venerdì 7 aprile 2017

Review Party: I guardiani dell'isola perduta di Stefano Santasiere


Buongiorno cari follower,
oggi ho il piacere di partecipare a un nuovo Review party che vede protagonista l'ultimo romanzo di Stefano SantarsiereI guardiani dell’isola perduta” (Newton Compton). Se vi affascinano i  miti, le teorie alternative sull’evoluzione della nostra specie, se avete voglia di mistero e di avventura, questo è il libro che fa per voi.

Prima di lasciarvi  alla mia recensione, vi ricordo che nel banner in alto trovate l’elenco di tutti i blog partecipanti all’iniziativa.

Titolo: I guardiani dell'isola perduta
Autore: Stefano Santarsiere
Editore: Newton Compton
Collana: Nuova Narrativa Newton
Pagine: 384
Prezzo eBook: 2,99
Prezzo cartaceo: 7,90

Descrizione:
Una scossa improvvisa giunge nella vita di Charles Fort, giornalista appassionato di misteri. Il suo amico Luca Bonanni è morto in un incidente stradale e proprio lui viene convocato dalle autorità per riconoscerne il corpo. Ma le sorprese che lo attendono non sono poche: la compagna di Bonanni, Selena, sospetta un’altra causa di morte e lo contatta per chiedergli aiuto. Ha con sé una valigia lasciata dall’uomo piena di oggetti provenienti da relitti inabissatisi nel Pacifico e che nessuno, in teoria, potrebbe aver recuperato. Le domande sono tante: cosa lega il contenuto della valigia alle ultime ricerche di Bonanni? Da cosa dipendevano i suoi timori negli ultimi giorni prima dell’incidente? E soprattutto, chi o cosa sono gli hermanos del mar che cercava lungo le coste messicane e poi nell’arcipelago delle Fiji? Per risolvere i tanti misteri, Charles Fort e Selena si spingeranno dall’altra parte del mondo, trovandosi alle soglie di una scoperta scioccante che unisce le ipotesi sull’esistenza di misteriose creature degli oceani agli affari di una spietata multinazionale...

L'autore:
Stefano Santarsiere è nato nel 1974, vive e lavora a Bologna. Ha diretto il cortometraggio Scaffale 27, aggiudicandosi il primo premio nel contest Complete Your Fiction 2012. Ha pubblicato i romanzi L’arte di Khem, Ultimi quaranta secondi della storia del mondo, e con la Newton Compton La mappa della città morta. Per saperne di più: www.santarsiere.it

