Titolo: Lost Worlds
Autore: Andrew Lane
Editore: De Agostini
Pagine: 352
Prezzo cartaceo: 9,90
Prezzo eBook: 6,99
Descrizione:
Calum Challenger, sedici anni, ha perso l’uso delle gambe nell’incidente che ha ucciso i suoi genitori. Appassionato di scienze e informatica, trascorre le giornate nel suo appartamento londinese setacciando Internet alla ricerca di notizie sui criptidi, creature leggendarie o considerate estinte. È convinto che il loro dna possa racchiudere la chiave per sconfiggere alcune rarissime malattie e, forse, ridargli la possibilità di camminare. Quando sulle montagne del Caucaso viene avvistata una creatura simile a uno yeti, chiamata Almasty, Calum si attiva immediatamente. Grazie a una squadra di amici che si offrono di partire al posto suo – e che lui può seguire a distanza tramite un super-computer – si mette sulle tracce della creatura misteriosa, deciso a raccogliere un campione del suo dna per studiarlo e proteggerlo. Ma non ha fatto i conti con la Nemor Incorporated, una potente multinazionale che opera nell’ombra e vuole impossessarsi dei segreti dell’Almasty per scopi molto meno nobili. ,Inizia così una rocambolesca missione in un territorio pieno di insidie, dove niente e nessuno è come sembra…
La recensione di Miriam:
Il computer è un potentissimo
mezzo di comunicazione, può dilatare i confini di una stanza e connetterci col
mondo. Nel caso di Calum Challenger è questo è anche molto di più, in effetti
il suo PC rappresenta l’unico “vero” legame con l’esterno, nonché la sua sola
compagnia e il mezzo in cui sono riposte tutte le sue speranze di
riappropriarsi, in parte, di ciò che ha perduto. Rimasto orfano a soli
quattrodici anni, Calum ha perso l’uso delle gambe nello stesso incidente
automobilistico che ha causato la morte dei genitori. Non ha parenti, se non
una prozia che è stata nominata sua tutrice insieme alla professoressa
Livingtstone, una cara amica di famiglia che però vive in America. Il ragazzo
vive di fatto solo in una casa londinese che ha trasformato nel suo microcosmo
speciale. Incapace di accettare il suo handicap e di muoversi su una sedia a
rotelle, Calum ha fatto disseminare l’appartamento di maniglioni ancorati al
soffitto, dei quali si serve per muoversi, e si è circondato di computer e
apparecchiature sofisticate, grazie alle quali svolge ricerche che sono anche
la sua ragione di vita. Mondi perduti
è il nome del suo sito web specializzato in criptidi, ovvero specie estinte o
dalla dubbia esistenza. Avete presente lo yeti, il chuppacabra, il mostro di
Lochness? È di
simili creature, oltre che di dinosauri e razze umane scomparse, che Calum si
occupa. Ha ereditato la passione per la ricerca dal padre, a cui l’ha trasmessa
il bisnonno, il noto professor Challenger, protagonista di diversi libri di
Cona Doyle, cui l’autore ha voluto fare un omaggio (i legami con la produzione
del noto scrittore, in ogni caso, si fermano qui).
La motivazione del provetto
criptozoologo, tuttavia, va oltre il puro interesse scientifico, in realtà egli
spera che il ritrovamento di esemplari appartenenti a specie estinte o ritenute
mero frutto di fantasia e lo studio del loro DNA possa condurre alla scoperta
di nuove cure per le malattie e gli handicap che affliggono il genere umano,
compresa la paralisi. In definitiva, Calum spera di poter riottenere l’uso
delle gambe, un giorno, grazie a una creatura
perduta.
Utopia? Forse. Certo è che
quando il ragazzo si imbatte in rete nella foto di un presunto Almasty,
scattata nelle montagne del Caucaso, inizia a credere di poter trasformare il
suo sogno in realtà.
Gli Almasty sarebbero appunto
degli ominidi, diretti discendenti dell’uomo di Neanderthal, probabilmente
sfuggiti alla completa estinzione.
