domenica 1 aprile 2012

Recensione: Il giardino dei raggi di luna


Titolo: Il giardino dei raggi di luna
Autrice: Sarah Addison Allen
Editore: Sonzogno
Dati: 2012, 249 p., brossura
Prezzo di copertina:  € 19,00

Descrizione:
Arrivata nella casa del nonno, l'intraprendente Emily si accorge ben presto che gli abitanti di Mullaby si guardano bene dall'aiutarla. Anzi, i vecchi conoscenti della madre sembrano volerla evitare, come se il suo nome fosse avvolto da un maleficio. E mentre Mullaby finge una vita tranquilla, Emily realizza che i misteri e le stranezze sono all'ordine del giorno - stanze dove la carta da parati cambia a seconda dell'umore di chi la guarda, un uomo gigante "così alto da riuscire a vedere ciò che accadrà domani", strani fasci di luce che spazzano i cortili a mezzanotte. E una bizzarra vicina, Julia, con le braccia piene di cicatrici, che sforna in continuazione biscotti davanti alla finestra spalancata. Come mai nessuno vuole rammentare gli anni della giovinezza della madre di Emily? E cos'è quella storia d'amore, di cui si parla a mezza voce, che ha spezzato il cuore e la vita di un giovane del paese? La verità non è quella che Emily si aspettava. Perché in quel paese di curiose stramberie, dove il tempo scorre più lentamente che in ogni altro luogo, la fortuna sorride a chi sa assaporare il lato magico della vita.  

L'autrice:

Sarah Addison Allen è nata e cresciuta nel North Carolina. Oltre a Il profumo del pane alla lavanda, per Sonzogno ha pubblicato Giorni di zucchero, fragole e neve (2011).

La recensione di Miriam:
Rimasta orfana di entrambi i genitori, Emily si appresta a varcare la soglia della casa del nonno materno per la prima volta in vita sua. La curiosità è tanta poiché non è mai stata prima a Mullaby, il paesino del North Carolina in cui la mamma è nata e cresciuta, né ha mai conosciuto alcun membro della sua famiglia. Lo spettacolo che si offre ai suoi occhi non è dei più invitanti: un giardino incolto circonda una casa dalla facciata grigio sporco, schegge di vernice giacciono tra le foglie secche, mentre le finestre in stile revival gotico ostentano vetri opachi e impolverati. L’impressione che se ne ricava è quella di un’abitazione abbandonata da anni.
Ma le sorprese non finiscono qui. L’anziano signore che accoglie Emily è ben diverso da qualsiasi nonno si possa immaginare. Vance Shelby è un gigante, un uomo “tanto alto da vedere il domani”.
Pensate sia tutto? In tal caso vi sbagliate di grosso perché questo è solo l’inizio di una storia in cui le stranezze sono all’ordine del giorno.
Immaginate una stanza con la carta da parati che cambia colore a seconda dell’umore di chi la occupa, un giardino che di notte si accende di bizzarre luci in movimento, un’asciugatrice da cui, a volte, succede che scappi fuori una rana e… un persistente odore di dolci che impregna l’aria.
Questo è Mullaby, un luogo che trasuda mistero e magia, dal quale molti sembrano voler fuggire ma a cui tutti tornano quasi fossero attratti da una potente calamita.
Perché la madre di Emily non ha mai parlato con sua figlia di questo posto? Perché l’ha sempre tenuta lontana da qui? E perché adesso il nonno non vuole parlare di lei?
Tante domande si affastellano nella mente della ragazza ma nessuno pare disposto ad aiutarla a trovare le risposte. Gli abitanti del paese danno piuttosto l’impressione di volerla evitare a ogni costo. Fanno eccezione solo una strana vicina di casa e un ragazzo ancor più strano di lei.
La prima è Julia, proprietaria del J’s Barbecue. È dal suo forno che proviene il costante odore di dolciumi giacché lei è la miglior pasticcera della zona. L’allegria trasmessa dalle sue torte colorate è però in netto contrasto con l’intensa tristezza del suo sguardo. Una ciocca rosa tra i capelli e profonde cicatrici sulle braccia sono gli unici indizi di un passato doloroso da cui vorrebbe fuggire ma che continua a braccarla.
Il secondo è Win Coffey, membro della famiglia più discussa del paese. Indossa sempre un completo di lino bianco e un cravattino rosso che lo fanno sembrare diverso dagli altri ragazzi della sua età e, in ottemperanza a un’antica tradizione di famiglia, obbedisce al divieto di uscire di casa dopo il calar del sole.
I destini di questi insoliti personaggi finiranno per intrecciarsi tessendo la trama di una bellissima fiaba moderna dai risvolti inimmaginabili.
Come tutte le favole che si rispettino, Il giardino dei raggi di luna ha tutte le caratteristiche necessarie per riuscire a far breccia tanto nel cuore dei giovanissimi quanto in quello degli adulti. Benché la sua protagonista sia un’adolescente e non manchi la componente romance tipica degli YA, l’autrice non rinuncia al dialogo e al confronto tra due generazioni. Le vicende di Emily procedono infatti in parallelo con quelle di Julia che ha trentasei anni. Quest’ultima non è immune ai problemi sentimentali ma si caratterizza per una spiccata maturità e per il senso materno che la spinge a preoccuparsi per la giovane amica.
Un altro punto di forza è l’assenza di stereotipi in questa storia, tutto - dall’ambientazione ai personaggi passando per la trama - si connota per la sua originalità. La componente magica, inoltre, si innesta in un tessuto realistico nel quale ciascuno di noi può riconoscere le proprie ansie, i propri problemi, le proprie speranze.
Leggere questo libro è come prendere parte a un grande gioco le cui regole sono sconosciute. Il sense of wonder lo pervade dal principio alla fine avviluppando il lettore nel suo incanto.
Davvero fatata ci appare la penna di Sarah Addison Allen che con stile originalissimo riesce a trasmettere intense emozioni e a fornirci l’impressione che qualsiasi luogo, pianta o oggetto chiamato in causa prenda vita sulla carta, basti pensare alle querce dipinte come “signore nervose colte a metà di un inchino”, alle ombre degli alberi che sono “fragili dita di streghe” o alla casa del nonno che “sputacchia in giardino schegge di vernice e vecchie assicelle del tetto”.
Sicuramente magico è l’effetto che ha prodotto su di me questo romanzo. Ho cominciato a leggerlo e non sono più riuscita a fermarmi. Sono arrivata di volata all’epilogo, quasi senza rendermene conto e, avvicinandomi al traguardo dell’ultima riga, ho provato un senso di nostalgia, quel senso che mi pervade quando una storia mi coinvolge tanto da farmi desiderare che non finisca mai.
 
  

3 commenti:

  1. Questo libro dalla carta da parati che cambia colore a seconda dell'umore deve essere stupendo. Grazie della segnalazione. Vado a vedere quanto costa.

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  2. Mi è piaciuto davvero moltissimo! Il finale mi ha lasciato leggermente interdetta, parlo delle luci, ma per il resto è stato davvero bello! Un misto di profumi e sapori, un'atmosfera incantevole!

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    1. E' davvero un libro dalle atmosfere magiche! Mi fa piacere che sia piaciuto anche a te.

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