Recensione: Verde Oscurità
Titolo: Verde Oscurità
Autrice: Anya Seton
Editore: Beat
Collana: SuperBeat
Dati: 2013, 493p., brossura
Prezzo di copertina: 13, 90 euro
Descrizione:
Tra le colline del Sussex si erge il castello
di Medfield Place, una residenza Tudor che, sin dal 1200, da quando uno
dei primi Marsdon si costruì un piccolo torrione di pietra, è la dimora
dell'antica famiglia di baronetti inglesi. Da qualche tempo Medfield
Place è anche la casa di Celia Taylor, giovane, ricca americana
diventata una lady Marsdon dopo aver sposato Richard, erede, con la
morte del vecchio sir Charles, di titoli e averi della nobile stirpe. I
primi giorni a Medfield Place sono stati per Celia tra i più gioiosi
della sua vita, segnati dall'orgoglio di appartenere a un'antica e
solida famiglia e di condividere un amore vero e appassionato tra le
lussureggianti colline del Sussex. Poi in un pomeriggio d'autunno tutto è
cambiato. Celia è diventata una giovane donna infelice. Nei boschi le
foglie erano ingiallite e una fumosa foschia scendeva dagli anfratti dei
Downs, quando lei e Richard raggiunsero il castello di Cowdray,
l'antica costruzione Tudor di sir Anthony Browne, il cui cappellano,
durante i regni di re Edward e della regina Mary, era Stephen Marsdon,
un illustre antenato di Richard. Nel Salone dei Cervi Celia ha avvertito
la netta sensazione di essere già stata in quel posto. Da quel
pomeriggio, le allucinazioni hanno continuato a perseguitarla, col
risultato di allontanare da lei Richard. Jiddu Akananda, il dottore indù
ospite del castello, non ha dubbi sulle cause dell'infelicità sua e di
Richard: qualcosa di terribile deve essere accaduto nel castello.
Postfazione di Barbara Samuel.
L'autrice:
Anya Seton nasce a New York nel 1904 e muore nel 1990. Ha scritto numerosi romanzi storici, tutti di grande successo, tra cui La turchese, La locanda del focolare, Verde oscurità e Il castello di Dragonwyck. Katherine,
l’opera che le ha dato notorietà, viene considerato un vero e proprio
classico, l’opera che ha aperto il romanzo storico al romance, alla
storia d’amore.
La recensione di Sara:
Celia è abituata all’America, prima di sposare il Lord
inglese Richard Medfield ha sempre vissuto lì e, abituarsi alla nuova vita
nella vecchia tenuta Tudor, nel bel mezzo del Sussex non è semplice.
La storia si complica ancora di più quando, dopo aver visitato il castello di Cowdray, Celia comincia a essere perseguitata da fantasmi del passato e allucinazioni.
Richard improvvisamente diventa scostante nei confronti della moglie, rifiuta il contatto fisico e sembra sul punto di volerla lasciare. Tutto quello che fa è starsene in sala lettura a consultare il vecchio libro delle Cronache dei Medfield.
Cosa nasconde la famiglia Medfield e, soprattutto, cosa si cela tra le mura di Cowdray?
La storia si complica ancora di più quando, dopo aver visitato il castello di Cowdray, Celia comincia a essere perseguitata da fantasmi del passato e allucinazioni.
Richard improvvisamente diventa scostante nei confronti della moglie, rifiuta il contatto fisico e sembra sul punto di volerla lasciare. Tutto quello che fa è starsene in sala lettura a consultare il vecchio libro delle Cronache dei Medfield.
Cosa nasconde la famiglia Medfield e, soprattutto, cosa si cela tra le mura di Cowdray?
Secondo il guru indiano Akananda storie del passato sono in
sospeso, qualcosa di orribile è accaduto anni addietro e Celia, in una sua vita
precedente, ne era coinvolta. Ora le ombre stanno tornando, non resta che
affrontarle.
