giovedì 10 dicembre 2015

Recensione: Nephilim. Ribellione all'Inferno

Titolo: Nephilim – Ribellione all’Inferno
Autore: Valerio La Martire
Serie: Nephilim (#2)
Genere: urban fantasy
Editore: Armando Curcio 
Pagine: 366
Prezzo: 12,90
Disponibile anche in ebook



Descrizione: 
La bocca dell’Inferno si è aperta nella baia di New York. E la posta in gioco non è mai stata così alta. Alexander, Emily e Valerie devono affrontare una crisi che potrebbe travolgerli tutti.
 Gli Eterni stanno incatenando i Nephilim al loro controllo, in un gioco di potere nel quale nemmeno gli Stregoni rimarranno neutrali.
Mentre il mondo si avvicina alla rivoluzione, Ryan ha un solo pensiero: riportare indietro Jonathan.
Il secondo volume della saga dei Nephilim penetra nei gironi dell’Inferno, è venuto il momento di superare ogni limite umano.

L'autore: 
Valerio la Martire è nato a Roma il 5 novembre 1981, con due settimane di ritardo. Ha recuperato il tempo perduto mettendosi a scrivere a dodici anni.
Visto che le sue giornate durano 42 ore ha lavorato come barman, commesso, operatore di call centre, animatore turistico e baby sitter. È stato volontario per Greenpeace e per non farsi mancare nulla ha lavorato anche con l’Unhcr e Medici Senza Frontiere.
Tra le sue pubblicazioni, I ragazzi geisha (Ed. Libreria Croce, 2009), libro sulla prostituzione maschile; Stranizza (Bakemono Lab. 2013), storia d’amore omosessuale nella provincia siciliana; Nopperaboo! (Bakemono Lab. 2013), favola per bambini ambientata in Giappone.
Nephilim è la sua prima trilogia urban fantasy.

La recensione di Miriam:
Secondo capitolo della Nephilim Saga, Ribellione all’Inferno riprende la storia dal punto in cui si era interrotta. Se nel primo volume eravamo rimasti letteralmente sull’orlo di un baratro ad assistere impotenti alla caduta di Jonathan, adesso ci ritroviamo sul fondo per vederlo muovere i suoi primi passi all’Inferno.
Tenendo fede alla sua innata bontà, il celestiale non si smentisce nemmeno fra i dannati. Resosi conto delle sofferenze e  della terribile situazione in cui versano le anime dei dannati, decide di porsi alla ricerca di Lucifero per convincerlo a migliorare le loro condizioni, giacché non c’è colpa che non possa essere redenta.
Nel frattempo, in superficie, Ryan, Emily e Alexander fanno squadra per trovare un modo di scendere negli inferi a riprendere Jonathan, mentre Val/Valery fa i conti con Adam, il capo degli Eterni, contrariato per la ripresa delle ostilità fra Infernali e Celestiali  e determinato a riportare tutti nei propri ranghi. 
La storia procede così su due binari paralleli che solo nel finale torneranno a convergere. Se la parte che si svolge per le strade di New York si caratterizza soprattutto per l’azione, giacché vede i tre protagonisti ricercati e impegnati in una sorta di corsa contro il tempo per portare a termine la loro personale missione, la parte che si svolge all’inferno si basa sulla progressiva esplorazione di un luogo tutto da scoprire e sul susseguirsi delle sorprese che via via ci riserva, a cominciare da alcuni incontri imprevedibili. 
Da un’atmosfera adrenalinica e un assetto quasi da videogame, si passa dunque un’ambientazione cupa, dalle sfumature horror, nelle cui pieghe riscopriamo tratti di umanità destinati a suscitare stupore. 
Pur avendo seguito gli accadimenti  in superficie con interesse e curiosità, devo ammettere che sono proprio i capitoli dedicati all’inferno ad avermi conquistata. Ho trovato accattivante e interessante il modo in cui l’autore reinterpreta il modello di ispirazione dantesca, aggiungendovi dei tocchi personali degni di nota, per esempio l’idea di una pluralità di inferni che si adattano alle colpe ma anche all’immaginario di chi li abita. Particolarmente suggestivo è il girone, in cui peraltro faremo la conoscenza di uno dei personaggi più riusciti, lo zio Reginald, in cui il tempo è diventato una specie di disco rotto: ogni giorno si svolge seguendo una sua evoluzione ma allo scoccare di ogni nuova alba, il nastro si riavvolge e tutto torna come prima. Tutto ciò che accaduto si cancella, il whiskey bevuto torna nella sua bottiglia, il cappello lavorato ai ferri torna allo stato di gomitolo, le ferite si rimarginano… costringendo i dannati a un immobilismo eterno. 
Realistica  e non del tutto scontata è poi l’umanità che continua a caratterizzare i dannati. Benché siamo all’inferno, fra demoni e anime perdute, nessuno può essere etichettato come cattivo fino in fondo, esattamente nello stesso modo in cui gli angeli in azione su un altro piano di realtà non sono del tutto buoni o scevri da colpe – e qui basti pensare a Val/Valery e ad Adam che ritroveremo in un sorprendente faccia a faccia. 
Rispetto al primo capitolo che insisteva molto sulla componente emotiva e sull’amore impossibile fra un celestiale e un infernale, in questo volume il pathos scema in favore dell’azione; la componente romance scivola sullo sfondo fino a scomparire del tutto, salvo un brevissimo ritorno di fiamma nel finale, mentre gli scontri, le strategie, le svolte impreviste occupano la scena. Sebbene abbia sentito un po’ di nostalgia per la storia d’amore fra Ryan e Jonathan che mi aveva appassionata e che avrei voluto si evolvesse in qualche modo, ho apprezzato  il senso di avventura,  i toni dark fantasy, e le sorprese che scandiscono il ritmo di questa ribellione all’inferno, soprattutto la rimessa in gioco di un certo personaggio di cui non farò il nome per evitare spoiler. 
Non meno del primo, anche questo capitolo ci lascia in sospeso, forse un po’ troppo per i miei gusti, ma si si tratta di un rischio calcolato quando si parla di saghe; occorrerà attendere il sequel per un giudizio definitivo, ma penso che fin qui Valerio La Martire abbia già dato un’ottima prova di sé. 


E per saperne di più...
Leggi la nostra recensione di Nephilim. Guerra in purgatorio
    





 

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