La foto sembra essere
autentica, ma per avere certezze bisognerebbe organizzare una spedizione sul
posto. Un’impresa quasi impossibile per Calum, giacché non ha libertà di
movimento, ma il destino pare tendergli una mano. Di lì a poco, infatti, in
modi del tutto bizzarri e inattesi, due ragazzi piovono nel suo appartamento:
Geco vi cade letteralmente dentro attraverso un lucernario, mentre sta facendo free running, Tara si introduce nel
suo sito web nel tentativo di hackerarlo, dal sito alal casa vera e propria il
passo è breve.
A dispetto del primo
approccio, non proprio amichevole, i tre (peraltro coetanei) fanno rapidamente amicizia.
Calum espone il suo progetto e scopre di aver trovato due possibili candidati
per la missione. Geco e Tara non credono ciecamente nell’esistenza degli
Almasty né nella bontà delle teorie del piccolo Challenger ma, sebbene per
motivi diversi, hanno urgenza di allontanarsi da Londra. Entrambi sono finiti
nel mirino di gente poco raccomandabile: Geco è ricercato da due malviventi che,
sfruttando le sue peculiari abilità di free runner, vorrebbero assoldarlo come
ladro, mentre Tara è perseguitata dalla Nemor Incorporated, una grossa società
dagli scopi oscuri particolarmente interessata alle sue abilità informatiche.
Insomma, la ricerca
dell’Alamsty può essere la giusta occasione per tagliare la corda.
Sarà così che la spedizione
prenderà forma. Grazie anche all’aiuto della professoressa Livingstone, Calum
riuscirà a comporre una squadra completa: a Geco e Tara si aggiungerà Natalie,
la figlia adolescente della tutrice, e Rino, una sorta di agente segreto
specializzato nella liberazione di ostaggi, nonché unico adulto del gruppo.
Comincia così un’avventura
rocambolesca che ci porterà al confine fra Asia ed Europa, nella Georgia, sulle
tracce di una creatura leggendaria.
La trama è sicuramente
avvincente, l’idea alla base affascinante, lo stile di scrittura di Andrew Lane
semplice ma coinvolgente al punto giusto. Tutto ciò contribuisce a tenere alta
la soglia di attenzione e a far sì che ci si appassioni alla storia.
Unico neo, dal mio punto di
vista, è la scarsa credibilità, legata all’età dei personaggi. Benché l’autore
introduca la figura di un adulto che dà una mano alla causa, pur rimanendo
dietro le quinte, affida un amissione molto complessa, che richiede grandi
conoscenze, possesso di attrezzatura costosa e sofisticata, oltre che di
permessi speciali, a un gruppo di ragazzini.
Anche se si tratta di ragazzini
molto particolari e, per certi versi, super dotati, non sembra verosimile che
possano compiano un’impresa del genere alla loro età. Del resto, il modo di
orchestrare, ragionare, condurre la spedizione, anche a distanza, di Calum è
quello di un adulto.
In alcuni momenti ho
percepito l’età dei protagonisti come
una forzatura, o una nota stonata, la mia impressione dall’inizio alla
fine è stata quella di vedere un gruppo di piccoli recitare nel ruolo di
adulti, un aspetto che ha limitato parecchio la mia capacità di sospendere
l’incredulità e lasciarmi coinvolgere fino in fondo dall’avventura.
Ho trovato un po’ deludente
anche il finale che, pur non essendo del tutto sospeso, lascia diverse domande
senza risposta e soprattutto appare affrettato. Trattandosi del primo capitolo
di una serie, tuttavia, nulla esclude che l’autore possa correggere il tiro nei
libri successivi. Di certo riesce benissimo nell’intento di suscitare interesse
per il sequel giacché nelle ultime pagine accenna a una nuova creatura
misteriosa cui il gruppetto di giovani investigatori si appresta a dare la caccia.
Di chi o casa si tratterà? Ammetto che sono curiosa di scoprirlo.
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