Recensione: Gregor. La prima profezia
Titolo: Gregor. La prima profezia
Autrice: Suzanne Collins
Editore: Mondadori
Collana: I Grandi
Pagine: 324
Prezzo: 17,00 euro
Descrizione:
Dall’autrice del successo editoriale Hunger Games, che ha venduto 50
milioni di copie nel mondo, tra le 100 più influenti personalità della cultura
secondo il “Time”, un romanzo avventuroso e divertente per ragazzi che ha già
venduto nel mondo 2 milioni di copie.
Invece di passare l’estate a
giocare con gli amici, Gregor si ritrova a gestire Boots, la sorellina di due
anni, che parla come un alieno in miniatura. Un giorno, la piccola pestifera si
tuffa oltre una grata e sparisce. Gregor si lancia all’inseguimento e finisce
nel Sottomondo, un luogo straordinario e terribile, abitato da umani dalla
pelle bianchissima e dagli occhi viola, che si sono anticamente rifugiati
sottoterra per sfuggire a una persecuzione, e lì hanno creato un mondo
parallelo, dove si vola in sella a pipistrelli giganti, ci si allea con gli
scarafaggi e si combatte contro ragni e ratti bianchi... Gregor scopre che
anche suo padre, scomparso qualche tempo prima, è disperso nel Sottomondo.
Toccherà a lui cercarlo, sulle tracce di un’antica profezia.
L'autrice:
Suzanne Collins, nota autrice statunitense, vive con la
famiglia nel Connecticut. Nei suoi libri spesso analizza le conseguenze della
guerra e della violenza sugli adolescenti.
La recensione di Miriam:
Dopo il grandissimo successo di Hunger Games Suzanne Collins torna a incantare i lettori italiani
con una nuova saga. In realtà si tratta di un progetto editoriale che ci fa
percorrere a ritroso la carriera letteraria di questa straordinaria autrice. Edito
in America nel 2003 “Gregor the Overlander” fu pubblicato in Italia nel 2004 da
Sperling & Kupfer con il titolo di “Gregor e il regno di Semprebuio” ma non
ottenne il riscontro sperato.
Oggi, sulla scia dell’enorme entusiasmo suscitato da Hunger Games la Mondadori lo ripropone al pubblico concedendogli dunque una seconda chance.
Oggi, sulla scia dell’enorme entusiasmo suscitato da Hunger Games la Mondadori lo ripropone al pubblico concedendogli dunque una seconda chance.
Sebbene il confronto sia inevitabile, le due saghe si
differenziano molto per genere e target di riferimento, al punto che un vero e
proprio paragone risulta quasi impossibile. Discostandosi dalla distopia,
“Gregor. La prima profezia” si inserisce nel filone fantastico più tradizionale
trasportandoci in una dimensione fiabesca che per atmosfere e impianto
narrativo richiama alla mente i classici della letteratura per ragazzi, quelli
scaturiti dalla penna di autori come Carroll, Lewis, Ende, Brennan, Gaiman, per
intenderci. Si tratta di un romanzo dedicato ai più giovani ma che − così come
vuole la tradizione − si connota sin da subito come una favola senza età, in
grado di stregare grandi e piccini.
Il suo protagonista è Gregor, un ragazzino di undici anni
cresciuto in fretta a causa di un triste evento che ha colpito la sua famiglia.
Aveva solo otto anni quando suo padre è misteriosamente scomparso e da quel
giorno ha dovuto trasformarsi in un piccolo uomo di casa. L’estate è appena
cominciata e mentre i suoi compagni partono per il campeggio, lui è costretto a
rimanere confinato tra le mura domestiche per badare alla sorellina Boots, di soli due anni, mentre la
mamma è al lavoro. Sarà proprio nel
tentativo di riacciuffare la bimba caduta accidentalmente oltre una grata nascosta
nella lavanderia che precipiterà con lei in un pozzo senza fondo. Entrambi
toccheranno il suolo miracolosamente illesi ma ad attenderli troveranno due
scarafaggi giganti dotati del dono della parola! Il primo istinto del
ragazzino, ovviamente, sarà quello di fuggire ma quando si varca un portale
magico, si sa, tornare indietro non è mai così facile. Ben presto Gregor
scoprirà di essere finito nel Sottomondo, un regno parallelo abitato da
stranissimi umani che hanno la pelle bianca, gli occhi viola e volano in groppa
a pipistrelli giganti. Saranno proprio loro a riconoscere nel nuovo arrivato il
prode guerriero di cui parla un’antica profezia, colui che potrà salvarli dalla
minaccia dei terribili ratti.
