Recensione: Ross Poldark
Titolo: Ross Poldark
Autore: Winston Graham
Editore: Sonzogno
Pagine: 432
Prezzo cartaceo: 18,50
Prezzo eBook: 9,99
Descrizione:
Cornovaglia, 1783. Ross Poldark, figlio di un piccolo possidente morto da poco, torna a casa, esausto e provato, dopo aver combattuto per l’esercito inglese nella Rivoluzione americana. Ora è un uomo maturo, non più l’avventato ed estroverso ragazzo che aveva dovuto abbandonare l’Inghilterra per problemi con la legge. Desidera soltanto lasciarsi il passato alle spalle e riabbracciare la sua promessa sposa, la bella Elizabeth. La sera stessa del suo arrivo, però, scopre che, anche a causa di voci che lo davano per morto, la donna sta per convolare a nozze con un altro uomo. Non solo: Nampara, la casa avita, si trova in uno stato di abbandono, cui ha contribuito anche una coppia di vecchi servi, fedeli ma ubriaconi. Devastato dalla perdita del suo grande amore, Ross decide di rimettere in sesto Nampara e di concentrarsi sugli affari che il padre ha lasciato andare a rotoli, tornando a coltivare le terre e lanciandosi nell’apertura di una nuova miniera. Viene aiutato dall’affezionata cugina Verity, dai due servi e da Demelza, una rozza ma viva; ce ragazzina che ha salvato da un pestaggio e che, impietosito, ha preso a lavorare con sé come sguattera. Nella terra ventosa di Cornovaglia – aspra quanto la vita dei suoi minatori, percorsa dai fremiti di nuove sette religiose e afflitta da contrasti sociali – si intrecciano i destini dei membri della famiglia Poldark, primo fra tutti il forte e affascinante Ross, ma anche della gentile Verity, di Elizabeth, tormentata da segrete preoccupazioni, e di Demelza che, diventata una bellissima donna, è determinata a conquistare il cuore dell’uomo che le ha cambiato la vita.
L'autore:
Winston Graham (1908-2003), nato a Manchester e trasferitosi a diciassette anni a Perranporth in Cornovaglia, è stato un noto e prolifico romanziere inglese, famoso principalmente per la saga Poldark e per il thriller Marnie, portato sul grande schermo da Alfred Hitchcock. Questo è il primo dei dodici romanzi della fortunata serie ambientata tra il 1783 e il 1820, che con 40 edizioni internazionali e milioni di copie vendute rappresenta un vero e proprio classico tra i romanzi storici. La saga ha avuto due adattamenti televisivi di straordinario successo, entrambi prodotti dalla BBC: la prima volta nel 1975, con una serie tv trasmessa anche in Italia; la seconda nel 2015. Questa è la prima traduzione integrale pubblicata in Italia.
La recensione di Miriam:
Ross Poldark
è il primo romanzo della fortunata serie firmata da Winston Graham e che ha ispirato
ben due adattamenti televisivi (il primo nel 1975, il più recente nel 2015).
Siamo nel 1783. Il giovane
Ross Poldark torna a casa, in Cornovaglia,
dopo aver combattuto nella rivoluzione Americana. Il suo cuore palpita
al pensiero di riabbracciare i propri cari e, soprattutto, l’amata Elisabeth
ma, giunto a destinazione, trova più di una brutta sorpresa ad attenderlo. Suo
padre Joshua è morto, mentre la donna amata sta per sposare suo cugino Francis.
Tutto ciò che c’era stato fra loro, tutte
le promesse che si erano scambiati non hanno retto a due anni di
lontananza.
A Ross non resta che la
vecchia casa paterna a Nampara, ormai ridotta a un rudere infestato dai
parassiti e occupato solo da una coppia di servitori ubriaconi: Jud e Prudie.
Appare subito chiaro che il
tempo della guerra ha spazzato via anche le certezze che il giovane Poldark si
illudeva di poter ritrovare; la vita che credeva di riprendere, in realtà, non
esiste più. Tutto è cambiato, perciò è ora di ricominciare a partire da zero.
Inizia così il primo volume
di una saga che si articola in ben dodici volumi. In questo primo libro che
abbraccia un arco di quattro anni (dal 1783 al 1787), seguiamo Ross in quello
che può essere, appunto, considerato l’inizio di una nuova vita.
