martedì 14 maggio 2013

Recensione: Macchine. Storie di ingegno e di ingranaggi

Titolo: Macchine
Sottotitlo: Storie di ingegno e di ingranaggi
Autori: AAA.VV
Editore: Limana Umanita
Pagine: 124
Prezzo:12,00

Descrizione:
Queste macchine hanno iscritta nei propri circuiti la rivoluzione e le loro schede perforate parlano di cambiamento, novità e progresso. Tredici racconti per tredici diverse intuizioni meccaniche, frutto dell'umano ingegno, messaggere del progresso e del benessere sociale, oppure tiranne barbare che tramano di sovvertire l'ordine sconfinando nel diabolico.
Ogni macchina ha uno scopo, un'anima e una voce, nelle storie di questi autori che affrontano il tema del meccanico nella società odierna, ma anche in utopie e distopie dominate da ingranaggi, sbuffi di vapore, lavorio di circuiti. Che siano macchine industriali, androidi o robot, cervelli elettronici o portali dimensionali, esse sono frutto dell'uomo, delle sue meschinità o dei suoi sogni: le loro colpe ricadranno sui padri e sconvolgeranno l'umanità.

Gli autori (in ordine di apparizione):

Marco Filipazzi
Matteo Gattafoni
Andrea Andreoni
Alessandra Lusso
Valentino Eugeni
Michele Tomasetti
Nazareno Marzetti
Fausto Scatoli
Chiara Cini
Domenico De Stefano
Alessandro Frailis
Gabriele Ansaloni

La recensione di Miriam:
Ci affiancano, ci aiutano, ci sostituiscono, a volte ci spiano. Le macchine sono ormai diventate parte integrante della nostra vita al punto che difficilmente riusciremmo a immaginare di viverne una senza. È una macchina che ci sveglia al mattino, sempre una macchina a prepararci il caffè, a connetterci con il mondo, ad accompagnarci al lavoro e a coadiuvarci nello svolgimento delle nostre mansioni… è ancora una macchina che, nel 90% dei casi, allieta il nostro tempo libero e si potrebbe continuare a oltranza, non trascurando quelle che, all’occorrenza, ci mantengono in vita oltre qualsiasi previsione di ordine naturale.
Macchine di svariati tipi sono anche le protagoniste dei 12 racconti + 1 che compongono l’omonima antologia scaturita da un recente concorso letterario organizzato da Limana Umanita e Scriptorama e che va ad affiancare il più noto premio “I mondi del Fantasy”, ormai giunto alla terza edizione.
Ancora una volta gli organizzatori si sono posti l’obiettivo di dar voce esclusivamente ad autori esordienti ponendosi dunque alla ricerca di “storie di ingegno e di ingranaggi” partorite dalle menti di giovani talenti. Dodici appunto sono gli scrittori passati indenni attraverso l’ingranaggio selettivo messo in moto per l’occasione; tredici, invece, i racconti pubblicati poiché i partecipanti (vincitori e non) sono stati chiamati successivamente a cimentarsi in una prova supplementare: una Round- Robin, ovvero un racconto a più mani che, nello specifico, ha prodotto una “Macchina infernale”.
Il risultato potrei commentarlo con un’unica esclamazione: chapeau!
Tanto di cappello agli autori, che tutto sembrano fuorché esordienti vista la qualità dei testi; ai giudici che evidentemente hanno davvero saputo scovare dei piccoli diamanti; alle idee di chi ha proposto un tema in grado di oliare a dovere le rotelle dell’ispirazione e di chi, cogliendo l’input, ha saputo sviluppare dei percorsi degni d nota.
Come prevedibile, ciascuno scrittore ha interpretato il tema a suo modo, cosicché la carrellata di racconti corrisponde a un variegato assaggio di generi e atmosfere che corrispondono altresì a stili narrativi diversi. C’è chi ha tratteggiato scenari distopici (Il negatore); chi − più o meno consapevolmente − sembra aver declinato o sovvertito alla sua maniera le leggi della robotica formulate da Asimov (Creative Creatures Inc.); chi ha compiuto un balzo a ritroso nel tempo riportandoci alla nascita della locomotiva (Siamo a cavallo); chi si è spinto più in là immaginando macchine capaci di dar voce ai morti o fabbricare sogni (Pneuma, Sognando Anna di Francia).
Tuttavia, l’intera raccolta appare come attraversata da un sottile fil rouge. È interessante, infatti, notare come, a prescindere dal taglio prescelto dai differenti autori, tutti hanno finito per misurarsi con una tematica imprescindibile: il rapporto uomo/macchina e, soprattutto il modo in cui questo rapporto può modificare il nostro essere al mondo. Da un lato emerge con chiarezza l’apporto positivo che le macchine possono fornire agli esseri umani (in realtà già lo fanno) migliorando la qualità della vita – emblematici in tal senso sono ancora gli androidi di Creative Creatures Inc., capaci per esempio di offrire sostegno ai bambini disabili; dall’altro vengono messi in evidenza i rischi che l’eccessivo sviluppo di certe  tecnologie inevitabilmente comporta, per esempio una possibile ribellione delle macchine ai danni dei loro creatori − ipotesi contemplata in  7200 secondi.
Inquietante e affascinante al tempo stesso è poi la riflessione che affiora in più di un racconto sul grado di umanità che potrebbero acquisire degli androidi particolarmente sofisticati. Si profila così all’orizzonte uno scenario futuristico in cui il confine tra uomo e macchina diviene tanto labile da rischiare di scomparire. Ecco allora prendere forma l’idea di un “Fondamentalismo organico” (Diario di ragazza) che potrebbe rappresentare la scintilla di una forma di odio razziale del futuro.
Decisamente ben riuscito l’esperimento che chiude questa godibilissima panoramica su un universo intessuto di carne e microchip, di ruote e nervi, di motori e cuore. Chi coltiva la passione per la scrittura sa benissimo quanto sia difficile scrivere a più mani. Alle comuni difficoltà con cui si cimenta lo scrittore singolo si aggiungono la necessità di armonizzare più idee e di coniugare stili diversi in modo da non far percepire gli strappi. Sorprendente è  l’abilità con la quale ben 12 autori sono riusciti a coordinarsi producendo un testo che si fa apprezzare per forma e contenuti. Se il racconto non fosse ripartito in sequenze che, di volta in volta, rimandano allo scrittore di turno, risulterebbe difficile percepire i passaggi di staffetta. L’omogeneità stilistica supporta infine un’idea che, pur non essendo originalissima, risveglia un desiderio quasi ancestrale insito nell’uomo. Riportare in vita una persona amata che ci ha lasciati. Non trovate anche voi che sarebbe un sogno meraviglioso da realizzare? Chissà, un giorno qualcuno potrebbe inventare una macchina in grado di aiutarci nell’impresa ma… cosa potrebbe accadere se qualcosa andasse storto?
Ovviamente lo scoprirete solo leggendo!















