venerdì 27 febbraio 2015

Recensione: La Maledizione e altri racconti dal Trofeo RiLL e dintorni

Titolo:  La Maledizione e altri racconti dal Trofeo RiLL e dintorni
Autori: AA.VV
Collana: Mondi Incantati
Editore: Wild Boar
Pagine: 176
Prezzo: 9,50
Disponibile qui

Descrizione:
Il Trofeo RiLL per il miglior racconto fantastico è un premio letterario bandito dal 1994, che vuole scoprire e valorizzare nuovi autori che scrivono storie fantasy, horror, di fantascienza e, in generale “al di là del reale”. Il successo del concorso (cui partecipano circa 250 racconti a edizione) ha portato a creare la collana Mondi Incantati: una serie di antologie che dal 2003 pubblicano annualmente i migliori racconti degli autori del Trofeo RiLL (e non solo).
Tutti i volumi della collana sono realizzati senza alcun contributo da parte degli autori.
La Maledizione e altri racconti dal Trofeo RiLL e dintorni è la dodicesima uscita della serie, e prende il nome dal titolo del racconto vincitore del XX Trofeo RiLL: l’edizione del ventennale del concorso, che ha visto la partecipazione record di 345 racconti, provenienti dall’Italia e dall’estero.
Oltre ai racconti premiati nell’ambito del XX Trofeo RiLL, l’antologia propone anche i racconti selezionati
nel concorso SFIDA 2014 (sempre organizzato da RiLL) e i racconti vincitori di alcuni premi letterari europei dedicati alla letteratura fantastica: il Premio Nova (Finlandia), il Premio Domingo Santos (Spagna), l’Aeon Award Contest (Irlanda) e il James White Award (Regno Unito).
Proprio questo accostamento fra le storie di nuovi autori italiani ed europei rende La Maledizione e altri
racconti dal Trofeo RiLL e dintorni un volume unico ed originale: un viaggio nell’immaginario fantastico
di respiro internazionale.

La recensione di Miriam:
Il Trofeo Rill non ha bisogno di presentazioni, giunto ormai alla sua ventesima edizione, sin dal 1994 rappresenta un appuntamento irrinunciabile per gli appassionati di narrativa fantastica.
La maledizione e altri racconti è l’antologia pubblicata a conclusione dell’ultima edizione (2014) e a renderla speciale non è solo il suo legame con la celebrazione del ventennale, ma anche una novità che la vuole unica nel suo genere, conferendole un respiro internazionale. Insieme ai cinque racconti finalisti del concorso italiano, la raccolta ospita, infatti, quattro racconti, vincitori di celebri concorsi, sempre di narrativa fantastica, organizzati in altri paesi europei ‒ nello specifico in Spagna, Finlandia, Regno Unito e Irlanda.
A chiudere la carrellata, si aggiungono poi i quattro racconti vincitori del concorso Sfida ‒ competizione parallela al Trofeo Rill ‒ che ogni anno invita i partecipanti  a misurarsi con una prova diversa. Per l’edizione del 2014 la sfida consisteva nel mischiare prosa e poesia scrivendo un racconto che contenesse un sonetto.
Il modo in cui si articola il volume promette sin da subito una grande varietà e si tratta di una promessa ampiamente mantenuta. Inoltrarsi fra le sue pagine significa godersi una scorpacciata di testi che, spaziando dal fantasy all’horror, alla fantascienza, ci trascinano al di là del reale, alla scoperta di nuovi universi o di  finestre temporali alternative.
Dalla superstizione tipica della nostra Italia del sud che facendo leva sul vecchio adagio “non è vero ma ci credo”, fornisce l’input al racconto La maledizione… ‒ da cui il titolo all’antologia ‒,  si passa in una zona di confine, quella del coma, in cui vita e morte giocano l’ultima partita (Variante chiusa).
Da un futuro in cui l’elezione di un nuovo papa, che avrà il compito di salvare il mondo, viene affidata a strani calcoli statistici (La distanza fra le eternità), si finisce in un altro futuro non meno inquietante in cui il ricambio d’organi umani è garantito da “capsule”  che hanno tutta l’aria di esseri senzienti (Above), per approdare, infine, in una società in cui gli inoccupati rappresentano ormai la norma e vivere diventa sempre più qualcosa che somiglia a una spasmodica ricerca di modi per occupare un tempo vuoto, facendo affidamento su risorse minime (La tessera).
Il passaggio alla sezione che ospita i racconti stranieri è caratterizzato dalla stessa varietà. Se l’autore spagnolo ci regala un racconto in grado di rievocare piacevolmente l’intramontabile Fahrenheit 451 di Bradbury, collocando in un domani ormai privo di libri cartacei degli inquietanti
e-reader distribuiti allo scopo di pilotare le coscienze (Articolo 45.1), l’autore irlandese ci narra di speciali cani da tartufo capaci di individuare l’anima gemella di ciascuno annusandone il cuore (I cani da tartufo della passione romantica…).  Mentre l’autrice finlandese tratteggia atmosfere e paesaggi dal sapore quasi antico collocandovi una delicatissima trama che affronta il mistero della morte (La treccia), l’autore inglese ci riferisce del recupero di un misterioso asteroide (Nei pressi del fiume prosciugati dalla diga).
Non meno sorprese ci riserva la sezione finale del volume in cui i versi di Shakespeare si alterneranno a quelli composti dagli sfidanti per l’occasione, inserendosi con naturalezza in storie che narrano di fantasmi e grotte infestate (Il morbo delle grotte), di venti extraterrestri (il Vento di Vanoor), di mondi artificiali (Il crepuscolo degli dei) o di poesia aliena contemporanea (Frammento n. 83 o “dei silenziosi”).
Il ventaglio di contenuti, generi e stili, è così ampio che ce n’è un po’ per tutti i gusti. Unico fil rouge ad attraversare il libro è l’altissima qualità dei testi selezionati.
Un avvincente quanto ricco  viaggio nell’immaginario, nostrano e non, scandito da tappe che compongono un itinerario fantastico senza confini.


