Titolo: Mistero siciliano
Autore: Mario Giordano
Editore: Newton Compton
Pagine: 320
Prezzo eBook: 4,99
Prezzo cartaceo: 10,00
Descrizione:
Vista mare. Sole. Riposo. E buon vino con cui stordirsi fino
allo svenimento definitivo. Questo cerca la zia Poldi quando si trasferisce da
Monaco di Baviera a Torre Archirafi, in Sicilia. Ma non ha fatto i conti con la
famiglia del suo defunto marito, che non ha alcuna intenzione di lasciarla alla
propria solitudine, né con un evento imprevisto che accende inaspettatamente il
suo interesse: Valentino, un ragazzo che spesso la aiuta in casa, sparisce all’improvviso.
Figlia di un commissario di polizia, Poldi capisce, grazie al suo infallibile
intuito, che Valentino non si è semplicemente allontanato. Deve essergli
successo qualcosa. Da sola, Poldi decide di intraprendere una vera e propria
indagine. Seguendo tracce e indizi e guidata dal suo eccezionale istinto, si
mette alla ricerca del ragazzo, ed è proprio lei a scoprirne, sulla spiaggia,
il corpo senza vita. Ma a quel punto il caso si complica, perché sulla scena
compare il commissario Vito Montana, poco propenso ad avere tra i piedi una
Miss Marple tedesca, per giunta affascinante. Eppure dovrà ben presto
ricredersi: perché Poldi diventerà un personaggio chiave per l’evolversi delle
indagini.
La recensione di Miriam:
Un panorama mozzafiato e una bottiglia di vino sono tutto
ciò che la zia Poldi – al secolo Isolde Oberreiter – desidera per morire. No,
non medita il suicidio, ma a sessant’anni, rimasta vedova, si sente forse un po’
svuotata, pronta a tirare i remi in barca e attendere nell’ozio l’appuntamento
con l’oscura signora. Dopo aver trascorso una vita a Monaco di Baviera, decide
di spendere in Sicilia, patria del defunto consorte, gli anni che le restano,
giacché nessun altro posto al mondo potrebbe soddisfare meglio le sue esigenze.
È così che acquista una bellissima casa a Torre Archirafi e si ritira in
solitudine… o meglio ci prova perché i parenti di suo marito Peppe sono tutti
lì e le ronzano continuamente intorno.
Non è questo tuttavia a scompaginare i suoi piani. La svolta
si ha quando Valentino Candela, un ventenne che la aiuta con le piccole
riparazioni domestiche viene ritrovato morto sulla spiaggia, il bel volto
sfigurato da colpi di lupara. Il delitto risveglia nella vecchia zia l’istinto
investigativo ereditato dal padre, commissario, e d’improvviso l’indolenza
svanisce. Attendere la propria morte scrutando il mare e ubriacandosi non le
sembra più così urgente. Certo, lo farà ma non prima di aver scoperto chi ha
ammazzato Valentino e perché. D’altronde, se non ci pensa lei, il caso rischia
di rimanere irrisolto, poiché i carabinieri e i poliziotti accorsi sul luogo
del delitto non le sembrano sufficientemente preparati e motivati, anche se… il
commissario Vito Montana le pare meritevole a prescindere. Fisico prestante a
dispetto dell’età avanzata e occhi chiari più belli del mare, davvero un uomo
affascinante, nonostante l’abito sempre sgualcito.
Un colpo di fulmine a sessant’anni? Si direbbe proprio di sì
perché a zia Poldi il commissario piace da impazzire e, sebbene inconsapevolmente,
le serve su un piatto d’argento una seconda buona motivazione per calarsi nei
panni di una provetta investigatrice. Quale migliore occasione per restare in
contatto con lui?
Mistero siciliano
è un giallo che travolge con l’energia di un ciclone e sin da subito colpisce
per la sua originalità. Il plot è quello tipico del romanzo poliziesco, segue lo
schema tradizionale della scoperta di un cadavere e successive indagini, ma a
renderlo unico nel suo genere sono i personaggi, a cominciare dalla zia Poldi
che, di sicuro, si avvale di metodi investigativi anticonvenzionali.
In barba alla depressione che sembra caratterizzarla nell’incipit,
questa donna si rivela vitale, moderna spregiudicata, giovane nell’anima più di
una ragazzina. L’eccentricità la caratterizza dentro e fuori, tanto che non può
passare inosservata. Ex costumista,
veste in modo stravagante, indossa caffetani dai colori sgargianti e fantasie
improbabili, si ostina a calzare sandali in qualsiasi stagione, perché in
Sicilia non si possono costringere i piedi in scarpe chiuse, e sfoggia sempre
una parrucca corvina. Se a questo si aggiunge che il più delle volte è
alticcia, giacché beve come una spugna, è facile immaginare che la sua condotta
possa essere bizzarra al pari dell’aspetto.
Nonostante il tema di fondo sia drammatico, trattandosi di
una storia incentrata su un omicidio, la lettura è un autentico spasso. Seguire
la Poldi nelle sue investigazioni è una vera avventura, lei non rispecchia lo
standard, non si cura delle regole e non conosce la paura, sicché si infiltra,
tende trappole ai sospetti, osa di tutto, mettendosi in gioco fino alla fine.
Il rapporto che si instaura con Montana è un mix di amore e
odio che sprizza scintille quanto l’Etna. Il commissario non è immune al
fascino della zia, tanto che lo vedremo con lei protagonista di qualche scena
bollente, ma allo stesso tempo la percepisce come un intralcio al suo lavoro,
una scheggia impazzita che rischia di compromettere l’esito delle indagini
ufficiali.
Va detto che lo stesso Montana è un poliziotto abbastanza
sopra le righe. Di origini siciliane, dopo anni di onorata carriera al Nord ha
avuto l’infelice idea di denunciare degli intoccabili per corruzione e la
bravata gli è costata un trasferimento a casa, che vale come punizione. Agli
occhi di tutti è il commissario fallito, quello cacciato dalla città, forse
perché incapace, e rispedito in un triste paesino di provincia. Risolvere il
caso potrebbe rappresentare per lui un’occasione di riscatto, ma se la detective
bavarese si dimostrasse più abile, si brucerebbe anche l’ultima chance. Per
questo fra i due si genera un braccio di ferro che oscillerà fra scontro aperto
e segreta complicità.
Altro tocco caratterizzante e ammaliante è rappresentato
dall’ambientazione che qui si erge a protagonista. La Sicilia in questo libro
non è solo un meraviglioso paesaggio di sottofondo, ma è un personaggio fra i
personaggi, vivo, vibrante, ricco di fascino. Attraverso la sua trama fitta di
mistero, l’autore tratteggia con efficacia gli odori, i colori, i sapori di
questa terra e nel contempo ci racconta la sicilianità, scevra dai soliti
luoghi comuni. Del resto, quando si scopre il cadavere di Valentino, il pensiero
di tutti corre subito al solito delitto di mafia, mentre la verità abilmente
svelata da Poldi, finirà per sorprenderci anche da questo punto di vista, indirizzandoci
su un sentiero nuovo e dallo sbocco imprevedibile.
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