12 commenti:

  1. Sono una delle autrici e confesso che ho letto la tua recensione con il cuore in gola per l'emozione.
    Grazie, davvero, per le tue parole e la tua lettura attenta. Ti lascio un saluto!
    Alessandra

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E' un onore averti qui, Alessandra! Dal nome deduco che sei l'autrice di "Pneuma". I miei complimenti, hai scritto un bellissimo racconto. Il tuo è uno di quelli che mette i brividi...
      Miriam

      Elimina
    2. Esatto, sono proprio io, e ci tenevo davvero a ringraziarti di cuore e a inaugurare quella che credo sia la prima recensione ufficiale all'antologia. :)

      Elimina
  2. Ciao, bellissima recensione. Speriamo in bene, sto aspettando la consegna del libro, di cui ho letto gli ottimi incipit sul forum.
    Ti segnalo un'imprecisione: il racconto a + mani è scritto da qualcuno dei selezionati, ma sopratutto da altri non selezionati come il sottoscritto. ;-)
    Ciao
    Tomas Carosella

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Benvenuto Tomas e grazie per la precisazione. In effetti questo particolare mi era sfuggito. Ho apportato una piccola modifica alla recensione seguendo la tua indicazione.

      Elimina
  3. Grazie a te per la correzione e il benvenuto. :-)
    Tomas

    RispondiElimina
  4. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  5. Ciao.
    Sono l'ideatore della Round-Robin "La Macchina Infernale". Ti ringrazio davvero dei complimenti. Avevo letto la tua recensione diverso tempo fa, ma mi era mancato il tempo di risponderti e poi... sai com'è (chiedo scusa, ehehm...)

    Marco Lazzara

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Come si dice... meglio tardi che mai! Scherzi a parte, è un piacere averti qui. :)

      Elimina
  6. Avevo segnalato il tuo blog sul forum di Limana, ma ci tenevo a ringraziarti personalmente, perchè fa piacere avere un apprezzamento. Inoltre tu hai anche letto il mio racconto su I Mondi del Fantasy III, quindi mi sembrava almeno doveroso!

    Marco

    RispondiElimina