  

mercoledì 25 febbraio 2015

Recensione: Leggende

Titolo: Leggende
Autore: Davide Palmieri
Editore: La Caravella editrice
Collana: Le lampare
Dati: 2014, 228 p., brossura
Prezzo di copertina: 13, 00 euro

Descrizione: 
Elementi incredibili, versi poetici e racconti in prosa creano un alone di mistero e di sacra religiosità caratteristico dei racconti mitologici. Leggende fantastiche contribuiscono a creare qualcosa di magico, frutto di un'intensa attività onirica e di meditazione. Figure divine compiono azioni eccezionali, al di là dei limiti del tempo e dello spazio, coinvolgendo il lettore in un percorso di originale confronto con se stesso.

L'autore: 
Daniele Palmieri vive a Cologno Monzese e studia Filosofia presso l'Università statale di Milano.
Nasce nel 1994, ama la cultura in tutte le sue forme ma soprattutto in quella scritta. I suoi interessi spaziano dai classici greci latini agli autori contemporanei (anche se la sua grande passione, oltre alla Filosofia, rimane lo studio dei testi sacri delle principali religioni mondiali).
All'attivo ha circa settanta racconti, sviluppati in quattro raccolte di generi molto distinti: dal gotico al satirico, dal politico al filosofico/religioso; con uno di questi si è classificato terzo all'edizione 2012/2013 del Premio Nazionale Galdus.

La recensione di Sara:
Il Brahmano è il protagonista di questa raccolta, i pensieri, i sogni, le leggende narrate in questo volume sono il frutto della sua meditazione.
Discendente dei veggenti che “furono testimoni delle prime parole del Mondo”, il Brahmano assisterà a una serie di sogni lucidi che gli permetteranno di analizzare a fondo il senso della sua esistenza e della realtà cui appartiene.
Quella cui si assiste non è la semplice cronaca di una meditazione, ma un diario di crescita spirituale e intellettuale.
Sogno dopo sogno, visione dopo visione il Brahmano cambia, acquisisce consapevolezza di sé.
Una raccolta di poesie, racconti, pensieri, storie che sanno di magico e di mistero.
Leggende non è solo un viaggio attraverso le religioni del mondo ma anche una profonda riflessione filosofica.
Niente è lasciato al caso, il destino sa quel che fa, l’universo ha le sue regole e l’uomo non può che seguirle, conscio o no che sia.
Il Brahmano è colui che decide di analizzare, di capire, di approfondire, di non essere granello di polvere nel vento ma, piuttosto, colonna portante del proprio Io.
Quella di Daniele Palmieri è una scrittura delicata, profonda, dal retrogusto antico e misterioso. Una scrittura che profuma di antica profezia e di mistica divinazione.
La sensazione, mentre si legge, è proprio quella di sprofondare in un lungo sonno carico di visioni e rivelazioni, il lettore cresce e comprende insieme al Brahmano.
Si può condividere o meno il pensiero che attraversa le pagine di questo libro ma, senz’altro non si può rimanere indifferenti.
C’è qualcosa di ancestrale nelle leggende narrate, un richiamo alle origini che è difficile ignorare.
Quello proposto dall’autore non è solo un percorso di crescita interiore ma anche un ottimo excursus antropologico e religioso che incuriosirà senz’altro gli appassionati del tema.
Un libro interessante, pregno di significato che parte dalle rovine della spiritualità dell’uomo e fa capolinea alla rinascita.