La recensione di Miriam: 
Il passaggio dall’acqua alla terraferma ha segnato una tappa decisiva nell’evoluzione della nostra specie. Ma se un percorso evolutivo alternativo si fosse sviluppato anche nelle profondità marine? In tal caso creature come i tritoni potrebbero non essere il mero frutto della nostra fantasia.
Questa suggestiva ipotesi fa da sfondo al novo romanzo di Stefano Santarsiere, un thriller che corre sulla linea di confine fra scienza e fantascienza e, sulla scia di un complotto internazionale, ci trasporta nelle remote isole Fiji, laddove mito e realtà s’incontrano e si scontrano.
A guidarci dall’altra parte del mondo, ancora una volta, è Charles Fort, il giornalista responsabile del sito La voce dei dannati. Per lui non è buon periodo, giacché in seguito a un’ischemia gli hanno diagnosticato un’amnesia transitoria lacunare, ciò significa che, quando meno se lo aspetta, la sua mente subisce una sorta di blackout per cui tutti i ricordi recenti cadono nell’oblio. Si tratta di una patologia invalidante, al punto che Charles ha sospeso qualsiasi attività, tuttavia una notizia giunta dalla Calabria pone fine al suo stato di inerzia: Luca Bonanni, uno dei suoi corrispondenti più validi, è morto in un incidente d’auto. Fin qui nulla di strano, ma un campanello di allarme scatta nella sua testa quando la compagna del defunto, Selena Corelli,  gli confessa di sospettare che l’uomo sia stato assassinato e gli chiede aiuto per scoprire la verità. Il suo interesse cresce nel momento in cui la donna gli consegna una valigia contente i documenti relativi alle più recenti indagini di Bonanni, giacché il suo contenuto si rivela particolarmente interessante. Al suo interno, infatti, Charles trova degli oggetti provenienti da relitti inabissati nel Pacifico, notoriamente irrecuperabili, un video che documenta presunti avvistamenti di creature acquatiche ignote all’essere umano, e degli strani appunti che rimandano a disturbi di carattere neurologico.
Quale può essere il nesso fra questi tasselli? Come poteva Bonanni possedere oggetti umanamente irraggiungibili? Esiste davvero un legame fra queste ultime indagini e la sua morte sospetta?
Gli interrogativi sono tanti e Fort avverte l’irresistibile richiamo delle risposte che, non solo potrebbero aiutarlo  a svelare la verità sulla morte dell’amico, e a rendergli giustizia se davvero è stato ucciso, ma potrebbero fornirgli materiale ghiotto per il suo sito.
Dunque, a dispetto della memoria che fa i capricci e rischia di rendere la sua missione impossibile, il giornalista decide di recarsi con Selena nel luogo in cui il mistero ha avuto origine.
Così come ne La mappa della città morta, l’autore confeziona un  plot avventuroso e ricco di suspense in cui si inseriscono tematiche di grande attualità, in grado di provocare un certo senso di inquietudine ma anche di stimolare una serie di riflessioni interessanti.
Il giallo con cui siamo chiamati a confrontarci, attingendo a piene mani da fatti realmente accaduti e documentati, affronta il fenomeno di spiaggiamenti inspiegabili, scava negli intrighi e nelle possibili implicazioni fra la ricerca scientifica e gli interessi economici di alcune case farmaceutiche, tocca il nervo sempre scoperto del rapporto uomo-ambiente.
Mentre l’ipotesi affascinante, e per alcuni versi fiabesca, dell’esistenza di creature degli abissi a noi ignote prende forma, non possiamo che riflettere su un dato di fatto innegabile: le profondità oceaniche sono vastissime e la nostra conoscenza in proporzione è limitata.
Santarsiere si mostra abilissimo nel tenere la storia in equilibrio fra realtà e fiction, rendendo irriconoscibile la linea di demarcazione fra l’una e l’altra, il che produce un effetto perturbante che rende ancor più avvincente la lettura.
Le verità che emergono da un’avventura che si gioca a suon di enigmi e colpi di scena appaiono inquietanti quanto plausibili. Se l’esistenza di un popolo degli abissi  e del suo segreto legame con gli abitanti delle isole ha tutto il sapore del mito, l’idea che l’uomo spinto da pura sete di denaro e potere possa danneggiare la natura e metterla in pericolo, determinando anche l’estinzione di determinate specie, ci colpisce con crudo realismo.
Molto interessante è poi l’accento posto sul significato profondo e sull’importanza della memoria, che attraversa l’intera storia. Lo strano disturbo di Chrales Fort non è solo un dettaglio utile ad aggiungere un ostacolo in più alla soluzione del mistero e a stuzzicare ulteriormente la nostra curiosità, ma andando avanti assumerà un preciso significato e avrà un ruolo importate nell’evolversi della vicenda. Quel che accade nel protagonista a causa delle sue amnesie ci fornisce un piccolo assaggio di quel che potrebbe accadere all’umanità intera se la memoria storica venisse cancellata, poiché è proprio la memoria a rendere possibile il progresso, attraverso l’accumulo e la trasmissione di esperienze e conoscenze, oltre a fornire all’uomo una preziosa chiave per non ripetere gli stessi errori del passato.
Leggere questo libro è un po’ come cogliere la sfida dell’ignoto, di quello che ci circonda e che si annida dentro di noi, è aprirsi all’inverosimile non solo per stupirci ed evadere ma per riconquistare, a partire da una prospettiva nuova, un contatto più autentico e forse più consapevole con la realtà.





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