lunedì 22 ottobre 2012

Recensione: Across the Universe


Titolo: Across the Universe
Autore: Beth Revis
Editore: Piemme
Collana:Freeway
Dati: 2012, 414p., rilegato
Prezzo di copertina: 17,00 euro

Descrizione:
Amy è una passeggera ibernata sulla navicella spaziale Godspeed. Ha lasciato il suo ragazzo e gli amici sulla Terra ed è partita con i genitori: si risveglieranno dopo trecento anni su un nuovo pianeta da colonizzare, Centauri. Ma qualcosa è andato storto: qualcuno ha cercato di ucciderla, risvegliandola dal suo sonno protetto. E così Amy si ritrova a dover passare senza la sua famiglia ancora cinquant'anni sull'enorme navicella spaziale, in balia di sconosciuti tra cui si nasconde un assassino che vuole scongelare tutti gli scienziati a bordo, compresi i suoi genitori. L'unico che sembra dalla sua parte è Elder, un ragazzo che presto diventerà il capo della navicella spaziale, e che per quanto sia potentemente attratto dalla sua singolare bellezza, cerca di proteggerla dal resto della comunità e dallo strapotere di Eldest, il capo. Ma Amy può davvero fidarsi di Elder? E quello che prova per lui la aiuterà, o sarà solo un ostacolo alla sua sopravvivenza sulla Godspeed? 
L'autrice:
 Ex insegnante, Beth Revis vive nel North Carolina con il marito e un cane. I suoi sogni includono: viaggiare intorno al mondo in 80 giorni, esplorare la luna e trovare Narnia.

La recensione di Sara: 
Amy ha diciassette anni, una famiglia che le vuole bene e un fidanzato che la ama. La sua vita non le sta stretta, non ha voglia di andarsene, le piace così, con le corse nel parco e il cielo che le fa compagnia. Eppure, l’amore incondizionato per la sua famiglia la spinge a un gesto estremo: lasciare tutto per farsi ibernare e partire con loro verso una nuova Terra lontana tre secoli.
Amy, a differenza dei suoi genitori, non ha nessuna dote particolare che spinga la criogenetica a volerla“conservare” per così tanto tempo, riservandole una nuova vita ma, il desiderio di non deludere i suoi, è troppo forte, più forte del legame con i suoi amici e il suo ragazzo.
La ragazza si lascia sigillare le palpebre e ricoprire di liquido ghiacciato con la speranza di risvegliarsi e dimenticare tutto quello che c’è stato, pronta a ricominciare. Qualcosa però non funziona, Amy si risveglia con cinquant’anni di anticipo, qualcuno ha disattivato gli alimentatori che la tenevano in vita sotto il ghiaccio, attentando alla sua vita.
Comincia così una nuova avventura a bordo della Godspeed, una navicella spaziale dove tutto è artificiale, la creatività non è accettata, l’amore non ha più alcun significato se non quello puramente fisico legato alla riproduzione e “la diversità è la prima causa di discordia”.
A capo della Godspeed c’è Eldest, l’esemplare più anziano a bordo, colui che decide e dirige, un nuovo Hitler pronto a sopprimere qualsiasi accenno di differenza razziale. Per lui Amy è solo un intralcio, una possibile minaccia per l’equilibrio della vita apparentemente perfetta della navicella diretta su Terra-Centauri.
L’unico che si lascia incuriosire dalla presenza della straniera è Elder, futuro Eldest della nave, un ragazzo di sedici anni che vorrebbe rompere quel falso stato di perfezione che regna sovrano in quel mondo artificiale.
Tra i due nasce una strana complicità, uno strano amore dettato dalla necessità fisica di avere un contatto con qualcuno che ispiri umanità, che abbia un corpo caldo e splendidamente diverso da tutto il resto.
Tra amore e follia, voglia di vedere le stelle e scoprire quali atroci bugie si nascondono dietro le fredde pareti metalliche della Godspeed, Accross the Universe risulta essere un’ottima miscellanea del più classico scy-fi e di un interessante thriller psicologico.
Il personaggio di Amy è sicuramente quello più particolare, al quale ci si affeziona senza troppi preamboli e nel quale ci si immedesima nel giro di poche pagine. Ha paura, è sola, cerca se stessa e non sa di chi fidarsi. Tutto quello che vorrebbe è ritrovare un po’ di casa, quell’atmosfera familiare che solo le stelle saprebbero darle, le stesse stelle che solo Elder ha visto. In lui Amy ritrova una parte di sé, quella parte che ha lasciato su Terra-Sol, all’osservatorio dove andava a riflettere e a immaginare cosa ci fosse al di là del cielo.
L’amore che lega i due non è scontato e smielato come ci si potrebbe aspettare guardando la bellissima copertina, è un amore necessario, una valvola di sfogo o forse solo un tentativo di rompere le righe e portare un po’ di scompiglio nella scatola di plastica e metallo che li avvolge. Del resto, sono adolescenti, senza alcuna speranza per il futuro e tutto quello che vorrebbero è cogliere l’attimo e assaporare un po’ di calore umano.
Originale e coinvolgente è anche l’idea dell’Ospedale, un luogo in cui tutti i soggetti più creativi vengono rinchiusi con l’accusa di essere pazzi, un luogo che rimanda, come la stessa Amy suggerisce, a Wonderland. Lei è la spaesata Alice e chi condivide con lei quelle grigie mura un’alternanza di Stregatti e Cappellai Matti in camici bianchi e sorrisi poco enigmatici.
Beth Revis riesce, con uno stile fresco e coinvolgente a far trasparire gli stati d'animo dei personaggi, anche i più assurdi e confusi, incollando il lettore alle pagine come insetti su carta moschicida.
Accross the Universe è un romanzo che fa riflettere sui progressi della scienza e su quanto la storia si ripeta. Per quanto tutti si aspettino un futuro migliore quello che ne risulta è soltanto una pessima parodia del passato in cui dittatori e oppressi, vittime e carnefici si alternano nei passi di una macabra danza sulle note di una melodia che reprime la diversità, la personalità e le differenze etniche e inneggia a una parità opprimente dai ritmi vagamente orwelliani.


4 commenti:

  1. Ovviamente il libro era già in Wish List, ma la tua recensione mi ha fatto venire una gran voglia di leggerlo al più presto... devo proprio andare a comprarlo :)

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  2. Devo assolutamente leggere questo libro!!!:)
    Complimenti per la recensione!!

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  3. Ciao, sono una nuova iscritta! complimenti per il blog, la musica di sottofondo da un tocco in più (a proposito, come si fa a metterla?).
    Io ho letto questo libro ancora prima che la casa editrice decidesse di interrompere la pubblicazione della saga (mi spezzò il cuore) e, in seguito, di ripubblicarla con un'altra veste grafica, e mi era piaciuto moltissimo. Mi ci era voluto pochissimo, come hai detto tu, per affezionarmi alla protagonista così come a tutti i personaggi secondari. Un libro originale che sicuramente rileggerò per poter continuare la trilogia.

    Comuque se ti va di passare a dare un'occhiata al mio blog (l'ho appena aperto quindi non c'è moltissimo, ma rimedierò presto) mi farebbe piacere: http://diariodiunafantalettrice01.blogspot.it/

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