venerdì 20 febbraio 2015

Anteprima: Eretico Eden di Alessandro Manzetti

Titolo: Eretico Eden
Poesie Dark e Racconti in Versi
Autore: Alessandro Manzetti
2° Edizione Illustrata da Paolo Di Orazio
Formato ebook
Pagine: 120 - Lingua: Italiano
Prezzo di copertina: € 1,49
Produzione indipendente
Illustrazione di copertina di George Cotronis
Illustrazioni Interne di Paolo Di Orazio
Disponibile su Amazon dal 20 febbraio 2015

Descrizione:
Antologia di 34 poesie dark, racconti in versi e flash fiction di genere dark, horror e weird. Eretico Eden è un viaggio psichedelico tra paradisi artificiali e psicotici, che passa attraverso i labirinti della prostituzione, della violenza, della guerra, della follia e delle ossessioni.
Contiene le raccolte "Il Circo Morto" (inedito) e le nuove edizioni ampliate delle raccolte "Scimmie Elettriche e Ballate Dark" e "Uterus - La Morte di Venere". L'antologia comprende anche: l'edizione italiana della sezione "Evening" della raccolta in lingua inglese "Venus Intervention", opera selezionata per il Preliminary Ballot del Bram Stoker Awards 2014 (superior achievement in poetry collection) e finalista all'Elgin Award 2015, la versione italiana di "The Man Who Saw the World", che ha ricevuto una nomination per il Rhysling Award 2015 (long poem) e "Interiora", vincitrice del Sinister Poetry Award 2014. La raccolta contiene sette illustrazioni originali tematiche realizzate da Paolo Di Orazio.





E per saperne di più...
Visita il sito web dedicato

giovedì 19 febbraio 2015

Recensione: Mary Mapple e la spezieria della morte

Titolo: Mary Mapple e la spezieria della morte
Autrice: K.B. Wingard
Editore: Mamma Editori
Pagine: 225
Prezzo cartaceo: 9,80
Prezzo ebook: 4,99

Descrizione:
A Schnorr, nella Foresta Nera, le tre socie della bottega "Spezie&Delizie" avevano il sacro terrore di cose misteriose tipo spettri, fate, e fantasmi. Disapprovavano la morte e detestavano i bambini.
Non amavano marmocchi a eccezione della bambina  assaggiatrice della televisione del tutto simile a una foca per via di tutte quelle caramelle. Ma alle tre socie non importava, la ritenevano la più bella del mondo, completamente diversa da una sventurata come Mary Mapple, trovata in un cassonetto. Figurarsi!!!
Mapple lo sapeva, era strana con tutti quei lividi, le occhiaie, la faccia pallidissima. E il fatto di essere nata il giorno dei morti, poi, era un segno di sventura certa.
Ma, come il professor Appleby avrebbe detto: «…Nel cielo, sopra le nuvole. In posti di cui si favoleggiano meraviglie, e stranezze, e dove dar battaglia alla morte, accadono fatti inimmaginabili!»

L'autrice:
Sotto lo pseudonimo di K.B. Wingard, si nasconde un’autrice prolifica di saggi e romanzi. Giornalista e ghost writer ha cominciato a scrivere storie fantastiche fin dall’adolescenza. Vive attualmente in un paesino in montagna con marito, cane, gatti e un gallo molto aggressivo. 
 
