sabato 12 maggio 2012

Recensione: Il Neopaganesimo. Il risveglio degli Dei

Titolo: Il Neopaganesimo. Il risveglio degli Dei
Autore: Francesco Faraoni
Editore: Aradia 
Dati: 2009 (seconda edizione), 156 p., brossura 
Prezzo di copertina: 15, 00 euro
Descrizione:
Con l’avvento del nuovo millennio, è cominciato anche un lento e graduale risveglio di molte realtà religiose dalle radici antichissime, che per secoli sembrarono come essersi assopite nelle pieghe del tempo, dando l‘illusione forse di essere state completamente distrutte e dimenticate.  
Tuttavia così non è stato e oggi queste religioni, che rappresentano le vere Radici Spirituali dell’Europa, sono tornate sotto nuove ottiche evolute e sempre più persone si riconoscono in esse, tanto che il numero dei neopagani, in occidente, cresce in maniera esponenziale, sviluppandosi più rapidamente di qualsiasi altra religione.
L’opera oltre a mettere in luce il Neopaganesimo sotto un aspetto antropologico, spirituale ed esoterico, cercando di sfatare molti luoghi comuni e pregiudizi a riguardo, contiene anche delle interviste esclusive fatte ad alcuni esponenti del mondo neopagano in Italia.

L'autore:
Francesco Faraoni - nasce nel 1979, studioso di astrologia ed esoterismo. 
È pagano, seguace del culto di Iside, abbraccia la spiritualità neopagana. Astrologo, scrittore e saggista. Autore di "Il neopaganesimo il risveglio degli dèi, Aradia edizioni" - "Tarocchi evoluti, Hermatena edizioni" - "Ciao come sto, LDS edizioni" - "La natura della notte, LDS edizioni" - "Psyco: carnefici e vittime, Magnum Edizioni". Collabora con diverse riviste esoteriche e con comunità web di astrologia.
Si è laureato in scienze paramediche presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università "La Sapienza" di Roma. 

La recensione di Miriam
Il nuovo millennio ha condotto al graduale risveglio di quelle religioni antichissime che sembravano essere state completamente distrutte e dimenticate in seguito all’affermazione del Cristianesimo.
Sempre più frequentemente oggi si sente parlare di Neopaganesimo, ma quanto ne sappiamo davvero? Quanto le notizie diffuse in merito hanno qualche attinenza con la realtà dei fatti e in che misura sono, invece, frutto di mistificazioni, distorsioni, strumentalizzazioni studiate ad arte da chi si ostina a denigrare la tradizione pagana?
Il saggio di Francesco Faraoni ci propone un approccio ragionato all’argomento, consentendoci di comprendere senza pregiudizi cosa sia in realtà il Neopaganesimo sgomberando altresì il terreno da tristi equivoci.
Il libro si apre con un excursus storico che, documenti alla mano, ci conduce alla scoperta delle origini del Paganesimo giungendo sino all’infausto periodo che ne ha decretato il declino. Parliamo del 313 d.c., anno in cui con l’emanazione dell’Editto di Milano, Costantino I il Grande concesse libertà di culto ai Cristiani spianando la strada all’affermazione di questa nuova religione e alla conseguente persecuzione dei pagani (persecuzione che insieme all’eccidio di migliaia di persone innocenti portò alla distruzione di moltissimi templi).
Nonostante questi dati storici testimonino la precisa volontà di rinnegare e cancellare con un colpo di spugna l’Antica Religione, è impossibile negare che molte delle tradizioni pagane siano state in realtà adottate e rivisitate dal Cristianesimo. Il saggio prosegue, infatti, con un interessante parallelismo tra le principali festività pagane e cristiane – prima fra tutte il Natale – mostrandoci delle analogie inconfutabili a sostegno di questa tesi.
Successivamente Faraoni ci aiuta a comprendere in maniera chiara e concisa i fondamenti teorici della religione pagana e il modo in cui essa si ripresenta oggi sotto le nuove ottiche evolute del Neopaganesimo: un culto basato essenzialmente su un profondo ascolto e rispetto della natura, che riconosce la dignità umana rifuggendo qualsiasi forma di razzismo o xenofobia.
All’accurata sintesi delle basi teoriche, affianca la descrizione dei simboli, dei rituali e delle principali festività, ponendo così l’accento anche sui suoi aspetti più pragmatici.
Contemporaneamente non perde occasione per sfatare alcune false credenze tese a gettare discredito e divulgare un’immagine distorta di questa religione, in primis, il pregiudizio assai diffuso per cui il Neopaganesimo sarebbe un culto di Satana. Un’ assurdità questa, oltre che un’inesattezza dottrinale  giacché Satana fa parte della  cultura e della religione cristiana. I pagani non ne riconoscono affatto l’esistenza per cui va da sé che non avrebbero ragione di venerare un’entità a loro del tutto estranea.
Interessantissima è la rapida carrellata che ci conduce alla scoperta delle varie correnti neopagane presenti oggi nel mondo. Ampio spazio viene concesso alla corrente più diffusa, la Wicca, non trascurando tuttavia quelle minori. Un intero capitolo è dedicato alle differenze tra le due principali vie iniziatiche: quella della mano destra e quella della mano sinistra prescelta dalla Chaos Magik.
A sorreggere l’impianto storico- teorico, l’autore ci propone infine una serie di interviste che danno voce tanto ad autorità in campo, come Cronos e Vanth Spirit Walker, quanto a giovani neopagani che ci raccontano la loro esperienza.
Se siete curiosi di conoscere e capire cosa sia il Neopaganesimo, liberandovi dal velo delle leggende metropolitane, questo libro potrà esservi di grande aiuto. È un volume breve ma ricchissimo di informazioni e spunti di riflessione, un prezioso compendio consigliabile tanto a chi tenta il primo approccio con l’argomento quanto a chi non ne è straneo ma è alla ricerca di un testo che ne sintetizzi in maniera semplice i nodi principali. Apprezzabile anche perché redatto con pacatezza ed obiettività rinunciando a qualsiasi apologia o  sterile presa di posizione.
Concludo citando un passo su cui vale la pena meditare (qualsiasi sia il nostro credo di appartenenza).
“Se esistono numerose persone che si avvicinano ai culti neopagani, esoterici, magici, e se questo fenomeno è in continuo aumento, non significa che l’uomo stia volgendo nell’involuzione o nella rinuncia  a credere in un ‘Dio unico’. Semplicemente significa che la spiritualità dell’essere vivente, non trovando appagamento in ciò che lo circonda, ricerca le radici primordiali del culto, rivisitando il contatto primigenio tra uomo e Dio, che è ormai svanito nei labirinti della teologia, dei dogmatismi e della morale imposta.”






 

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