In bilico tra storia e mistero, medicina classica e cure orientali, piscopatia e misticismo, Verde Oscurità è come uno schiaffo in pieno viso.
Ansia, è tutto quello che mi viene in mente pensando alle descrizioni. Angoscia, tutto quello che volteggia insensibile tra le pagine.
Il lettore si sentirà stordito, crederà di aver capito tutto, di aver trovato il filo conduttore della storia e, invece, dovrà ricominciare tutto daccapo, tornare indietro e cercare una nuova strada.
I personaggi sono ben caratterizzati, rendono perfettamente l’idea della borghesia annoiata che pretende di sollazzarsi con le disgrazie degli altri. I ricchi descritti in questo romanzo sono avvoltoi che aspettano di avventarsi sulle carni morte di relazioni altrui e sbranarne la debole psiche.
Celia è forse il personaggio più interessante, particolare. Apparentemente sembrerebbe una psicotica in preda ai deliri e alle allucinazioni, in altri momenti sembra un walk-in catapultato in una dimensione parallela, in altri ancora una donna fragile che vuole solo essere amata.
Passato e presente si intrecciano, si fondono e si confondono fino a ridursi a un unico piano di realtà.
Le perle di saggezza del dottor Akananda accompagnano il lettore dalla prima all’ultima pagina. Il guru insegna a prendersi cura del proprio corpo e della propria anima con le sole proprie forze e a non sottovalutare le storie passate.
Tutto torna, tutto può tornare, tutto deve tornare se qualcosa è ancora aperto.
Esiste un limbo in cui vecchio e nuovo si scontrano in una battaglia senza fine, gli effetti poi li risente la mente umana, troppo fragile e indifesa per difendersi da sola, troppo orgogliosa per permettere a qualcun altro di darle aiuto.
Un’ottima interpretazione della follia umana che lascia un senso di fastidio e preoccupazione sulla pelle ma che, si lascia leggere in un sol colpo e si fa amare.
In bilico tra storia e mistero, medicina classica e cure orientali, piscopatia e misticismo, Verde Oscurità è come uno schiaffo in pieno viso.
Ansia, è tutto quello che mi viene in mente pensando alle descrizioni. Angoscia, tutto quello che volteggia insensibile tra le pagine.
Il lettore si sentirà stordito, crederà di aver capito tutto, di aver trovato il filo conduttore della storia e, invece, dovrà ricominciare tutto daccapo, tornare indietro e cercare una nuova strada.
I personaggi sono ben caratterizzati, rendono perfettamente l’idea della borghesia annoiata che pretende di sollazzarsi con le disgrazie degli altri. I ricchi descritti in questo romanzo sono avvoltoi che aspettano di avventarsi sulle carni morte di relazioni altrui e sbranarne la debole psiche.
Celia è forse il personaggio più interessante, particolare. Apparentemente sembrerebbe una psicotica in preda ai deliri e alle allucinazioni, in altri momenti sembra un walk-in catapultato in una dimensione parallela, in altri ancora una donna fragile che vuole solo essere amata.
Passato e presente si intrecciano, si fondono e si confondono fino a ridursi a un unico piano di realtà.
Le perle di saggezza del dottor Akananda accompagnano il lettore dalla prima all’ultima pagina. Il guru insegna a prendersi cura del proprio corpo e della propria anima con le sole proprie forze e a non sottovalutare le storie passate.
Tutto torna, tutto può tornare, tutto deve tornare se qualcosa è ancora aperto.
Esiste un limbo in cui vecchio e nuovo si scontrano in una battaglia senza fine, gli effetti poi li risente la mente umana, troppo fragile e indifesa per difendersi da sola, troppo orgogliosa per permettere a qualcun altro di darle aiuto.
Un’ottima interpretazione della follia umana che lascia un senso di fastidio e preoccupazione sulla pelle ma che, si lascia leggere in un sol colpo e si fa amare.
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