La recensione di Miriam:

Esistono diversi modi di approcciarsi alla morte: c’è chi la teme e chi non ne ha paura. 
La storia di cui sto per parlarvi comincia con il bizzarro incontro fra due persone che hanno opinioni radicalmente opposte in materia, tanto da risultare incompatibili. 
La signorina Helga Howl, titolare del negozio Spezie&Delizie, è terrorizzata dall’idea del trapasso. L’Innominabile Abominevole: è così che chiama l’Oscura Signora e, con la complicità delle sue amiche e colleghe, Rachel e Frida, che la pensano esattamente come lei,  fa di tutto per tenerla lontana. Eh sì, perché se è vero che alla morte non si può sfuggire per sempre, è pur vero che esistono alcuni accorgimenti validi allo scopo di ritardare quanto più possibile la sua inevitabile visita. Mai invocarla e mai sfidarla tentando di tener vivo il ricordo dei cari defunti, per esempio, sono due regole fondamentali, ma la più importante di tutte è tenere alla larga i bambini. Ogni volta che un bambino nasce, la morte prende qualcun altro per pareggiare i conti con la vita, è risaputo, sicché Helga, a scanso di equivoci, ha deciso di non avere mai a che fare con i più piccoli. 
Tra la vita  e la morte, però, c’è di mezzo il destino, che ha uno strano senso dell’umorismo e, nel caso specifico regala alla signorina Howl proprio ciò che non avrebbe mai voluto. Suo fratello Archibald muore improvvisamente lasciando sola al mondo la sua figlia adottiva, Mary e, non avendo altra scelta, il giudice decide di affidarla proprio alla zia.
È così che nel coloratissimo negozio di Applestrasse, fra erbette profumate e caramelle dalle mille sfumature, approda lei: una bimbetta pallida, costretta in un’uniforme nera, maldestra e sfortunata all’inverosimile. Insomma, il ritratto perfetto della sciagura e, se ciò non bastasse, è talmente incosciente da sfidare continuamente la morte, perché lei ha l’ardire di sostenere che non esiste! 
Gli adulti vogliono farle credere che il suo papà sia morto, ma lei sa che non è possibile ed è certa che lo ritroverà. 
Chi delle due avrà ragione? Come sarà possibile la loro convivenza e, soprattutto, come entrerà l’Abominevole in questa sfida?
Sono alcune delle curiose domande che ci assalgono a inizio lettura e che ci accompagneranno nel corso di un’avventura indimenticabile. 
Mettete da parte pregiudizi e luoghi comuni, se siete superstiziosi, fate i debiti scongiuri e preparatevi a mollare gli ormeggi perché Mary Mapple vi condurrà alla scoperta di luoghi inimmaginabili e di verità sconosciute. Preparatevi a salpare su un’isola navigante, a essere guidati da un Babbo Natale saltato via da una carta regalo e finito in un medaglione magico, a librarvi in volo attaccati al filo di un aquilone nero, mentre un improbabile professore di tedesco ‒ che in realtà è uno scaccia-spiriti ‒ vi sussurra di terre incantate in cui i sogni possono dar battaglia alla morte. Abbandonate, infine, lo stereotipo dello scheletro incappucciato con la falce in pugno e provate a sbirciare fra le nuvole… avete mai pensato a quanti nomi e quante forme può assumere la morte? 
Fra queste pagine la riscoprirete in una veste che, vi assicuro, vi stupirà. 
Ironico, intelligente, profondo, coraggioso… il romanzo di K.B. Wingard mi ha letteralmente travolta e conquistata. Per tematiche, atmosfere e sense of humour ‒ deliziosamente dark ‒ a tratti, mi ha ricordato Il figlio del cimitero di Gaiman, risvegliando un me lo stesso entusiasmo. 
Mary Mapple e la spezieria della morte è un’originalissima storia senza età, di quelle che divertono aiutandoci, nel contempo, a riflettere su aspetti spinosi della nostra esistenza e, perché no, a esorcizzare le nostre paure ancestrali. 
La sua protagonista è un’eroina d’eccezione non in virtù di strani poteri, ma grazie alla sua capacità di amare, il papà quanto la vita, grazie a quel pizzico di incoscienza che caratterizza l’infanzia, ma soprattutto alla sua capacità di sognare. 
La morte non si può eludere, su questo non c’è da farsi illusioni, e anche Mary Mapple lo apprenderà,  però la si può vincere imparando ad apprezzare ciò che si dispiega nello spazio tra il nostro inizio e la nostra fine.
Come dirà il professor Appleby “durante la lotta, quando quei due, la morte e i sogni, sono occupati  a menar botte da orbi, per quel breve istante noi siamo veramente liberi e il mondo srotola davanti a noi tutte le sue meraviglie…” 
Un volume non può contenerle tutte, ma un libro magico come questo può trasformarsi in una chiave per accedere proprio a quell’istante.