giovedì 21 novembre 2013

Recensione: Eleinda

Titolo: Eleinda. Una leggenda dal futuro
Autrice: Valentina Bellettini
Editore: Nulla Die
Pagine: 246
Prezzo: 20 euro


Descrizione:
In un futuro non molto lontano, uno scienziato a capo della European Technology utilizza le tecniche di clonazione fino a riprodurre il DNA di una creatura leggendaria. L’esperimento è un segreto dell’azienda, ma per una serie di eventi finisce nelle mani dell’universitaria Eleonora Giusti, già contraria agli animali creati dalla E.T. destinati alla vendita. Quando Eleonora incontra la creatura, però, percepisce che c’è qualcosa di particolare in lei, una forza misteriosa che arriva addirittura a proteggerla durante una visita alla E.T, decisa a riprendersi l’esemplare con qualsiasi mezzo.
È l’inizio di un viaggio tra leggende e fatti reali, tra ideali e progresso, tra la Natura e l’uomo che dimentica di farne parte, verso la libertà, la verità, e la riscoperta di sé.
Perché il potere più grande dell’uomo è amare.
Anche una creatura diversa dall’uomo.

 
L'autrice:

Valentina Bellettini è nata nel 1983 a Rimini. Lavora come commerciante, ma scrive da sempre: il suo primo libro, “Profumo d’incenso”, (2008, Giraldi Editore) è entrato nel programma di una scuola media. È stata collaboratrice di TrueFantasy, e gestisce il blog Universi Incantati.

La recensione di Miriam:

Ci fu un tempo in cui si raccontava che nel 2012 sarebbe giunta la fine di tutto.
Quel tempo è passato e, a dispetto di ogni previsione, la vita è andata avanti. L’umanità ha continuato a correre imperterrita incontro al futuro sospinta dal vento impetuoso del progresso tecnologico.
Siamo nel mondo di domani, un mondo post-moderno in cui gli ebook hanno definitivamente soppiantato i libri di carta, le università “fast & easy” hanno sostituito i vecchi atenei e la scienza ha finalmente abbattuto le obsolete barriere etiche avventurandosi a briglie sciolte sul sentiero della clonazione.
La novità del momento è rappresentata dai “Migliore amico”, animali da compagnia creati in laboratorio per soddisfare qualsiasi esigenza ma anche i capricci più assurdi. Grazie alla clonazione, possedere un cane verde, una giraffa “bonsai” o una tigre senza artigli non sarà più un sogno irrealizzabile. La European Technology può fare questo e anche di più.
Eleonora, che studia per diventare una veterinaria, non prova alcun entusiasmo per questa innovazione. Nonostante la giovanissima età, si sente attratta dal vecchio mondo, forse più lento ma meno artificiale del nuovo. L’idea che gli animali vengano trattati come oggetti e che gli uomini forzino le leggi di natura, le appare sbagliata quanto aberrante. Così quando il suo coinquilino Davide, impiegato della E. T., le regala un cucciolo si mostra decisa a rifiutare.
Restituirlo è il suo primo pensiero, ma  tutto cambia nel momento in cui, mossa da curiosità, Eleonora apre l’incubatrice per scoprire almeno di che animale si tratti.
Ritrovarsi tra le braccia un cucciolo di drago, di sicuro è un’esperienza unica e non può lasciare indifferenti. La ragazza ne rimane profondamente colpita, tanto che è tentata di tenerlo ma, a quel punto, è il suo amico a non sembrare più tanto d’accordo.
Davide, in realtà, ha preso l’incubatrice sbagliata, quella contenente il risultato di un esperimento segreto. Quando se ne accorgerà, purtroppo sarà troppo tardi per tornare indietro.
Scoperta la verità, Eleonora fugge con il suo cucciolo determinata a impedire che venga utilizzato come cavia da laboratorio. Gli uomini della E.T. , dal canto loro, si attivano per scovare e catturare i fuggitivi.
Inizia così una grande avventura che sarà anche la storia di una straordinaria amicizia. Eleonora e Indaco − questo sarà il nome che la ragazza sceglierà per il drago − scopriranno di essere uniti da un profondo legame e di essere parte di un disegno più grande. Insieme, non solo fuggiranno, ma viaggeranno per il mondo alla scoperta di antiche leggende e grandi misteri perché Eleonora non si limiterà a voler difendere il drago; lei tenterà l’impossibile per restituirgli i vecchi poteri che gli scienziati gli hanno rubato.
Tuttavia non saranno completamente soli nell’impresa. Strada facendo incontreranno nonno Salvo e Alessandro, una coppia simpaticissima e un po’ fuori tempo che non esiterà a offrire il suo sostegno ai fuggiaschi nella speranza di contribuire alla conquista di un domani migliore.
È impossibile non pensare a Eragon leggendo questo romanzo. Molte e lampanti sono le affinità di trama e personaggi, tuttavia non siamo affatto in presenza di un esperimento di clonazione letteraria − giusto per restare in tema. Prendendo le mosse da un’idea che suggerisce un accostamento all’universo di Christopher Paolini, Valentina Bellettini traccia un percorso nuovo e, per molti aspetti, originale. La novità non sta solo nell’aver realizzato una trasposizione in chiave futuristica di una storia dal sapore antico ma anche nell’aver saputo trasformare una leggenda in uno specchio dei nostri tempi. La grande avventura di Indaco si svolge nel futuro, in un mondo che riflette in maniera credibile la direzione in cui l’attuale società si sta muovendo e pone in causa una serie di problematiche con cui la generazione del presente è già chiamata a misurarsi.
Perfetto connubio tra fantasy classico e fantascienza, Eleinda fonde favola e modernità, avventura e impegno sociale, mito e realtà,  lasciando correre la nostra immaginazione su un doppio binario. Da un lato si dischiude come una finestra magica su un’ambientazione dal sapore fiabesco, dall’altro si spalanca sull’orrore dei laboratori in cui gli uomini mossi da un delirio di onnipotenza incontrollabile giocano con la vita privandola di valore.
Man mano che le pagine scorrono, assistiamo così a una battaglia di dimensioni epiche che non è semplicemente lo scontro tra un drago con il sul cavaliere e le forze nemiche, ma è lotta tra progresso e Natura, tra ambizione e saggezza del passato, tra ideali ed evoluzione tecnologica; una lotta che, per forza di cose, non può contemplare vincitori né vinti richiedendo piuttosto la conquista di un nuovo equilibrio.
Una lettura piacevole quanto profonda, emoziona stupisce, fa riflettere regalando, nel contempo, la sensazione di un vero e proprio incontro ravvicinato con i draghi. Insieme a Indaco, tra queste pagine, riprendono infatti vita anche le creature  del passato che nel corso dei secoli hanno animato famosissime leggende. Tra gli altri incontreremo il Serpente Piumato, l’Idra, Nessie… e scopriremo che anche loro hanno storie interessanti da raccontarci, magari un po’ diverse da quelle che già conosciamo ma, forse proprio per questo, più vicine alla verità.






















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