martedì 23 maggio 2017

Recensione: Mistero siciliano

Titolo: Mistero siciliano
Autore: Mario Giordano
Editore: Newton Compton
Pagine: 320
Prezzo eBook: 4,99
Prezzo cartaceo: 10,00

Descrizione:
Vista mare. Sole. Riposo. E buon vino con cui stordirsi fino allo svenimento definitivo. Questo cerca la zia Poldi quando si trasferisce da Monaco di Baviera a Torre Archirafi, in Sicilia. Ma non ha fatto i conti con la famiglia del suo defunto marito, che non ha alcuna intenzione di lasciarla alla propria solitudine, né con un evento imprevisto che accende inaspettatamente il suo interesse: Valentino, un ragazzo che spesso la aiuta in casa, sparisce all’improvviso. Figlia di un commissario di polizia, Poldi capisce, grazie al suo infallibile intuito, che Valentino non si è semplicemente allontanato. Deve essergli successo qualcosa. Da sola, Poldi decide di intraprendere una vera e propria indagine. Seguendo tracce e indizi e guidata dal suo eccezionale istinto, si mette alla ricerca del ragazzo, ed è proprio lei a scoprirne, sulla spiaggia, il corpo senza vita. Ma a quel punto il caso si complica, perché sulla scena compare il commissario Vito Montana, poco propenso ad avere tra i piedi una Miss Marple tedesca, per giunta affascinante. Eppure dovrà ben presto ricredersi: perché Poldi diventerà un personaggio chiave per l’evolversi delle indagini.

La recensione di Miriam: 
Un panorama mozzafiato e una bottiglia di vino sono tutto ciò che la zia Poldi – al secolo Isolde Oberreiter – desidera per morire. No, non medita il suicidio, ma a sessant’anni, rimasta vedova, si sente forse un po’ svuotata, pronta a tirare i remi in barca e attendere nell’ozio l’appuntamento con l’oscura signora. Dopo aver trascorso una vita a Monaco di Baviera, decide di spendere in Sicilia, patria del defunto consorte, gli anni che le restano, giacché nessun altro posto al mondo potrebbe soddisfare meglio le sue esigenze. È così che acquista una bellissima casa a Torre Archirafi e si ritira in solitudine… o meglio ci prova perché i parenti di suo marito Peppe sono tutti lì e le ronzano continuamente intorno.
Non è questo tuttavia a scompaginare i suoi piani. La svolta si ha quando Valentino Candela, un ventenne che la aiuta con le piccole riparazioni domestiche viene ritrovato morto sulla spiaggia, il bel volto sfigurato da colpi di lupara. Il delitto risveglia nella vecchia zia l’istinto investigativo ereditato dal padre, commissario, e d’improvviso l’indolenza svanisce. Attendere la propria morte scrutando il mare e ubriacandosi non le sembra più così urgente. Certo, lo farà ma non prima di aver scoperto chi ha ammazzato Valentino e perché. D’altronde, se non ci pensa lei, il caso rischia di rimanere irrisolto, poiché i carabinieri e i poliziotti accorsi sul luogo del delitto non le sembrano sufficientemente preparati e motivati, anche se… il commissario Vito Montana le pare meritevole a prescindere. Fisico prestante a dispetto dell’età avanzata e occhi chiari più belli del mare, davvero un uomo affascinante, nonostante l’abito sempre sgualcito.
Un colpo di fulmine a sessant’anni? Si direbbe proprio di sì perché a zia Poldi il commissario piace da impazzire e, sebbene inconsapevolmente, le serve su un piatto d’argento una seconda buona motivazione per calarsi nei panni di una provetta investigatrice. Quale migliore occasione per restare in contatto con lui?
Mistero siciliano è un giallo che travolge con l’energia di un ciclone e sin da subito colpisce per la sua originalità. Il plot è quello tipico del romanzo poliziesco, segue lo schema tradizionale della scoperta di un cadavere e successive indagini, ma a renderlo unico nel suo genere sono i personaggi, a cominciare dalla zia Poldi che, di sicuro, si avvale di metodi investigativi anticonvenzionali.
In barba alla depressione che sembra caratterizzarla nell’incipit, questa donna si rivela vitale, moderna spregiudicata, giovane nell’anima più di una ragazzina. L’eccentricità la caratterizza dentro e fuori, tanto che non può passare inosservata.  Ex costumista, veste in modo stravagante, indossa caffetani dai colori sgargianti e fantasie improbabili, si ostina a calzare sandali in qualsiasi stagione, perché in Sicilia non si possono costringere i piedi in scarpe chiuse, e sfoggia sempre una parrucca corvina. Se a questo si aggiunge che il più delle volte è alticcia, giacché beve come una spugna, è facile immaginare che la sua condotta possa essere bizzarra al pari dell’aspetto.
Nonostante il tema di fondo sia drammatico, trattandosi di una storia incentrata su un omicidio, la lettura è un autentico spasso. Seguire la Poldi nelle sue investigazioni è una vera avventura, lei non rispecchia lo standard, non si cura delle regole e non conosce la paura, sicché si infiltra, tende trappole ai sospetti, osa di tutto, mettendosi in gioco fino alla fine.
Il rapporto che si instaura con Montana è un mix di amore e odio che sprizza scintille quanto l’Etna. Il commissario non è immune al fascino della zia, tanto che lo vedremo con lei protagonista di qualche scena bollente, ma allo stesso tempo la percepisce come un intralcio al suo lavoro, una scheggia impazzita che rischia di compromettere l’esito delle indagini ufficiali.
Va detto che lo stesso Montana è un poliziotto abbastanza sopra le righe. Di origini siciliane, dopo anni di onorata carriera al Nord ha avuto l’infelice idea di denunciare degli intoccabili per corruzione e la bravata gli è costata un trasferimento a casa, che vale come punizione. Agli occhi di tutti è il commissario fallito, quello cacciato dalla città, forse perché incapace, e rispedito in un triste paesino di provincia. Risolvere il caso potrebbe rappresentare per lui un’occasione di riscatto, ma se la detective bavarese si dimostrasse più abile, si brucerebbe anche l’ultima chance. Per questo fra i due si genera un braccio di ferro che oscillerà fra scontro aperto e segreta complicità.
Altro tocco caratterizzante e ammaliante è rappresentato dall’ambientazione che qui si erge a protagonista. La Sicilia in questo libro non è solo un meraviglioso paesaggio di sottofondo, ma è un personaggio fra i personaggi, vivo, vibrante, ricco di fascino. Attraverso la sua trama fitta di mistero, l’autore tratteggia con efficacia gli odori, i colori, i sapori di questa terra e nel contempo ci racconta la sicilianità, scevra dai soliti luoghi comuni. Del resto, quando si scopre il cadavere di Valentino, il pensiero di tutti corre subito al solito delitto di mafia, mentre la verità abilmente svelata da Poldi, finirà per sorprenderci anche da questo punto di vista, indirizzandoci su un sentiero nuovo e dallo sbocco imprevedibile.  







    

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