Suo malgrado Gregor dovrà assecondarli e cimentarsi in una
pericolosissima missione. Sarà questo il prezzo che dovrà pagare per conservare
la speranza di poter tornare a casa ma anche per realizzare un sogno più grande,
un sogno a cui aveva rinunciato da tempo: riabbracciare il papà. Gregor,
infatti, ha valide ragioni per credere che suo padre sia scomparso passando per
la sua stessa grata.
Comincia così, anche per il lettore, un viaggio
indimenticabile alla scoperta di un mondo meraviglioso e terrificante al tempo
stesso. L’universo forgiato e sapientemente descritto dalla Collins,
rappresenta sicuramente uno dei maggiori punti di forza di questo romanzo, il
tratto distintivo che lo rende unico nel suo genere. Nelle viscere della terra,
tra angusti cunicoli, grotte buie e impetuosi corsi d’acqua, si cela una città di
rara bellezza, i cui palazzi sembrano essere scolpiti dalla mano di un
impareggiabile artista. Ma insieme alle meraviglie architettoniche vi si celano
anche stupefacenti forme di vita. Ci sono i brulicanti − scarafaggi giganti
dotati di scarsa intelligenza ma dall’animo buono − i ragni tessitori, cinici,
famelici ma capaci, all’occorrenza, di rivelarsi buoni alleati; i pipistrelli
giganti che vivono in simbiosi con gli umani dalla pelle quasi trasparente; i
ratti, crudeli e determinati a dominare il regno. È contro questi ultimi che
ormai da tempo tutte le specie del Sottomondo combattono una feroce guerra ed è
proprio con loro che lo stesso Gregor dovrà misurarsi.
Davvero affascinante è il modo in cui l’autrice caratterizza
i personaggi di fantasia. A dispetto delle loro fattezze, insetti e animali,
rivelano dei tratti tipicamente umani rintracciabili non solo nella capacità di
parlare che li accomuna tutti. I ratti malvagi rispecchiano la logica di chi ha
sete di potere e non esita a schiacciare gli altri pur di perseguire i suoi
scopi; i ragni, cinici e calcolatori, ricordano gli individui che, privi di
ideali, riescono facilmente a stringere alleanze e a negoziare pur di
soddisfare i loro interessi; gli scarafaggi, invece, ci ricordano che le
apparenze spesso ingannano, che un aspetto rivoltante e un cervello poco
brillante, possono nascondere una grande bontà d’animo.
Gregor incarna alla perfezione il ruolo dell’eroe per caso,
del bambino chiamato a fronteggiare un compito che lo sovrasta. Credibile nelle
sue paure e nelle sue incertezze, conquista per la capacità di sfoderare una
giusta dose di ironia atta a stemperare la tensione nei momenti più critici, ma
soprattutto per la sua capacità di rivelarsi un personaggio in evoluzione. La
più grande impresa che lo vedrà protagonista consisterà infatti nella
riconquista della capacità di sognare. Sarà questo dopotutto che lo incoronerà
vincitore.
Una menzione particolare, infine, la merita Boots, probabilmente
uno dei personaggi più riusciti. Impossibile resistere alla spontaneità e al
candore, tipicamente infantile, con cui si approccia al nuovo mondo che la
circonda. Incuriosita da tutto e da tutti, questa piccola guerriera ignora la paura ma, ancor di più, non conosce il
pregiudizio. A dispetto dei più grandi − umani o meno che siano − non giudica i
brulicanti dal loro aspetto, non li deride né li considera esseri inferiori
perché l’innocenza della sua età le permette di sentire quello che i “grossi setti” hanno dentro offrendo a tutti
noi una bellissima lezione di vita.
Se amate le storie senza tempo, in grado di trasportarvi in
mondi inesplorati e di farvi tornare bambini, non potrete che innamorarvi di
questa saga. Non aspettatevi però nulla che somigli ad Hunger Games perché, in tal caso, potreste rimanerne delusi.
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