Titolo: Oltre la soglia
Autore: Tito Faraci
Editore: Piemme
Collana: Freeway
Dati: 2011, 282 p.,rilegato
Prezzo di copertina: 15, 50 euro
Descrizione:
In un futuro non troppo lontano, un terribile
virus colpisce l'umanità e tutti gli adulti diventano velocemente
"adulterati", esseri votati alla violenza e alle emozioni più
animalesche. Ad aggirarsi per le città ormai distrutte dall'incuria,
resta solo un gruppo di ragazzi guidati da Malko, che ha visto il padre
trasformarsi e uccidere la madre e la sorella. Tra topi grossi come
cani, mannaie e denti sanguinolenti, Malko e Anna, la ragazza di cui è
innamorato, insieme al resto del gruppo, dovranno trovare il modo per
sopravvivere in un mondo ormai terribilmente mutato, dove il terrore più
grande è svegliarsi e rendersi conto di essere diventati adulti ormai
completamente fuori controllo.
L'autore:
Vive e lavora a Milano. Ha scritto storie a fumetti, pubblicate in vari
paesi del mondo, per personaggi come Topolino e tutta la banda Disney,
Dylan Dog, Tex, Diabolik, Lupo Alberto, Spider-Man, Capitan America,
Devil e Brad Barron (una sua “creazione”). Ha vinto numerosi premi, fra i
quali quello per il miglior sceneggiatore a Lucca Comics, nel 2004. Per
l’Einaudi, nel 2000, è uscito il volume “Topolino Noir – Storie di Tito
Faraci”, in seguito ripubblicato negli Oscar Mondadori come “La nera di
Topolino”. Con Alessandro Baricco, ha scritto “La vera storia di
Novecento”, trasposizione disneyana del monologo teatrale “Novecento”.
“Il cane Piero, avventure di un fantasma” è il primo libro di Faraci per
Il Battello a Vapore.
La recensione di Miriam
Un gruppo di ragazzi rinchiusi in una stanza, in sottofondo
si alternano brani degli Who, dei Clash, dei Radiohead dei Nirvana, quasi
a ripercorrere la storia della musica dell’ultimo trentennio. L’atmosfera
dovrebbe essere rilassata, invece la tensione è palpabile. La porta potrebbe
aprirsi da un momento all’altro e se ciò accadesse, a entrare non sarebbe un
genitore disturbato dal volume alto, ma un mostro determinato a uccidere: un adulterato.
Eh sì, perché le note che riecheggiano tra le pareti sono
retaggio di un mondo che non esiste più.
Uno strano virus ha colpito la popolazione trasformando gli
adulti in esseri folli animati da una violenza inaudita che li spinge a
distruggere tutto e ad ammazzare senza pietà chiunque capiti a tiro.
Gli adolescenti rintanati in camera sono i sopravvissuti a
questa epidemia. La loro esistenza ridotta a un’incessante fuga tra i resti di
una Milano ormai irriconoscibile.
Ma cosa è accaduto davvero? Perché gli adulti
improvvisamente sono diventati dei
mostri? E soprattutto cosa ne sarà dei ragazzi? Diventeranno anch’essi adulterati non appena varcheranno la
soglia della loro adolescenza?
Tito Faraci ci proietta così in un futuro distopico dalle
tinte horror che sin da subito inquieta per la sua plausibilità.
L’idea di un virus in grado di scatenare una psicosi di
massa, in effetti, suona abbastanza futuribile, sicuramente quanto basta per
provocare al lettore qualche brivido lungo la schiena. La sensazione di
realismo che serpeggia tra le maglie di questa trama apparentemente folle è
rafforzata inoltre dalla credibilità con cui l’autore ricostruisce le vicende
narrate.
La storia, interamente raccontata al presente, si dispiega in
un’alternanza di capitoli che ripercorrono le personali esperienze dei dodici
ragazzi sopravvissuti, e capitoli che, attraverso i post di un blog,
ricostruiscono una cronaca in tempo reale della fine del mondo.
Man mano che i post si diradano e i contatti telematici
vanno scemando, una serie di flashback ci mostra come i protagonisti hanno
vissuto l’impatto con il terribile cambiamento e come sono riusciti a mettersi
in salvo fino a ritrovarsi insieme.
Con rapide pennellate, l’autore riesce a tratteggiare dodici
ritratti efficaci al punto di farci affezionare ai rispettivi personaggi. Tra
tutti sicuramente spiccano quello di Jaco, il ragazzo più grande della
compagnia, quello di Sarah (la ragazza numero cinque) il cui passato è così
drammatico da crearci qualche difficoltà nello stabilire quale e cosa sia il
vero orrore, e quello di Ray, protagonista nell’ombra. È quest’ultimo l’autore
del blog che imperterrito continua a informare i sani ancora in vita
invitandoli a tenere duro.
Lo stile narrativo, quasi sincopato, accresce la tensione
già alimentata dalle descrizioni crude e dalla netta percezione di un pericolo
sempre in agguato spingendoci senza sosta verso l’ultima pagina.
Il maggior punto di forza di questo libro, tuttavia, è da
rintracciarsi nell’originalità che lo caratterizza. Oltre la soglia, è un
romanzo distopico, è un horror ma lo si può definire anche un romanzo di
formazione. Lungi dall’essere una storia destinata al puro intrattenimento
(obiettivo che peraltro centra in pieno), veicola un interessante messaggio di
sottofondo.
Il virus di cui si parla
e la conseguente battaglia messa in atto per fronteggiarlo, infatti,
simboleggiano il delicato momento che contrassegna il passaggio
dall’adolescenza alla maturità. Utilizzando lo stesso linguaggio dei giovani,
compenetrandosi nel loro mondo e nella loro psicologia, Faraci riesce a dar
voce, in modo davvero innovativo, alla paura che chiunque prova nel lasciarsi
alle spalle l’infanzia per spingersi oltre la soglia dell’età adulta.
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