali prive di umanità. Flipper e Radimìr, cadaveri rianimati dalla tecnologia militech,aspettano le loro prossime vittime. Il piccolo Ljuba e sua madre tornano a casa con la spesa tra le braccia, come topi in una città ostile dove ogni telecamera è l’occhio di una mente malata. Poco lontano, Mirjan e Cvetko pattugliano con il loro 4x4 le vie di Sarajevo, alla ricerca di corpi da riportare alla centrale. Perché ogni cadavere in meno nelle strade significa un militech in meno dall’altra parte della barricata. Si aprono le danze, mentre la neve turbina furiosa sulla città e l’intelligenza artificiale del biopalazzo di Flipper e Radimìr impazzisce.

L'autore:

Dario Tonani, milanese, classe 1959, giornalista professionista,  ha pubblicato cinque romanzi - tre dei quali su Urania -, un’antologia di racconti e un centinaio di storie sulle maggiori testate di genere italiane (Il Giallo Mondadori, Segretissimo, Urania, Millemondi, Robot). I suoi titoli più conosciuti sono “Infect@”, “Toxic@” (entrambi su Urania), ambientati nella Milano del futuro e appartenenti al “Ciclo di +toon”, e la saga steampunk di “Mondo9”, recentemente pubblicata in Giappone.

La recensione di Miriam:

La paura della morte rende deboli in battaglia, più ne sei immune, più sei tagliato per combattere. Se sei morto sei il soldato perfetto poiché il peggio è già passato.
Potrà sembrarvi un pensiero bislacco ma è proprio da questa intuizione, logica nella sua assurdità, che scaturisce l’universo di War, un mondo in cui la guerra è  una costante e ogni via di fuga dall’inferno è preclusa.
Racconti simili a fotogrammi, strappati a spazi e a tempi diversi ma incastonati in un’unica cornice, sono i tasselli che compongono la serie  ideata da Dario Tonani, giunta con War 2 al suo secondo capitolo.
W.A.R non solo come guerra ma come acronimo di Weapon Androids Robots, ovvero cadaveri rianimati per mezzo di un’oscura tecnologia e trasformati in militari programmati per uccidere. Sono i militech,  soldati perfetti, letali quanto indistruttibili; sono loro le macabre pedine che l’autore pone, di volta in volta, su scacchiere diverse, invitandoci a valutarne le mosse − anticiparle è impossibile.
Sin dalle prime battute si ha l’impressione di essere catapultati in un diabolico videogame. Si prova un senso di vertigine, non solo perché ZombieDrone si apre con l’immagine di un aereo che precipita, ma perché, superato l’impatto con il suolo, ci si ritrova in uno spazio-tempo che progressivamente assume i contorni di un passato riscritto. A dischiudersi è uno scenario che rimanda alla seconda guerra mondiale, gli schieramenti sono gli stessi di cui ci rende conto la storia ma tra i combattenti si celano i Totengänger (zombie/cyborg) forgiati dalla nuova tecnologia. Una commissione voluta dal führer si attiva per carpirne il segreto giacché potrebbe essere lo strumento per aggiudicarsi la vittoria.
E mentre la follia nazista si esprime in questa veste inedita l’assetto si appresta a mutare preparando un salto che dal passato ci proietta nel 2032 della Sarrajevo Dum-dum. La guerra continua a imperversare, nel futuro come nel passato e, intanto, la tecnologia diviene sempre più raffinata. Mentre per strada è in corso una caccia ai cadaveri per impedire che lo schieramento nemico li trasformi in militech, i condomini prendono vita animati da intelligenze artificiali che aguzzano la vista alla ricerca di nuove vittime da sacrificare all’eterno gioco del potere.
Passando dall’ucronia all’anticipazione di un domani agghiacciante quanto verosimile, l’autore riattualizza la figura dello zombie, icona dell’immaginario horror per eccellenza, dotandolo di nuove potenzialità. La carne putrescente si presta alla cibernetica generando così nuovi incubi, orripilanti e grotteschi ma quanto mai capaci di indurci a riflettere sul senso della vita e sul significato stesso di essere umano. In questo delirante mondo forgiato da Tonani ritroviamo infatti uomini che, essendo dediti alla guerra, hanno perso la loro umanità e corpi morti in cui il progresso tecnologico consente di insufflare nuovamente la vita. Da un lato assistiamo al miracolo della resurrezione, dall’altro riscopriamo i “risorti” come macchine programmate per seminare morte.
Un dilemma dal retrogusto filosofico che mette bene in luce alcune contraddizioni del nostro tempo.
Visionario, terrificante ma non privo di sfumature ironiche War si propone come un originalissimo connubio di horror e fantascienza, attinge a piene mani dagli orrori reali della guerra per creare mostri in grado di dare un volto nuovo a vecchie paure.
Il ritmo narrativo vertiginoso, la rapidità con cui si susseguono le azioni e mutano gli scenari, unitamente a uno stile dall’impatto cinematografico, forniscono poi l’impressione di essere dentro le storie. Non ci si sente semplici spettatori leggendo ma combattenti lanciati allo sbaraglio su campo di battaglia in cui conservare un barlume di umanità è la vera sfida.
Siete pronti per accoglierla?













 

Commenti

Post popolari in questo blog

Review Party: Il sigillo di Caravaggio

Recensione: Triade di Luca Pivetti

Recensione: La stella di Niamh di Vittorio Maria Pelliccioni