domenica 3 giugno 2012

Recensione: Ladra di sangue

Titolo: Ladra di sangue
Titolo originale: Bloodshot
Autrice: Cherie Priest
Editore: Tre60 
Pagine: 352
Prezzo: 9,90 Euro
Descrizione:
A Raylene Pendle non piace essere una vampira e, soprattutto, lei non vuole avere niente a che fare con i suoi simili. Ecco perché i suoi clienti sono esclusivamente esseri umani, sebbene si tratti sempre di personaggi poco limpidi. Raylene, infatti, è una ladra professionista: su commissione, ruba opere d’arte d’inestimabile valore e rarissimi gioielli antichi. Il giorno in cui viene contatta da Ian Scott, un vampiro, Raylene è quindi molto diffidente. E i suoi dubbi si moltiplicano quando Ian le racconta di essere stato la cavia di un progetto segreto finanziato dal governo per scoprire l’origine dei poteri dei vampiri e sfruttarli in ambito militare. Purtroppo gli esperimenti a cui è stato sottoposto lo hanno reso cieco e ora, grazie all’aiuto di Raylene, lui si vuole vendicare, recuperando alcuni documenti che proverebbero i crimini commessi dal responsabile del progetto, il maggiore Bruner. Non appena accetta l’incarico, però, la vampira entra nel mirino di spietati agenti speciali, disposti a tutto pur di fermarla. E anche il dottor Keene, il medico che ha preso in cura Ian dopo la fuga dal laboratorio dell’esercito, sembra nascondere troppi segreti: capire di chi si può fidare non è semplice, ma per Raylene potrebbe rivelarsi l’unico modo per restare in vita…

L'autrice:
Cherie Priest è nata a Tampa, in Florida, nel 1975. Laureata in Letteratura inglese, grazie al successo di Ladra di sangue si è subito imposta come nuova regina dell’urban fantasy e, dall’inizio del 2011, collabora anche con una società che produce videogame. Vive a Seattle con suo marito e un grosso gatto nero.

La recensione di Miriam
Raylene Pendle è una ladra di professione. La gente la paga per rubare le cose più assurde e, che ci crediate o no, ha accumulato una discreta fortuna in quasi un secolo di attività.
Se state immaginando una vecchina dalla mano lesta, siete fuori strada. Cento anni per Raylen non sono tanti perché lei è una vampira e può disporre dell’eternità.
Qualcuno le ha affibbiato il soprannome di Stregatto, è mascolina, ha un carattere cinico, a tratti irriverente, benché non esiti ad affrontare il pericolo è un tantino paranoica ed è una solitaria quasi per vocazione. Di sicuro non vuole avere niente a che fare con i suoi simili, ragion per cui lavora solo per gli umani.
Quando viene contattata da Ian Stott, un vampiro, il suo primo istinto è quello di rifiutare l’incarico ma le rivelazioni del nuovo potenziale cliente la inducono a tornare sui suoi passi.
Ian le racconta di essere stato usato come cavia nell’ambito di un progetto segreto (il Bloodshot) finanziato dal governo e finalizzato a carpire i poteri dei vampiri per riutilizzarli in ambito militare. Gli esperimenti a cui è stato sottoposto lo hanno reso cieco. Adesso vuole che Raylene rubi per lui le sue cartelle cliniche perché pensa che solo quei documenti possano fornire al suo medico di fiducia la chiave per restituirgli la vista.
Suo malgrado, la donna comprende di essere coinvolta direttamente nel caso. L’esistenza di un progetto come il Bloodshot rappresenta una minaccia tanto per i suoi simili quanto per lei che potrebbe divenirne una futura vittima. Scoprire chi lo finanzia e sgominarlo diviene dunque un obiettivo di vitale importanza.
È in questa prospettiva che Raylene si decide ad accettare l’incarico. Avrà inizio così una mission impossibile che metterà a dura prova le sue abilità di ladra professionista e la porrà in serio pericolo.
A fornirci il resoconto di questa rocambolesca impresa è la stessa protagonista. L’intera storia è narrata infatti in prima persona attraverso un tono colloquiale che spesso chiama in causa direttamente il lettore.
Pagina dopo pagina, il ritratto di questa vampira sui generis, che di tanto in tanto sembra strizzare l’occhio ad Anita Blake, si arricchisce di particolari. Nonostante non esiti a ostentare un certo cinismo e a mostrarci gli aspetti più spigolosi del suo carattere, Raylene si insinua nel nostro immaginario finendo per conquistarci. Se l’autoironia di cui si rivela capace riesce a stemperarne la fredda determinazione, alcuni suoi comportamenti producono degli strappi nella sua corazza lasciandoci intravedere un cuore tenero che di certo non può battere, eppure alberga nel profondo.
A muoverla, dopotutto, non è solo il tornaconto personale ma un senso di giustizia che la spinge a difendere i più deboli. Questi tratti distintivi della sua personalità emergeranno soprattutto attraverso l’interazione con i personaggi che la affiancano nell’avventura. Da un lato ci saranno Pepper e Domino, due ragazzini senzatetto che si sono accampati in un magazzino di sua proprietà e dei quali, sebbene non voglia ammetterlo, Raylene si prende cura. Dall’altro, Adrian alias Sister Rose, una drag queen che ha perso sua sorella proprio a causa del progetto su cui la vampira indaga.
La trama decisamente adrenalinica si snoda tra intrighi, inseguimenti e scontri che non lasciano tregua. Ladra di sangue, tuttavia, si impone all’attenzione del lettore soprattutto perché arreca una ventata di originalità nel panorama fantastico proponendo un’interessante commistione. Urban fantasy e spy story si intrecciano dando vita a una storia in grado di soddisfare gli appassionati di entrambi i generi.
Il finale davvero ricco di sorprese non ci riserva delusioni. Benché si tratti del primo capitolo di una serie, il caso giunge alla sua conclusione appagando la nostra sete di risposte. A rimanere in sospeso sono solo le curiosità legate al futuro di alcuni  personaggi, ai quali inevitabilmente ci si affeziona e che tacitamente promettono di tornare in azione.
Ottimo esordio per una saga brillante, originale, divertente dotata dei requisiti giusti per creare dipendenza.






  




 

Nessun commento:

Posta un commento