lunedì 28 gennaio 2013

Intervista a Crystal Rain


Ciao Crystal, benvenuta nel nostro blog. Ti va di raccontarci un po’ di te?
Ciao a tutti! Grazie per avermi invitata qui. Il mio nome all’anagrafe è Sara Antoniazzi, Crystal Rain è il mio pseudonimo, nato con il blog. Ho 36 anni, bilancia ascendente bilancia, sono sposata e ho due figlie. E due gatti. Vivo in un paesino in provincia di Vicenza, circondato dai boschi, dove tra l’altro sono anche nata. Figlie della Terra è il mio primo libro, ma in cantiere ne ho altri due. Tempo permettendo, perché tra il lavoro e la famiglia mi resta poco. Amo leggere saggi e romanzi, camminare nei boschi, raccogliere le erbe che conosco e coccolare le mie figlie e i gatti.

Sappiamo che lavori nell’ambito delle analisi chimiche ma, contemporaneamente, coltivi la passione per la letteratura, l’erboristeria, lo sciamanesimo. Come si coniugano queste tue passioni con il percorso di studi da te intrapreso?
In effetti il mio titolo di studio è poco umanistico essendo diplomata chimico biologico, ma amavo molto di più la letteratura della chimica! Ho sempre letto molto, ogni momento libero lo passavo sui libri, che rileggevo anche più volte quando non potevo permettermi di acquistarne altri.  
La passione per le erbe ce l’ho da qualche anno, preferisco curarmi naturalmente e con prodotti locali, per esempio la malva la raccolgo qui nei prati, la faccio seccare e poi ne faccio tisane per ammorbidire la gola e per la tosse… Lo sciamanesimo mi incuriosisce molto, leggo quello che trovo, ma non ne sono un’esperta. Diciamo che è uno dei percorsi a cui vorrei dedicarmi. 
Coniugare lavoro e passioni è difficile. Al momento lavoro nel campo dell’Argenteria, non più chimica, che trovo così lontana dalla mia visione del “tutto naturale”, ma è comunque difficile mantenere i ritmi della Natura quando devi rispettare dei tempi lavorativi. Il mio sogno sarebbe di vivere di Arte e Natura… ma è dura pagare i conti.

Come e quando ti sei avvicinata a questa realtà “magica”?
Diventare mamma ha stravolto la mia vita. Dal mondo “occulto” sono sempre stata attratta, fin da bambina, sempre in cerca della mia via spirituale e ancora cerco, ma le cure naturali, il legame con madre Natura e il ciclo della Luna sono arrivati con la maternità. Quando ci riscopriamo madri, ci sentiamo parte della Natura! E l’esigenza di curare e allevare al meglio i propri figli è la spinta in più. Ho scoperto il piacere di lavorare con le mani nella terra, di coltivare quello che mangio, di veder crescere quello che ho seminato.  
E facendo questo ho realizzato che  la “Divinità” è qui, nella terra, in quello che ci nutre e ci forma. Fa parte di noi, non devo andare in chiesa o chissà dove. Il divino è tutto intorno a noi.
     
Le figlie della Terra è il tuo primo romanzo, ti andrebbe di raccontare ai nostri lettori come nasce la storia che racconti?
Certo! Figlie della Terra nasce con un piccolo fatto, la scoperta di una radura nascosta nel bosco, con una antica fontana, accaduto a me, realmente, anni fa… l’ho scritto non so neanche perché, l’ho un po’ modificato, forse, abbellito, e poi è diventato magicamente il primo capitolo del mio libro. Non credo al caso, tutto accade per un motivo e nel momento giusto. Sta a noi capire il perché!  
Comunque il libro ha come protagoniste delle donne, madri e figlie, e un’anziana “strega” che vive sola nel bosco. Si parla del libero popolo celta e dei suoi usi e religiosità. Del loro rapporto con le donne e la Natura. E’ un breve romanzo, che a detta dei lettori si “divora” in poco tempo!