Sebbene devastato nell’anima
dalle brutte esperienze vissute in guerra e dalla delusione d’amore che non
riesce a metabolizzare, l’uomo ci colpisce subito per la sua positività, per
l’intraprendenza e la bontà d’animo, in contrasto con l’aspetto austero e i
modi burberi. Giunto a Nampara non esita a strigliare in malo modo i due
servitori che hanno mandato la tenuta in malora ma, come un buon padre di
famiglia, li perdona e li sprona a ricostruire. Ross si rimbocca le maniche e
si dà da fare con loro e, quando si pone alla ricerca di nuove braccia che
contribuiscano alla causa, non perde occasione per aiutare i più bisognosi. Sono
i giovani in difficoltà, i più umili, i più poveri quelli che Poldark pone al
suo servizio, come Jim Carter, che per far fronte alle difficoltà economiche si
vede costretto a cacciare di frodo, e la piccola Demelza Carne. Sarà proprio
questa ragazzina di soli tredici anni a segnare una svolta importante nella seconda vita di Ross. L’uomo la raccoglie
letteralmente dalla strada, al pari di un cucciolo randagio. La salva da un
pestaggio e si offre di riaccompagnarla a casa, ma quando la ragazzina gli
mostra le cicatrici sulla schiena e gli
racconta delle violenze che subisce dal padre, lui non ha il coraggio di
abbandonarla al suo destino. La prende con sé, affrontando l’ira del signor
Carne e sfidando la mentalità bigotta del suo tempo.
Demelza, con la sua
esuberanza e la sua giovinezza, giungerà a Nampara come un raggio di sole e
pian piano riuscirà a scaldere anche il cuore del suo padrone e a curargli le
ferite dell’anima.
Intorno a Ross, indiscusso
protagonista, gravitano molti personaggi che l’autore tratteggia con abilità,
al punto che ci si affeziona a loro e ci si appassiona alle varie vicende che
li coinvolgono. A parte quelli già citati, conosceremo più da vicino Elisabeth,
assisteremo al suo matrimonio e scopriremo i segreti che si celano nella sua
vita coniugale all’apparenza perfetta; conosceremo Verity, la cugina di Ross,
nonché sua grande amica, e saremo partecipi della sua sfortunata storia d’amore
con il capitano Blamey; ma anche l’anziana quanto arzilla zia Agatha, l’austero
zio Charles, l’ambiguo Francis.
Quella che si delinea è una
saga familiare in cui storie e personaggi si intrecciano dando vita a un plot
ricchissimo di avvenimenti.
A far da sfondo sono i
suggestivi paesaggi della Cornovaglia – con le sue scogliere, il mare impetuoso, la campagna
brulla e le sue numerose miniere –, mentre gli avvenimenti si inseriscono in un contesto
storico e sociale delineato con cura. Winston Graham ci consente di
familiarizzare con gli usi e i costumi e ci fa entrare nello spirito
dell’epoca, descrivendo la vita di tutti i giorni e mettendo a confronto anche
due ceti diversi: da un lato i ricchi – rappresentati da un ramo della famiglia Poldark e dal
suo entourage di uomini d’affari – che sguazzano nel lusso e non esitano a sperperare i soldi,
dedicandosi al gioco d’azzardo o all’alcol; dall’altro i poveri, rappresentati
dagli uomini che lavorano in miniera o nei campi – che lottano per l sopravvivenza e, a volte,
delinquono per necessità.
Ross si colloca quasi nel
mezzo, essendo un ricco impoverito, un uomo che ha perso tutto, anche se si
dimostrerà capace di un’incredibile risalita.
Benché il ritmo narrativo sia
lento e l’autore prediliga una struttura lineare, rinunciando a misteri e colpi
di scena, la lettura risulta molto avvincente e scorre rapida senza annoiare
mai.
Particolarmente consigliato a
chi ama le saghe storiche.
Mi ispira tantissimo dal primo momento che l'ho visto - oltretutto poi le sue atmosfere mi ricordano "Orgoglio e Pregiudizio".
RispondiEliminaSì, è molto bello. Se ti piace il genere, non ti deluderà.
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