Recensione in anteprima: Malanima - Storie di lame e presenze

Titolo: Malanima - Storie di lame e presenze
Autore: Alessandro Manzetti
Prefazione di Aland D. Altieri
Illustrazione di copertina di Ben Baldwin
Editing di David Riva
Collana: K-Noir
Formato ebook (epub, mobi)
Prezzo di copertina: 1,99
Data di uscita: fine febbraio


Descrizione:
Dalla penna tagliente di Alessandro Manzetti dieci storie crudeli, disturbanti, sesso noir con visioni di misticismo che urlano e si materializzano nella coscienza, una pagina dopo l'altra, scivolando via nel mare pontino, lasciando il segno. Malanima, prossima uscita per Kipple Officina Libraria.

Dalla prefazione di Alan D. Altieri:

Se davvero esiste una nuova frontiera dell'horror, del weird, del grottesco, con “Malanima”, esplosiva opera prima antologica, Alessandro Manzetti salta con l'asta quella stessa frontiera scavalcando il suo collaudato ruolo di deus-ex-machina dell'editoria digitale per rivelarsi a sua volta autore tout-court tra i più magistrali apparsi negli ultimi tempi [...]
Malanima, diamante nero della narrativa del darkside, è già un classico.

L'autore:



Alessandro Manzetti vive a Roma e lavora come direttore editoriale e direttore della collana Buio della casa editrice Mezzotints Ebook. È associate member della Horror Writers Association per la quale svolge l’attività di editorialista della newsletter internazionale. Ha pubblicato racconti di genere in alcune antologie cartacee e digitali, ha scritto articoli e curato rubriche di approfondimento per varie testate. Ha curato le antologie ebook Arkana – Racconti da incubo (Mezzotints Ebook 2012), insieme a Daniele Bonfanti, e Queen Anne’s Reurecction – I Demoni del mare (Mezzotints Ebook 2013).

La recensione di Miriam:

L’Oscura Signora che incombe, falce in pugno e mantello spiegato: non è solo l’immagine che anticipa Malanima ma una sensazione che accompagna l’intera lettura di questa antologia. Sensazione di essere braccati e infine fagocitati dal drappo nero, presi in un abbraccio che incute terrore ma non sempre si risolve nella paura. La stretta della Mietitrice sa essere anche liberatoria, lussuriosa, consolatoria; a volte reca odore di follia, altre di redenzione e riscatto… almeno agli occhi di chi la elude e si mette in coda per il prossimo giro.
Sono storie di eros e thanatos, storie buie e maledette quelle che compongono la raccolta di Alessandro Manzetti. Racconti che disturbano il sonno e graffiano dentro ma che allo stesso tempo ipnotizzano e colpiscono per la loro macabra bellezza. La Morte è una costante, gioca un ruolo da protagonista, mostra al lettore i suoi molteplici volti e i suoi mille mezzi. La vediamo farsi lava e ribollire nel ventre di un vulcano, che partorisce stelle e mostri. La gente del luogo li chiama Kombe, sono mangiatori di uomini  ma, all’occorrenza, pure dispensatori di giustizia (Verso il Monte Meru). La vediamo aggirarsi nelle fogne intenta a sguinzagliare lupi lanciati a caccia di anime che possano nutrirla (Malanima); annidata oltre la superficie di uno specchio che si ciba di parole (Lo specchio di Frill); tra le onde del mare (L’astronave caduta); nella mente perversa di una coppia alla ricerca di nuovi stimoli (Atlantide); in uno scantinato che rigurgita mostri (Padroni di mostri); negli occhi di una stella intrappolata in una fossa (Stella sottoterra); tra le righe di un annuncio erotico diffuso via web (Interno 1); sotto le unghie graffianti di un sepolto vivo (Una corona di vermi), nei sudici giochi di un pedofilo (Il sogno di Puck).
Qualunque sia la maschera che sceglie di indossare, l’Oscura si mostra senza veli alla fine della partita assumendo però significati e valenze diverse. Da cinica esecutrice a vendicatrice dei deboli, da imprevisto esito di un gioco perverso a liberatrice. Ma quel che colpisce soprattutto, è il modo in cui la Morte finisce per raccontare la Vita. I suoi occhi non mettono a fuoco solo l’ultimo istante ma − al pari di una lente, a volte deformante − riflettono, filtrano e consentono di ripercorre le esistenze delle persone. L’ultimo istante cristallizza e condensa, in un certo modo, tutti i momenti che precedono, così ogni testo, a dispetto della sua brevità, riesce ad accogliere nelle sue maglie anche ciò che si colloca tra il principio e la fine. Sesso, violenza, follia, devianza, amore, sogni irrompono nella narrazione mantenendo sempre presente l’inscindibile connubio tra vita e morte, due facce indivisibili della stessa medaglia. Interessante è anche notare come la Mietitrice non ci venga qui presentata unicamente in veste di entità soprannaturale, avulsa dalla carne e obbediente a un disegno inevitabile. Molto spesso a stabilire il momento della fine, sono gli uomini stessi che, impossessandosi della falce, scelgono di divenire boia dei loro simili. L’assassinio diviene allora il momento in cui l’essere umano si trasforma nel braccio armato della Morte, accorciando − forse annullando − la distanza che li separa. In questo senso Malanima può intendersi anche come “malanimo” o “anima malata” a simboleggiare la disposizione dei protagonisti di queste storie che, quasi sempre, sono esseri violenti, perversi, folli o animati da desiderio di vendetta, sicari che incarnano il lato oscuro dell’umanità.
Ciascun racconto si offre al lettore come fosse un’istantanea, uno scatto in sangue e nero, teso a cogliere la Mietitrice in una delle sue innumerevoli pose. Più che sulle trame − che tuttavia non mancano di sorreggere i testi − l’autore sembra far leva sulle emozioni suscitate dalle singole immagini. Sono cartoline di morte le sue, capaci di raggiungere il destinatario con la violenza di un dardo al veleno scoccato con incredibile precisione. A rendere tanto efficace ogni colpo è uno stile narrativo, così personale e incisivo, da vestire l’orrore di una struggente quanto inedita bellezza. È una prosa poetica quella di Alessandro Manzetti  che si avvale di metafore miste di metallo e sangue, leggere come anime in volo, taglienti quanto lame di coltello. Tra pennellate horror, noir e surreali, l’autore innesca una danza macabra che, muovendo i propri passi tra diversi generi, racconta la Vita attraverso la Morte in un modo nuovo che, sono certa, non mancherà di lasciare il segno.   

E per saperne di più...




Leggi la 
Intervista ad Alessadro Manzetti
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