domenica 20 maggio 2012

Recensione: Oltre la soglia

Titolo: Oltre la soglia
Autore: Tito Faraci
Editore: Piemme 
Collana: Freeway
Dati: 2011, 282 p.,rilegato
Prezzo di copertina: 15, 50 euro
Descrizione:
In un futuro non troppo lontano, un terribile virus colpisce l'umanità e tutti gli adulti diventano velocemente "adulterati", esseri votati alla violenza e alle emozioni più animalesche. Ad aggirarsi per le città ormai distrutte dall'incuria, resta solo un gruppo di ragazzi guidati da Malko, che ha visto il padre trasformarsi e uccidere la madre e la sorella. Tra topi grossi come cani, mannaie e denti sanguinolenti, Malko e Anna, la ragazza di cui è innamorato, insieme al resto del gruppo, dovranno trovare il modo per sopravvivere in un mondo ormai terribilmente mutato, dove il terrore più grande è svegliarsi e rendersi conto di essere diventati adulti ormai completamente fuori controllo. 
L'autore:
Vive e lavora a Milano. Ha scritto storie a fumetti, pubblicate in vari paesi del mondo, per personaggi come Topolino e tutta la banda Disney, Dylan Dog, Tex, Diabolik, Lupo Alberto, Spider-Man, Capitan America, Devil e Brad Barron (una sua “creazione”). Ha vinto numerosi premi, fra i quali quello per il miglior sceneggiatore a Lucca Comics, nel 2004. Per l’Einaudi, nel 2000, è uscito il volume “Topolino Noir – Storie di Tito Faraci”, in seguito ripubblicato negli Oscar Mondadori come “La nera di Topolino”. Con Alessandro Baricco, ha scritto “La vera storia di Novecento”, trasposizione disneyana del monologo teatrale “Novecento”. “Il cane Piero, avventure di un fantasma” è il primo libro di Faraci per Il Battello a Vapore.

La recensione di Miriam

Un gruppo di ragazzi rinchiusi in una stanza, in sottofondo si alternano brani degli Who, dei Clash, dei Radiohead dei Nirvana, quasi a ripercorrere la storia della musica dell’ultimo trentennio. L’atmosfera dovrebbe essere rilassata, invece la tensione è palpabile. La porta potrebbe aprirsi da un momento all’altro e se ciò accadesse, a entrare non sarebbe un genitore disturbato dal volume alto, ma un mostro determinato a uccidere: un adulterato.
Eh sì, perché le note che riecheggiano tra le pareti sono retaggio di un mondo che non esiste più.
Uno strano virus ha colpito la popolazione trasformando gli adulti in esseri folli animati da una violenza inaudita che li spinge a distruggere tutto e ad ammazzare senza pietà chiunque capiti a tiro.
Gli adolescenti rintanati in camera sono i sopravvissuti a questa epidemia. La loro esistenza ridotta a un’incessante fuga tra i resti di una Milano ormai irriconoscibile.
Ma cosa è accaduto davvero? Perché gli adulti improvvisamente  sono diventati dei mostri? E soprattutto cosa ne sarà dei ragazzi? Diventeranno anch’essi adulterati non appena varcheranno la soglia della loro adolescenza?
Tito Faraci ci proietta così in un futuro distopico dalle tinte horror che sin da subito inquieta per la sua plausibilità.
L’idea di un virus in grado di scatenare una psicosi di massa, in effetti, suona abbastanza futuribile, sicuramente quanto basta per provocare al lettore qualche brivido lungo la schiena. La sensazione di realismo che serpeggia tra le maglie di questa trama apparentemente folle è rafforzata inoltre dalla credibilità con cui l’autore ricostruisce le vicende narrate.
La storia, interamente raccontata al presente, si dispiega in un’alternanza di capitoli che ripercorrono le personali esperienze dei dodici ragazzi sopravvissuti, e capitoli che, attraverso i post di un blog, ricostruiscono una cronaca in tempo reale della fine del mondo.
Man mano che i post si diradano e i contatti telematici vanno scemando, una serie di flashback ci mostra come i protagonisti hanno vissuto l’impatto con il terribile cambiamento e come sono riusciti a mettersi in salvo fino a ritrovarsi insieme.
Con rapide pennellate, l’autore riesce a tratteggiare dodici ritratti efficaci al punto di farci affezionare ai rispettivi personaggi. Tra tutti sicuramente spiccano quello di Jaco, il ragazzo più grande della compagnia, quello di Sarah (la ragazza numero cinque) il cui passato è così drammatico da crearci qualche difficoltà nello stabilire quale e cosa sia il vero orrore, e quello di Ray, protagonista nell’ombra. È quest’ultimo l’autore del blog che imperterrito continua a informare i sani ancora in vita invitandoli a tenere duro.
Lo stile narrativo, quasi sincopato, accresce la tensione già alimentata dalle descrizioni crude e dalla netta percezione di un pericolo sempre in agguato spingendoci senza sosta verso l’ultima pagina.
Il maggior punto di forza di questo libro, tuttavia, è da rintracciarsi nell’originalità che lo caratterizza. Oltre la soglia,  è un romanzo distopico, è un horror ma lo si può definire anche un romanzo di formazione. Lungi dall’essere una storia destinata al puro intrattenimento (obiettivo che peraltro centra in pieno), veicola un interessante messaggio di sottofondo.
Il virus di cui si parla  e la conseguente battaglia messa in atto per fronteggiarlo, infatti, simboleggiano il delicato momento che contrassegna il passaggio dall’adolescenza alla maturità. Utilizzando lo stesso linguaggio dei giovani, compenetrandosi nel loro mondo e nella loro psicologia, Faraci riesce a dar voce, in modo davvero innovativo, alla paura che chiunque prova nel lasciarsi alle spalle l’infanzia per spingersi oltre la soglia dell’età adulta.











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