Com’è stato il tuo primo approccio con il mondo editoriale?
Beh, a dire il vero credevo fosse più facile! Credevo ingenuamente che bastasse contattare più case editrici e attendere una risposta. Che poi si occupassero di tutto loro. Che arrivassero i soldi, non per essere ricca, ma per poterci vivere. Non è così. Mi sono rigirata tra casa editrici che non mi consideravano proprio e altre che mi chiedevano belle cifre per pubblicare! Alla fine ho scelto Anguana Edizioni perché è stata l’unica a porsi in maniera umana e a leggere davvero il mio libro. Ma è difficile comunque farsi strada tra i numerosissimi libri che vengono pubblicati. Ma non importa davvero. Mi importa più di tutto avercela fatta a pubblicare un mio lavoro, che contiene me stessa. Anche se ora a volte mi sembra di girare nuda in piazza, sapendo che la gente ha letto i miei pensieri!

Nel tuo romanzo Dana si avvicina, di capitolo in capitolo, a Madre Natura fino a fondersi completamente con lei. Com’è, invece, il tuo rapporto personale?
Dana è il mio alter ego, forse un po’ meno impetuosa ed istintiva, ma mi somiglia molto. Come dubbi ed incertezze siamo uguali! La vita che fa lei, ad occuparsi della figlia e passeggiare nel bosco, ad imparare antichi rimedi, è la vita che vorrei fare io. Madre Natura per me è la Madre, di tutto e tutti e cerco di onorarla come posso. Con un contatto diretto e sincero.

Il tuo lavoro è pregno di riferimenti alla cultura druidica. Qual è il tuo pensiero a riguardo? È stato difficile documentarti?
No. I libri giusti si trovano ovunque ormai e il fascino per i druidi è sempre più sentito. Sarebbe un percorso duro ma molto importante da fare. Penso che anche il senso ecologista che sempre più si fa sentire sia un motivo di riscoperta di questa spiritualità, molto attenta a non nuocere od offendere la Natura ed i suoi Dei.  
Certo che ho ancora molto da imparare!

Brigida è uno dei personaggi più particolari e affascinanti della tua storia. Ci parleresti un po’ di lei?
Un mio vicino di casa che ha letto il mio libro mi ha detto “Impossibile che te la sei inventata!” Eppure è così. Nella mia mente è una persona che vorrei moltissimo incontrare, che aspirerei ad imitare, ma non la conosco, almeno non in questa vita.  
Brigida è una signora molto particolare, che vive sola nel bosco, non va in paese, non va in Chiesa(!) e si attira così i commenti maligni della gente del piccolo paese, fino ad essere etichettata come “strega” quindi persona maligna e da evitare. Diciamo che l’argomento “diversità” mi attira molto. Mi sento una diversa anche io a volte! E fiera di esserlo. Ma poi ci saranno sviluppi interessanti che coinvolgeranno Dana, la protagonista, che la conoscerà per caso nel corso di una passeggiata nel bosco.

Tra i protagonisti del tuo romanzo, c’è qualcuno a cui sei particolarmente legata? Perchè?
Come dicevo prima, mi sento molto vicina a Dana. Molte cose che le accadono e che sente, succedono a me. O le provo io. Non siamo uguali, ma molto simili.

Se dovessi scegliere un libro che ti rappresenti quale sarebbe?  
Difficile domanda! Anche perché ogni giorno forse ti darei una risposta diversa…  
Oggi forse sarei indecisa tra “La signora delle erbe” di Laura Rangoni e “Chocolat” di Joanne  Harris. Libri che ho “consumato”. Anche “Cime tempestose” mi tocca molto, la natura selvaggia, gli animi e le passioni violente… Mi fermo qui.

Se guardi nelle foglie sul fondo della tua tisana, cosa dicono a proposito del tuo futuro? Le nostre strade si incroceranno ancora?
Le foglie sul fondo mi mostrano un vulcano che erutta! Sono piena di progetti e non mi bastano le ore del giorno! Ho davvero molte cose in mente, oltre a libri da scrivere altre cose in cantiere con mio marito, per cambiare un po’ la nostra vita, per stare più a contatto con la Natura. Ma non dico niente per scaramanzia. 
Sicuro che ci incontreremo di nuovo, magari di persona, chissà! 
Ora vi lascio, facendovi i complimenti per il vostro blog. 
Grazie per la chiacchierata e buon lavoro a voi!

E per saperne di più...
Leggi la recensione di Figlie della terra 

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